Ad Hogwarts da anni gira la leggenda del signore Oscuro, più precisamente colui che non deve essere nominato,perchè temuto da chiunque.
Ricorderemo oltretutto benissimo la notte del 31 ottobre 1981, dove Voldemort per destino o per sfortuna, perse...
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17 settembre 1994
"hai portato il mantello dell'invisibiltà come ti avevo chiesto?" chiese Hagrid ad Harry.
"Si." Disse Harry annuendo. "dove stiamo andando?"
"Harry lo vedrai molto presto" Disse Hagrid senza troppi giri di parole. "Ma fai attenzione, è importante."
"Perchè hai un fiore?" chiese Harry confuso. "ti sei pettinato i capelli?" esclamò Harry sconvolto.
"A dire la verità si, è così. Dovresti provarci anche tu ogni tanto."
Harry si guardava attorno continuamente e avvertì quasi subito che qualcosa non andava nel verso giusto, a chiarire le sue incertezze fu un grido che fece indietreggiare Harry di un passo.
"Hagrid?" sussurrò lentamente una voce soave, tanto quanto strana dall'accento. Harry pensò davvero di aver già sentito quella voce. Il timbro, fin troppo marcato, le mani che uscivano lentamente, accarezzando la corteccia dell'albero, erano magre e le dita erano affusolate, ricoperte da anelli che Harry non si azzardò neanche ad indovinare quanto costassero.
Hagrid si incamminò verso l'albero davanti a lui, e mentre quest'ultimo continuava la sua passeggiata, Harry tenerva ancora la laterna in mano nonostante stesse cercando di capire cosa stesse accadendo. Hagrid avanzò di scatto verso Harry. "mettiti il mantello, ora."
Harry spense la lanterna soffiando velocemente sotto quest'ultima e in fretta e furia si fece coprire dal tessuto vellutato del mantello di suo padre, che immediatamente lo fece sparire.
Hagrid arrivò così davanti alla persona che si trovava davanti all'albero dalla quale proveniva la voce. Harry non se lo sarebbe mai aspettato.
"Bonsoir, Olympe" Disse Hagrid sforzando fin troppo il suo accento francese e alzando i lati della bocca per formare un sorriso. Non potè tuttavia essere chiamato così, la sua barba folta e lunga l'aveva completamente coperta.
"Oh, Hagrid." disse Olympe.
Harry non comprendeva perchè ci fosse tutta questa chimica tra i due. Hagrid era un tipo libero, schietto e senza pretese. Olympe si poteva benissimo dire fosse l'esatto opposto.
"Pensavo che non saresti venuto. Pensavo che...mi avessi dimenticata" esclamò Olympe a malincuore.
"Non potrei mai dimenticarti, Olympe." Disse Hagrid.
Harry era a dir poco disgustato da quella scena, pensò persino di scappare, ma ahimè si sarebbe fatto scoprire.
"Cosa mi volevi mostrare?" chiese Olimpiche. "Prima quando ci siamo parlati sembravi cosi...euforico."