22. 𝐀𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨

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Non riesco a mettere i pantaloni, dio quanto odio questo gesso maledetto <<Piccola ce la fai ?>> chiede Keta fuori dalla stanza <<Emm in realtà no non riesco a mettere i pantaloni>> confesso timidamente <<Vuoi che sveglio Gaia ?>>

<<Non viene a scuola ?>> domando confusa <<Ha fatto tardi con Mattia>> aggiunge un po' a disagio <<Oh, no lasciala dormire la capisco>> rido scuotendo il capo

<<Vuoi che ti aiuto io ?>> anticipa il mio pensiero <<Emm si>>.

Mi guarda negli occhi per non mettermi a disagio ma la situazione che si è creata è inevitabilmente tesa, il moro entra nella stanza.

<<Che cazzo fate ?!>> grida spaventandoci <<Sono le sei di mattina non urlare>> ribatte Keta senza rispondergli <<Allontanati da lei !>> lo spinge <<L'ho solo aiutata a vestirsi Ezza piantala>> il moro mi tira verso di sé incazzato

<<Smettila di farmela pagare così>> mi guarda male <<Avevo bisogno di una mano>> ribatto seccata <<Potevi chiamare me non avrei detto di no>> replica su tutte le furie mentre Keta ci lascia soli

<<Pensavo di si>> confesso <<Solo perché non ti ho più parlato non vuol dire che non ti avrei aiutato>> mi si siede accanto <<Sta mattina non volevo andare a scuola...In realtà>> confesso

<<Come no ?>> chiede confuso <<Sono tre settimane che non stiamo più insieme voglio passare del tempo con te>> balbetta qualcosa alzandosi, cambia sguardo

<<Cosa ?>> non ripete <<Devo...>> indugia <<Non posso ho da fare>> minimizza facendo sparire ogni possibilità di riappacificamento <<Perché mi eviti ?>> insisto ferita

<<Non ti evito ho semplicemente da fare Sara>> mi dà le spalle <<Dove devi andare ?>> sbuffa <<Cazzi miei ci vediamo dopo>> tento di spingermi verso di lui, quasi cado <<Sara aspetta, non puoi alzarti così>> mi ristabilizza circondandomi la vita con le braccia

<<Devi prima prenderci la mano o ti farai male>> mi ammonisce con lo sguardo <<Non voglio che vai via>> cambia espressione, esaustiva <<Basta fare i capricci, non hai due anni devi smetterla di fare la bambina>> replica severo

<<Perché piangi ?>> sospira <<N-non provi più le stesse cose>> mi guarda confuso <<Cosa vuoi dire ? Ho detto di amarti>> scuoto il capo <<E allora perché mi tieni alla larga ? Perché fai le scenate di gelosia e quando puoi avermi solo per te mi dici che te ne vai come se non ti importasse nulla ?>> non ribatte é combattuto sul dirmi qualcosa

<<Finirà di aiutarti Keta...Devo andare>> tenta di chiudere il discorso <<No, voglio te>> lo abbraccio perché non si allontani <<Sara lasciami andare>> mi solleva di peso lasciandomi sul letto <<Amine !>> lo richiamo piangendo <<Mi dispiace bebe>> lascia la stanza come se non gli importasse niente, non conto davvero piú niente per lui ? Devo trovare un modo per bloccarlo per riuscire a parlargli.

<<Sara non sta bene ha pianto da quando è tornata da scuola parlale Ezza>> mi avvisa Gaia <<So che é colpa tua>> rimarca, mi dirigo nella nostra stanza ma non la vedo...

Non capisco fin quando sento al porta della camera chiudersi a chiave é dietro di me <<Adesso parliamo>> infila la chiave fra il reggiseno, così sexy cazzo <<Smettila di giocare se la voglio la riprendo>> mi ci avvicino lentamente

<<Dimmi in cosa sei coinvolto, cosa ti succede Am ? se vuoi lasciarmi dimmelo esplicitamente>> come può pensare che la lascerei ? La amo, gliel'ho detto svariate volte non posso credere che mi stia accusando di volerla lasciare

<<Smettila di dire stronzate, dammi quella chiave >> sbotto alzando eccessivamente la voce, le porgo la mano impaziente

<<Ma...Am io...>> crolla scoppiando a piangere, sono consapevole del male che le sto procurando ma non riesco a dirle la verità sono un vile...Un codardo, ha ragione Keta forse ho sbagliato a riavvicinarla

Mi lancia la chiave addosso e cerca di raggiungere il letto, non riesco a vederla avanzare a spanne e perdere l'equilibrio devo uscire o avrò un altro attacco di panico non posso affrontare questo, non questo.

Cade, merda.

Mi precipito ad alzarla, la aiuto a raggiungere il letto ma un senso di vuoto mi ricopre ricordo quel giorno...

<<Am, hey, respira>> mi dice Sara prendendomi il viso fra le mani <<Amore ti manca il fiato tranquillizzati, non é successo niente>> prova a tranquillizzarmi ma le immagini si fanno strada nella mia mente torturandomi

Chiudo gli occhi ed inizio a fare respiri profondi annaspando, mi manca l'aria non riesco a calmarmi, non riesco, provo a concentrarmi sulla mia ragazza che inizia a canticchiare "Notre Dame" e mi accarezza la nuca

La sua voce mi culla è bella, bellissima, sento il cuore accelerare ma sono calmo, torno a respirare, mi godo la sua voce osservandola.

<<Sei stonata>> commento ironico sposandola sopra le mie gambe, mi sorride ed istintivamente la bacio, le accarezzo i capelli, la stringo a me come se avessi la certezza che sparisse da un momento all'altro ho, bisogno di sentirla vicina non voglio svanisca anche lei

<<Sara io ti amo, non ho alcuna intenzione di lasciarti ho bisogno di te>>  appoggio il viso sul suo collo, non dice niente mi stringe solo di più so cosa vorrebbe chiedermi...

𝐏𝐞𝐫𝐢𝐨𝐝𝐬 // 𝐍𝐞𝐢𝐦𝐚 𝐄𝐳𝐳𝐚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora