Dopo quel giorno passarono i mesi, Emy stava iniziando un pochino ad abituarsi al posto c'era ancora dei vampiri che non aveva incontrato però andava tutto bene, iniziò anche l'allenamento con Aro e Marcus ma non era molto intensa come pensava. Adesso l'inverno regnava sovrana, la bambina stava solo facendo i conti alla rovescia per le vacanze natalizie fino ad arrivare a oggi, ultimo giorno di inferno e poi settimane di puro paradiso. Era super felice, aveva iniziato bene la mattinata, Bianca le portò alcuni biscotti glassati con motivi natalizi e non solo ma le portò anche la cioccolata calda. Dopo la sua deliziosa colazione, si mise il giubbotto nero, un capellino con in cima un pon-pon, una sciarpa rosa che le copriva metà della faccia ed infine dei guanti più enormi delle sue mani, menomale in tutto questo fu aiutata da Corin. Una volta preparata, prese lo zainetto e fu accompagnata alla macchina dove c'erano la coppietta anticioccolato (era il suo nuovo modo di chiamare Felix e Demetri) che la stavano aspettando per andare all'asilo. Il viaggio era noioso, come sempre, ma non voleva che il suo buon umore fosse rovinato da due adulti cattivi, <potresti accendere la radio?> provò a chiedere, ma sapeva bene la risposta, queste persone erano troppo noiose per i suoi gusti. <No> fu una risposta piatta e secca, come aveva previsto, mise il broncio, non era giusto...voleva solo un po' di musica mica il pianeta intero, non aveva chiesto chissà che. <Per favore> questa era nuova, non l'aveva mai chiesto gentilmente qualcosa a loro due, non andava molto d'accordo con loro ma la cosa era altamente reciproca, <la risposta rimane sempre quella. Perché ci tieni così tanto>. Le parole di Felix non la fecero arrabbiare ma solo avere un briciolo di tristezza <perché in questo periodo ci sono le canzoni natalizie>. I ricordi di lei e sua madre le affiorarono nella mente, un fantasma di un sorriso si posò sul viso malinconico. Era così bello il natale con lei, ascoltavano sempre le canzoni quando suo padre non c'era, ma adesso...il ricordo era solo di quei maledetti incubi con sua madre che le urlava contro di quanto fosse inutile. Il pensiero di questo le fece cadere grosse lacrime dagli occhi, il suo respiro divenne irregolare. I vampiri se ne accorsero e si fermarono con la macchina, Demetri si girò <cosa c'è che non v-> si fermò quando i suoi respiri si fecero ancora più forti. Emy non lo stava ascoltando, l'unica cosa che sentiva erano il rumore costante del suo cuore che andava ad una velocità sovrumana <n...non..r...ie..sco...a...re...spi...rare> uscì da la sua bocca in modo soffocato. I due umani si preoccuparono (non per la bambina ma per se stessi) non sapevano cosa fare <Felix credo che ci convenga correre velocemente al castello> propose quello più basso. L'altro annuì d'accordo, uscirono dalla macchina mentre quello più alto teneva in braccio la bambina piangente, e partirono.
Arrivarono al castello in fretta si gettarono all'interno, non preoccupandosi del casino che stavano facendo, ed entrarono velocemente nella sala del trono. Marcus, vedendo la bambina piangente in braccio della guardia, si alzò in fretta e andò verso di lei. Sentiva il suo piccolo cuore andare all'impazzata, come tutti i presenti lì <va tutto bene> il vampiro stava cercando di utilizzare una voce calma, ma era troppo preoccupato. Emy non ci riusciva, si sentiva come se fosse dentro l'abisso dell'oceano, non sentiva e non vedeva quasi niente, era tutto così sfocato, e dopo questo...svenne. Il vampiro la prese dal braccio di Felix, ora aveva troppa paura che ci fosse qualcosa di grave, anche gli altri due si alzarono dai loro troni, Aro stava per dire qualcosa ma Marcus partì preoccupato fuori dalla sala, lasciando i suoi fratelli scioccati dalle sue azioni.
Il vampiro non sapeva che fare, era talmente preoccupato che non stava capendo bene dove stava andando. Si fermò per un minuto cercando di calmarsi, guardò le sue braccia vedendo il piccolo volto dormiente di Emy, vederla nello stato di prima gli fece male al suo cuore non morto. Si sentiva come se la sua preoccupazione fosse troppo esagerata, ma allo stesso tempo no, soltanto non voleva perdere un'altra persona con cui era legato...non vuole perdere un'altra persona a cui vuole bene.
