CAPITOLO 14

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Mattia non poteva immaginare un modo migliore di iniziare il giorno del suo compleanno se non quello di svegliarsi tra le braccia del suo amato.
Quella mattina si era svegliato all'alba e, ricordandosi immediatamente di che giorno fosse, si era precipitato nel letto vicino al suo con un entusiasmo sconosciuto all'ultimo periodo.
<<Chri, Chri... è arrivato il giorno, svegliati Chri, e daiii!>>
L'altro si stiracchiò tra le lenzuola stropicciate, prima di sbadigliare profondamente. <<Piccolo...lo sai che mi ci vogliono i miei tempi per svegliarmi, non puoi saltarmi addosso così di prima mattina... Ma c'è ancora tutto spento, che ore... Matti non sono neanche le 7!! Ma sei matto? Rimettiamoci a dormire dai...>>
<<Ma non hai capito che giorno è? Dai Chri non fare il noioso.>> Christian lo tirò a sé coprendolo con il lenzuolo. <<E d'accordo... dato che non resisti più, Buon compleanno Matti!>> tentò di essere il più entusiasta e amorevole possibile, ma un altro sbadiglio lo tradì.
<<Va bene, ora meglio che ti lascio dormire, che sennò poi chi me la organizza la festa!>> Il biondo gli stampò un bacetto sulle labbra screpolate, prima di appoggiarsi al suo petto e ascoltarlo ricadere nel mondo dei sogni.

Due ore dopo, Christian era molto più pimpante e, facendo attenzione a non svegliare il festeggiato spostandolo da sé, iniziò i preparativi per la grande festa.
Dopo essersi preoccupato di richiedere quanti più palloncini possibili, si cimentò nella preparazione della torta, facendosi aiutare da Carola per evitare disastri. Provarono una ricetta trovata su internet e, dopo aver messo l'impasto a riposo, andarono ognuno alle proprie lezioni quotidiane.

La festa vera e propria si tenne la sera, quando tutti erano tornati in casetta.
Mattia aveva già sbirciato durante il giorno la sala, nonostante le esortazioni dei compagni a rimanere in camera con la scusa della caviglia.
Ma quando vide tutti i suoi amici stringersi intorno a lui tutto sembrò magico, perfetto... mancava solo... <<E tanti auguri a teeee!>> Christian comparve dalla cucina portando la grossa pirofila sopra cui capeggiavano due grandi candeline brillantinate a forma di 18.
Mattia fece un sorriso compiaciuto, con il cuore che gli usciva dal petto.

Festeggiarono per oltre un'ora, mangiando, ballando (per quanto il piede del festeggiato consentisse), mangiando, cantando e mangiando ancora.
Quando le energie erano state esaurite, uno alla volta andarono ad abbracciare Mattia, rinnovandogli gli auguri e ritirandosi nelle loro stanze.
Era rimasto solo Christian, che stava raccogliendo i resti di cibo sparsi per tutta la casetta. Tutto l'entusiasmo sembrava essere calato e ora era immerso nei pensieri più vari.

<<Ehi tu... vieni qui>> Mattia gli si avvicinò con la caviglia dolorante.
<<Forse ti sei sforzato troppo stasera, è meglio che ti riporti in camera, anche perché sarai stanco!>>
<<Guarda che adesso ho diciotto anni, posso anche restare sveglio oltre la mezzanotte se voglio.>> e mise il suo solito broncetto.
<<Quindi non sei più il mio piccolino adesso?>> Un sottile velo di tristezza colse inaspettatamente il moro, ma Mattia gli alzò il mento guardandolo intensamente, con quello sguardo che solo loro sapevano scambiarsi e che aveva su entrambi un effetto benefico. <<Ma certo che sono ancora il tuo piccolo, scherziamo?... Comunque Chri grazie davvero di tutto, è stata una serata meravigliosa e so quanto ti sei dato da fare perché risultasse tutto perfetto.>>
<<E lo era? Perfetto intendo?>>
<<Non poteva essere meglio... davvero è stato il compleanno più bello di tutti credo. In un periodo difficile come questo poi, non pensavo di poter avere questi attimi di felicità e spensieratezza... >> Gli occhi di Mattia erano quasi lucidi, si vedeva che era convinto di ciò che diceva. <<...e la cosa bella è che è grazie a te se riesco ad averli questi momenti... lo so che tra di noi ci sono stati alti e bassi e ormai penso che tu sia stufo di sentirtelo dire, ma sei importantissimo per me Chri, anzi fondamentale, non so come farei senza di te!>> Gli si gettò tra le braccia e l'altro lo strinse fortissimo con fare tenero. <<Sì, direi che decisamente sei ancora il solito piccolino... anzi sai che ti dico Matti, sei un bimbo!>>
<<Eh no bimbo no, non esageriamo!>>
<<Sì invece, sei proprio un bimbo, dolce e ingenuo... e pure zoppo aggiungerei, meglio se ti porto a letto va là!>> E così dicendo lo sollevò, prendendolo come una principessa delle favole, diretto verso la camera verde.
Dopo un secondo di riflessione Mattia, abbandonato alle sue braccia, gli bisbigliò nell'orecchio: <<Il tuo bimbo?>>
Christian gli sorrise deciso: <<Il mio bimbo>>.

Tra silenzi💜 [_Zenzonelli_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora