Capitolo 13

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Passò un mese, ed era quasi a fine ottobre, la piccola Emy si era ripresa da quella orribile settimana ormai da un po'. Adesso era ritornata la bambina spensierata ed infantile, però aveva comunque i momenti terribili perché il suo trauma era ancora molto aperto. Le regine, per questo, non la lasciavano mai sola insieme a Corin, anche Marcus passava del tempo quando poteva, ovviamente aveva sempre i suoi doveri come uno dei capi del regno dei vampiri, ma cercava comunque di esserci più spesso.
La bambina, però, voleva tanto incontrare sua zia, le mancava così tanto e soprattutto le volva chiedere se le poteva prendere un costume da strega per Halloween e magari di andare a fare dolcetto e scherzetto insieme. Glielo voleva chiedere così tanto, sarebbe stato il suo primo Halloween perché suo padre la trovava come una festa inutile e sua madre non gli andava mai contro.

In questo momento si trovava in una stanza piena di libri, in sua compagnia c'era Marcus che stava leggendo un libro che per lei sembrava troppo vecchio e noioso. Si avvicinò a lui molto timidamente <signor Marcus, posso vedere mia zia?> chiese speranzosa guardandolo negli occhi. Il vampiro sorrise a come fosse tornata la sé di sempre <non c'è bisogno che tu mi chiami "signor" va bene anche un semplice Marcus>. Emy gonfiò le guance, prima stava solo cercando di essere professionale

(si vabbé, sei nata sette giorni fa e cerchi di essere professionale con un vampiro di tremila anni?)

e si arrabbiò di più quando Marcus rise della sua carineria <comunque per tua zia, credo che possiamo andarla a trovare anche adesso>. La bambina si illuminò a quelle parole, finalmente dopo più di un mese l'avrebbe rivista. Saltellò per la felicità <sisisisisisisisi! Andiamoci adesso> Marcus annuì chiudendo il libro ed alzandosi, era stato rapito dalla sua euforia, e con questo si avviarono.
All'ingresso dell'edificio c'era molto silenzio, l'unica cosa che si poteva sentire era il rumore di tasti pigiati sulla tastiera. Bianca era lì che lavorava, non ne poteva più di tutto questo ma licenziarsi sarebbe stato un suicidio, non l'avrebbero lasciata in giro sapendo il loro segreto. Questo è stato molto stressante, non vedeva più sua nipote e non si azzarda minimamente a parlare con i vampiri per paura di essere uccisa, le avevano portato via tutto. Dei passi distrassero la donna dai suoi pensieri, una piccola figura familiare le si avvicinò correndo <ziaaaaaaa!!> Bianca si alzò di scatto avvicinandosi a sua nipote per abbracciarla. <Mi sei mancata> la bambina parlò stringendola fortemente per paura che potesse scomparire da un momento all'altro <anche tu> ammise la donna. Distante c'era Marcus che stava guardando la scena sorridendo un po' tristemente, non aveva pensato che magari Emy le facesse piacere rivedere sua zia, non ci aveva pensato minimamente, si sentiva male per questo.
Bianca si staccò <allora come va? E cosa hai fatto di bello?> iniziò a farle domande per iniziare un dialogo con la piccola, <come sempre. Ho avuto una settima di punizione e sempre gli incubi>. Se voleva far sentire sua zia male bhé allora c'era riuscita, ma non era sua intenzione stava solo raccontando quello che aveva fatto, ma Bianca in quel momento voleva solo sapere di più, si stava preoccupando.
<Punizione?> i suoi occhi puntarono verso il vampiro che era lì, perché non le avevano informata di questo era pur sempre sua nipote, con o senza legame lei aveva il diritto di sapere...ma pensandoci bene loro cosa sapevano dei diritti. Emy annuì <sì, mi hanno fatto rimanere una settimana da sola per aver viaggio senza permesso per i corridoi> la donna spalancò gli occhi, ma erano scemi o cosa, lasciare una bambina da sola dopo tutti i traumi che ha subito. Bianca la riabbracciò ma più fortemente, in quel momento le partì un istinto materno, il suo sguardo andò verso l'uomo che si trovava lì in quel momento, dire che era furiosa era un'eufenismo. <Ti volevo chiedere una cosa> l'attenzione dei due adulti andò a quella piccola, <cosa> la donna si staccò guardandola negli occhi, <voglio fare dolcetto e scherzetto con te>.
Sua zia era felice di sapere questa cosa, ma non spettava a lei questa decisione, lo sapeva bene, infatti vide Marcus pensante. Il vampiro pensò che una buona idea mandarla a giro per Volterra con sua zia, questa era aria protetta e poi il 31 ottobre ci sarebbe stato un bel banchetto, ad Halloween ci sarebbero stati più turisti.
Ovviamente non voleva che la bambina venisse traumatizzata ancora di più, quindi era d'accordo con questo ma doveva pur sempre confrontarsi con i suoi fratelli.

Dopo un po' l'incontro nipote e zia, la bambina tornò nella sua stanza ma non sarebbe stata da sola, i re avevano deciso che ogni tanto ci sarebbe stata una compagnia di qualcuno della guardia, e oggi toccava proprio ai gemelli.
<Giochiamo a prendere il tè!> la piccola corse felice al piccolo tavolo. Ora provate a pensare alla gioia di Jane e Alec, lì seduti su piccole sedie dell'Ikea con delle tazzine di plastica,  al loro entusiasmo in quel momento.
Intanto i tre capi erano nella sala dei troni mentre aspettavano che Demetri e Felix gli portarono un vampiro giustiziare, <ho una cosa da chiedervi> il re dalla parte destra parlò <Emy voleva andare con sua zia fuori dal castello per il 31 ottobre. Prima di dire la vostra, voglio esprimere la mia opinione su questo. Io sono d'accordo su lasciarla andare quel giorno noi abbiamo un banchetto e credo che sarebbe giusto non traumatizzarla di più>. Ci fu silenzio, gli altri due si guardarono e e parlarono in modo basso che soltanto solo loro due potevano sentire. Aro guardò il suo fratello ormai non più depresso <siamo d'accordo con te>.

Il 31 ottobre arrivò in fretta, Emy aveva ricevuto il suo costume da streghetta da sua zia e finalmente sarebbe uscita da questo castello per festeggiare per la prima volta Halloween. Dopo essersi preparata prese la sua zucca finta per le caramelle e aspettò che qualcuno l'accompagnasse da sua che era all'ingresso. La porta si spalancò rivelando Corin <pronta? Dobbiamo andare> le disse gentilmente porgendole la mano, Emy annuì e le prese la mano incamminandosi.
Una volta arrivata, si staccò dalla vampira per correre da sua zia, <pronta?> la sua voce dolce la fece sorridere felicemente <siiiiiii> e con questo si avviarono a fare dolcetto e scherzetto per tutta Volterra.
È stata la notte più divertente che avesse mai vissuto, le avevano dato molti dolcetti, tra cui anche il cioccolato, e le avevano fatto tutti i complimenti per il costume, ed infine passò del tempo con l'unica persona della famiglia che le era rimasta. Tornò al castello felice ma anche assonata non si accorse che fu sua zia a riportarla nella stanza al posto di uno dei vampiri.

La loro bambinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora