Stavo scrivendo un nuovo capitolo della mia vita, finalmente avevo io il controllo, finalmente avevo una casa in cui sentirmi serena, in cui ero felice di tornarci.Mi capitava spesso di pensare a mio padre, nonostante cercassi con tutte le mie forze di scacciare quel pensiero, avevo visto solo qualche foto di lui, sapevo il suo nome e ovviamente il suo cognome, ma non l'avevo mai conosciuto, non capivo la sua scelta, non capivo perché avesse abbandonato me e mia madre, magari se lui fosse rimasto ora mia madre non sarebbe ancora una tossica, non vivrebbe con un drogato violento ed io avrei avuto una famiglia, mi sarei goduta la mia infanzia come una bambina normale, avrei potuto avere un adolescenza come tutti i miei coetanei, fatta di divertimento, feste, amici, ma purtroppo non potevo cambiare le cose, questo era il mio destino potevo solo accettarlo e cercare di migliorarlo.
Avrei tanto voluto che vedesse la ragazza che sono diventata, matura, responsabile, mi sono diplomata al liceo linguistico con il massimo dei voti, avrei voluto avere qualcuno che mi aspettasse fuori dalla scuola il giorno del mio esame, per dirmi sono orgoglioso di te, ma c'ero solo io...
Avrei voluto che vedesse quanto ero diversa da mia madre, quanto mi sono impegnata per essere diversa da lei, avrei voluto che vedesse quanto mi faccio il culo per guadagnarmi quello che ho, per costruirmi la mia vita.
Chissà se sarebbe fiero di me, chissà se a volte anche lui mi pensa, magari ha un altra famiglia e si è completamente dimenticato di me, magari si è pentito della sua scelta, troppe domande senza risposte , risposte che purtroppo non riceverò mai.Scaccio via questi pensieri inutili e vado a prepararmi, oggi non lavoro ma Anna mi ha detto di andare al locale per discutere di alcune cose, sta sera ci sarà una festa, e vorrebbe farmi vedere come gestirla.
Mi metto semplicemente un paio di pantaloncini da " ciclista" neri e una maglietta a maniche corte grigia larga infilata da un angolo dentro i pantaloncini, oggi ho deciso di optare per le Vans, raccolgo i miei capelli neri in una coda abbastanza ordinata, metto il mio immancabile mascare ed esco.
Arrivo al bar intorno alle 20:00 Anna mi accoglie con un abbraccio e un sorriso perfetto come fa sempre, mi fa strano ricevere dell'affetto, non sono abituata al contatto fisico, mi irrigidisco un po' e lei se n'è accorge, ma non mi dice nulla.
Anna è una ragazza intelligente, capisce subito le persone, sa che dentro di me nascondo delle cose, l'ha capito, ma non mi chiede nulla, non vuole invadere il mio spazio, ed io l'apprezzo molto per questo.Mi fa sedere ad uno dei tavoli ed inizia a spiegarmi quale sarà il mio ruolo, principalmente farò la cameriera, in settimana nei giorni più tranquilli a volte starò dietro il bancone ma solo per fare la caffetteria, dei cocktail se n'è occupa sempre Leonardo, infine mi prende in disparte, lontana da occhi indiscreti e mi spiega che Clara la ragazza che lavora con noi, è una tipetta particolare, non è tanto amichevole, lavora lì perché fa bene il suo lavoro, ma non ha legato molto con i colleghi neanche con Anna per quanto lei ci abbia provato.
Mi ha detto di non preoccuparmi se delle volte si comporta male, mi ha consigliato semplicemente di reagire e non farmi mettere i piedi in testa, concludendo dicendomi di rimanere alla festa così da passare un po' di tempo con loro e conoscere un po' di persone nuove.Non permettevo a nessuno di mancarmi di rispetto, ne di ferirmi, né tanto meno di umiliarmi, sono sempre pronta a qualsiasi tipo di attacco, sono costantemente sulla difensiva, l'unica volta che avevo abbassato le mie difese, permettendo a qualcuno di entrarmi nel cuore era stato 3 anni fa' con un ragazzo a Roma, l'avevo conosciuto a scuola, lui era un anno più grande di me, iniziammo a frequentarci dopo un bel po' che lui mi veniva dietro, io ero un po' diffidente non giravano belle voci su di lui, in realtà non ho mai dato peso a queste cose, le ritenevo superficiali, c'è da dire però che sotto sotto c'è sempre un fondo di verità, su di lui dicevano che era uno che non si impegnava, gli piaceva divertirsi, e state continuamente con i suoi amici, io non avevo tempo per quelle cose, dovevo lavorare ed impedire a mia madre di andare in overdose, lui sapeva un po' quella che era la mia famiglia se così possiamo definirla, e non mi aveva mai fatta sentire sbagliata o diversa, anzi, mi sentivo capita e accettata.
Quando stavo con lui ero ancora vergine, lui è stato il mio primo in tutto, il mio primo bacio, la mia prima volta, il mio primo vero fidanzato, la nostra relazione è durata un anno, qualche mese dopo il nostro primo anniversario scoprì che lui mi tradiva ormai da 3 mesi con una ragazza della mia stessa scuola, lei era bellissima, frequentava la 5 superiore, era matura, era molto più donna di me, aveva molta più esperienza, molte più forme, una vita normale, era un'adolescente normale, cosa che io non potevo essere, quando lo scopri fui distrutta, una parte di me non voleva crederci, per me lui era la mia stabilità, l'unica cosa bella che avevo, l'unico legame vero che ero riuscita a creare, era andato a puttane, mi aveva ferita anche lui, mi aveva abbandonata anche lui, sapevo che non era colpa mia, ma infondo non ne facevo una colpa neanche a lui, starmi accanto non era facile, ero piena di problemi, depressa, sempre impegnata con il lavoro, stare con me non era facile, e lui aveva resistito fin troppo.
Quando ci lasciammo i continuai la mia vita, lui rimase mio amico, spesso ci vedevamo, aveva deciso comunque di voler essere mio amico perché infondo a me ci teneva, ed io avevo accettato, tanto peggio di così non poteva andare, è capitato che avessimo dei rapporti dopo esserci lasciati, e capitato anche che gli avessi con altri ragazzi, ma dopo di lui non sono stata più in grado di provare nulla, di aprirmi a qualcun'altro, non ho più avuto relazioni.Quella sera rimasi alla locale, la festa iniziava alle 22:00, intorno alle 21:00 ci mettemmo a cenare tutti insieme, avevamo ordinato la pizza, stavo vermamete bene con loro, mi facevano ridere, finalmente mi sentivo di fare parte di un gruppo di una famiglia, mi sentivo di essere accettata, non per compassione, o per pietà, solo perché ero me stessa.
Andavo d'accordo veramente con tutti Anna è fantastica, Leonardo è simpaticissimo è l'anima del gruppo, Omar è un po' più taciturno ma anche lui è molto gentile e simpatico, l'unica era Clara, avevo notato avesse una particolare antipatia nei miei confronti, parlava con tutti meno che con me, non mi sono fatta tanti problemi ho semplicemente accettato la cosa comportandomi di conseguenza.Iniziò la serata, il locale era veramente strapieno tanto che Anna alla fine mi chiese di mettere la divisa e lavorare, e non me lo feci ripetere due volte, la serata andò bene, qualche bicchiere rotto, un po' di vomito sparso qua e là e qualche rissa mancata, per il resto tutto ok.
Finimmo di pulire il tutto, quando stavamo per andare via entro nel locale un ragazzo, bellissimo, alto si e no 1 metro e ottanta almeno, bel fisico, capelli scuri ed occhi scuri, belle mani, spalle grandi, insomma era il mio tipo.Quando lo vidi dirigersi verso Clara capì subito che era off-limits e che era meglio stargli lontano per evitare casini.
Lui salutò tutti, soffermandosi di più su Omar, questo mi fece intuire che sono amici, Clara gli raggiunse e iniziarono a chiaccherare, lui non mi degnò neanche di uno sguardo, non si presentò, non disse nulla, si comportava quasi come se non esistessi, effettivamente cosa potevo aspettarmi, non era poi così strano il suo comportamento, certo però che non mi sarebbe dispiaciuto se mi avesse dato un po' di attenzioni, finì comunque il mio lavoro non dando più peso a quel ragazzo e a Clara che ci si spalmava sopra.Mi si avvicinò Leonardo dandomi due piccole gomitate, con un sorriso che non prometteva nulla di buono, lo guardai corrucciando le sopracciglia, e mi disse:
" si vede che te lo stai mangiando con gli occhi "
" Ma chi ?!" Risposi io
" Aron " disse lui
" Leo non so neanche chi è questo Aron"
" Asia è il ragazzo che è entrato nel bar, quello che stavi fissando fino a due minuti fa"
Capì che si riferiva a quel tipo strano che parlava con Omar e Clara
" Si vabbè è un bel ragazzo " mi limitai a dire
" Si è vero ma è anche un gran figlio di pu**ana, stai lontana da lui e quelli del suo gruppo"
" Ok papà " risposi io mettendomi a ridere
" Ci tengo a te non voglio che fai la fine di tutte quelle che si illudono di cambiare i tipi come lui"
" Tranquillo leo, gli starò alla larga, so che le persone non cambiano."
Lui mi diede un bacio intesta e mi disse
" Dai ti accompagno io a casa oggi"
" Se non ci fossi dovrebbero inventarti leo" gli dico dandogli un bacio sulla guancia
Salutai i ragazzi del locale senza degnare di uno sguardo ne Aron ne Clara, mi incamminai verso la macchina con leo che nel frattempo iniziò a raccontarmi di come lui e il suo ragazzo vadano incredibilmente d'accordo, per quanto io tenga a leo non mi va di ascoltare la storia d'amore perfetta di altri, solo per rendermi conto che io probabilmente morirò zitella, con la cirrosi epatica.
Finalmente arrivammo sotto casa, diedi un bacio sulla guancia a leo per ringraziarlo del passaggio e mi fiondai dritta nel mio appartamento, avevo particolarmente fame, quidni dopo esseremi strafogata un pacchetto di patatine davanti alla TV decisi che era l'ora di concludere questa giornata.
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Asia
RomanceAsia è una ragazza cresciuta troppo in fretta, sua madre tossicodipendente e suo padre l'ha abbandonata quando lei aveva solo un anno, la sua vita non è stata facile è dovuta crescere da sola, ha fatto da madre alla sua stessa mamma, finché non ha d...