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Non so perché ho voluto rovinare tutto così ma la sola idea che lei mi voglia solo per il sesso mi distrugge e non posso accettarlo. Mi guarda perplessa, si bagna le labbra e apre la bocca balbettando qualcosa di incomprensibile.
«Così come?» chiede confusa.
«Aurora» le prendo le mani e la guardo negli occhi. Sono stanco di mentire e di fingere che mi vada bene questa situazione. Basta. «O stai con me, e intendo per davvero, senza nasconderci e senza dire bugie a chi ci conosce, o niente. Di stare con te per un'ora dovendo nasconderci onestamente non me ne faccio niente» spiego e lei resta sempre con gli occhi nei miei ma non dice una parola. «Se per te non è così io preferisco smetterla qui» concludo.
Tira via le sue mani calde dalle mie e si appoggia con la schiena alla spalliera del letto. Guarda il soffitto con aria sofferente, poi torna a voltarsi verso di me.
«Devo risponderti ora?» mi dice e io capisco già tutto. Lei non è convinta e sicura come me e questo mi basta per chiuderla qui.
«Capisco che per te è difficile, ma di tempo ne hai avuto per pensarci, si vede che non sei convinta quanto me e non te ne faccio una colpa. Lasciamo stare le cose così come stanno, ok? Ci passerà, dobbiamo solo avere pazienza» le sorrido, ma il mio sorriso è triste, forzato, spento. Non voglio che si senta in colpa, capisco che per lei non è una bella situazione e non voglio rendergliela ancora più pesante.
«Io non lo so» dice, confondendomi ancora di più. «Io ti voglio, non faccio che pensare a te tutti i giorni tutto il giorno ma non so se...» si ferma un attimo e io la interrompo.
«Lascia stare, davvero. Si vede che tra di noi non è destino o forse non siamo compatibili.»
Scuoto la testa e mi allungo verso di lei dandole un ultimo bacio sulla bocca. «Ci vediamo» la saluto dopo essermi vestito e poi me ne vado.
Quello che avevo da dirle gliel'ho detto e ho la coscienza pulita. Torno in camera cercando di essere più silenzioso possibile ma Fabián è sveglio e mi accoglie con mille domande.
«Sono le quattro, cazzo, domani abbiamo la partita ma dove te ne vai camminando?» mi dice subito e io mi infilo nel letto. Ho bisogno di parlarne con qualcuno, sono letteralmente divorato dal bisogno di confidarmi con un amico e chi se non lui?
«Se mi giuri di tenere il segreto ti racconto cosa sta succedendo» lo avviso e lui accende la luce sul comodino. Mi guarda curioso e annuisce.
«Dimmi» mi fissa e io faccio un respiro profondo prima di parlare.
«In questi mesi c'è stata una ragazza, una ragazza che mi ha fatto perdere la testa. Ma è una storia complicata, impossibile forse» sospiro e lui è sempre più perplesso.
«Clarissa?» Alza un sopracciglio e mi scruta nella penombra.
«Ma no, lei è una storia passata. Ma è grazie a questa ragazza se ho preso la decisione di chiudere definitivamente con Clarissa» spiego e so che tra poco dovrò dire di chi si tratta.
«Ma la conosco? Chi è questa ragazza?» il mio compagno di stanza inizia ad agitarsi e fa di tutto per capire chi è la ragazza in questione ma non ci arriva ancora.
«Fabián... mi devi giurare che non lo dici a nessuno» parlo sottovoce e lui annuisce deciso.
«Lo giuro» si mette una mano sul cuore e poi se la bacia con fare teatrale, convincendomi.
«E' Aurora» dico col cuore che mi implode in petto.
L'ho detto, ho appena confessato a qualcuno di avere avuto una storia con la figlia del mio presidente, Cristo.
Lui mi guarda confuso e assottiglia gli occhi. Resta in silenzio per qualche secondo poi parla.
«E chi è? Quella che hai conosciuto allo Shinto con Amir?» mi domanda ingenuo. Nemmeno ci pensa a quell' Aurora...
Non riesco a credere al fatto che in tutti questi mesi nessuno abbia mai capito nulla, nemmeno lui o Diego con cui sto tantissimo tempo. Solo Aurelio se ne è accorto ma quell'uomo ha una marcia in più e non ne sono stupito.
«No, quella è Luana. Brava ragazza ma non provo nulla per lei» scuoto la testa. Faccio un respiro a pieni polmoni e poi continuo, gettando fuori di getto ciò che ho da dire. «Aurora, Fabián. Aurora De Laurentiis» dico e la sua espressione diventa subito più che sorpresa, sbigottita.
«Ma che stai dicendo? Ma sei fuori di testa?»
«Sì forse sì. Siamo stati insieme diversi mesi e siamo stati benissimo, lei è una ragazza speciale. Ma ora non stiamo insieme, suo padre ci ha scoperti dopo Natale e ora siamo praticamente degli sconosciuti. Solo che stasera...» mi fermo e mi passo le mani sul viso, tramortito dagli avvenimenti che mi hanno appena travolto. «Stasera siamo stati insieme ma le ho detto che non mi basta, io la voglio tutta e sempre, non la voglio solo per un'ora» racconto e lui spalanca gli occhi sempre più confuso.
«Come ho fatto a non capire niente? Sono scioccato» scuote la testa e si lascia cadere con la schiena sul letto.
«Solo suo padre ci ha scoperti, nessun altro ha mai dubitato quindi non ti sentire stupido» rispondo ridendo per tranquillizzarlo. Lui mi guarda e torna a mettersi seduto avvicinandosi con il viso al mio.
«La ami?»
Non posso mentirgli e soprattutto non posso mentire a me stesso.
«Sì.»
«Sei sicuro di voler stare con lei? È una cosa complicata, amigo, non sarà facile.»
«Io sì ma lei no, e la capisco. Non se la sente di rischiare tutto e ci sta. Ci ho provato ma non è andata bene, me ne farò una ragione» alzo le spalle ed entrambi ci sdraiamo a letto. «Notte Fabi» mi copro con la coperta e finalmente chiudo gli occhi sperando che il sonno mi raggiunga presto.

La partita la sera dopo va benissimo e vinciamo contro il Milan ma dopo mi sento uno straccio e non è da me. Io sono sempre pieno di energie anche dopo le partite non sono mai stanco, ma stasera no, stasera sono a pezzi. In aereo mi addormento, i miei compagni mi fanno degli scherzi, mi prendono in giro e non mi lasciano in pace. Appena torno a casa crollo e dormo fino alle undici della mattina dopo, cosa per me inusuale visto che di solito alle otto sono già sveglio. Me la prendo comoda sia per recuperare le ore di sonno perse sia perché quando dormo non penso ad Aurora e a ciò che ci è successo.
Io ci ho provato, di nuovo, ma non vedo nessuno spiraglio di speranza con lei. Non vuole mettere scompiglio nella sua famiglia e io non posso biasimarla. Mi dispiace? Sì. Ci sto male? Tantissimo. Ma non posso costringerla a prendere decisioni che non è convinta a prendere. E pazienza se soffrirò ancora un po', la vita non è tutta rosa e fiori. Sarà un'esperienza che mi aiuterà a crescere e che mi segnerà molto e non voglio rinnegarla. Spero che la luce arriverà presto anche per me e spero di riuscire a superare presto questo momento. Lo spero davvero, con tutta me stesso.

Impossibile || Giovanni Di LorenzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora