26 È tutta colpa mia

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Mi sveglio sono distrutta psicologicamente, mi fa male la pancia, e anche più giù, faccio fatica a stare seduta, come cazzo ho potuto pensare che Aron possa amarmi, come ho potuto pensare che fosse in grado di amare, di fare l'amore, per lui sono un oggetto, un oggetto di sua proprietà, ieri notte non ha cercato di fare l'amore con me, per bisogno di stare con me, per mancanza o per sentimento, l'ha fatto perché io sono sua e devo rimanere tale.

Mi sento una merda, mi sento colpevole, infondo lo sono, sono io a dargli la possibilità di farmi questo, nessun'altro, solo io.
Con che faccia lo dirò ad Anna e Leo, come faccio anche solo a pensare di vedere Kevin dopo quello che ho fatto.
Dovrei essere onesta e dirgli tutto anche se questo potrebbe voler dire perderlo, non merita di essere trattato così, né di stare appresso ad una ragazzina, né di finire in mezzo ai miei drammi.
Devo dire la verità e accettarne le conseguenze, forse prima o poi imparerò.

Mi alzo dal divano, vado a prepararmi un caffè, prendo il telefono in mano e vedo un messaggio da parte di Aron.

- scusa per ieri, ero preso dal momento, non sono riuscito a controllarmi, spero di non averti fatto male, possiamo rivederci?

Ma che faccia di merda, visualizzo e non rispondo, blocco il suo numero, deve sparire dalla mia vita.

Scrivo ad Anna e a leo, pregandogli di venire da me, stanno arrivando, sono in preda all'ansia, mi faccio schifo, non mi riconosco più, non so neanche come iniziare il discorso, con che parole descrivergli quello che ho fatto.

Suonano, gli faccio entrare a casa, a malapena gli saluto, ci sediamo sul divano, mi accendo una sigaretta, vedono che faccio fatica a stare seduta...

" Asia non dirmi che è successo quello che penso" dice Anna.

" Lo penso anch'io vedendo come ti siedi" aggiunge leo.

Non dico nulla scoppio a piangere come una stupida, non ho il coraggio di raccontargli tutto, mi sento sporca, e colpevole, grazie a Dio ho degli amici fantastici, non mi dicono nulla, mi abbracciano e basta.
Decido però che è il momento di parlarne, butto fuori tutto, ogni minimo particolare, sono entrambi incazzati, perché avrei dovuto chiamarli una volta tornata a casa, e non starmene da sola a piangere tutta la notte, gli capisco, anch'io se fosse successo a loro avrei voluto che mi chiamassero, ma non ne avevo il coraggio.

" Asia devi andare da un ginecologo, hai perso del sangue, bisogna capire se c'è qualcosa che non va" dice Anna.

"Sono d'accordo" aggiunge leo.

" Va bene, ma non ne ho uno" dico io.

" Andiamo dalla mia, la chiamo, è un amica di famiglia, ti visiterà subito" dice Anna.

" Grazie di tutto ragazzi, vi voglio bene" dico.

" Anche noi te ne vogliamo Asia" dice leo.

La Ginecologa mi ha dato appuntamento fra 30 minuti, vado a fare una doccia e mi vesto, saliamo in macchina, arriviamo in studio puntuali.

" Salve, sono la dottoressa Franceschini, prego si accomodi" mi dice.

È una signora sulla cinquantina, si tiene molto bene, mi trasmette sicurezza, le stringo la mano presentandomi, e mi accomodo.

" Qual è il problema Asia ?" Chiede lei.

" Ieri ho avuto un rapporto sessuale abbastanza violento, e subito dopo ho notato delle perdite di sangue sulle mie mutande" le dico imbarazzata.

" Mm capisco, accomodati sul lettino così posso visitarti"
Dice.

Mi stendo, sono un po' tesa, la dottoressa è bravissima, nonostante io senta ancora dolore, cerca di fare del suo meglio per non causarne dell'altro.

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