Dopo essersi calmato e schiarito un po' l'idee, andò in camera della piccola e la posò sul suo letto pieno di pupazzi, poi chiamò una guardia dicendogli di portare lì la zia della bambina. Mentre aspettava la donna, Marcus si accorse che qualcos'altro non andava nella piccola, il suo viso era troppo pallido per un essere umano, posò la sua mano sulla fronte di lei...e ora si che la sua preoccupazione crebbe di più, era troppo calda del normale. La parta si aprì rivelando la guardia accompagnata da Bianca, che appena vide sua nipote in quello stato, si avvicinò velocemente preoccupata. Fece lo stesso procedimento di Marcus sul sentirle la temperatura mettendo la mano sulla fronte, poi si rivolse al vampiro <cos'è successo?> la sua preoccupazione era talmente tanta che non si accorse di come si riferì all'uomo. Lui cercò di essere più calmo possibile ma aveva il suo stesso sguardo <ha avuto un'attacco di panico> le sue parole fecero spalancare gli occhi alla donna, che ora fissò sua nipote preoccupata. <Bisogna subito chiamare un dottore> la donna si mosse di scatto prendendo il suo cellulare, stava di citando un numero, quando il suo polso venne preso da una terza persona apparsa nella stanza. Si blocco quando vide il vampiro che l'aveva fermata, lui era calmo ma si poteva vedere che i suoi occhi dicevano il contrario <ci ho pensato io>. La donna rimase un po' stupita alle parole di Aro, perché lui si doveva preoccupare di sua nipote? Da quello che sa, lui era un vampiro che non ci pensava due volte ad uccidere qualcuno...allora perché preoccuparsi così tanto per una bambina. Aro cercò di studiare il volto di Bianca, poi guardò suo fratello <ho chiamato Carlisle, arriverà tra tre ore> Marcus annuì sapendo che Carlisle sarebbe stato un'ottima scelta, considerando che se avessero preso un'umano avrebbero dovuto ucciderlo dopo che avesse fatto la visita. <Tre ore!?> Aro la fulminò con lo sguardo, non gli piacque il suo tono, era sempre inferiore a loro, la donna chinò il capo <...ehm...m-mi scu-si, non era mia intenzione usare un tono troppo alto>.
Bianca rimase con il capo chino, non doveva alzarlo finché il vampiro non le avesse detto di alzarlo, <bene, puoi andare, ma...che non ricapiti più. Sei sempre sostituibile> Aro stava sorridendo ma sappiamo che sotto quello sguardo si trova un essere spregevole, Bianca stava solo sperando che tutto questo finisse.
Era quasi ora di pranzo, un'uomo, dai capelli biondi e con una bellezza che farebbe svenire migliaia di ragazzine, si stava dirigendo verso palazzo Priori ad una velocità disumana che flash ma chi sei in confronto. Arrivò davanti al portone del palazzo, i suoi occhi d'ambra fissarono intorno fino ad avvistare due delle guardie, lui gli si avvicinò in modo calmo <buongiorno. Felix, Demetri> la sua voce era così pacata e tranquilla che potrebbe far calmare la per sona più irascibile (se state pensando che Caius possa essere calmato da lui, allora vi sbagliate di grosso. Caius è un caso perso). I due vampiri fecero un gesto con la testa, per salutarlo <andiamo Aro vuole parlarti> il più basso parlò voltandosi insieme al suo compagno, l'uomo li seguì sempre con quell'aria calma. <Ah Carlisle, quanto tempo> Aro si alzò da l suo trono quando vide il suo "amico" entrare nella sala, erano passati secoli dall'ultima volta che lo veste visto...da quando lasciò i Volturi. <Ciao anche a te, Aro. Marcus, Caius> si rivolse anche agli altri re, poi continuò <a cos'è dovuta la mia presenza con così tanta urgenza?>. Il sorrisino di Aro appassì, non gli aveva minimamente spiegato la situazione, ma solo che aveva bisogno di lui, dato che era l'unico dootttore vampiro che conosceva e non solo, il pensiero non gli andava giù ma Carlisle era una persona di cui si fidava. <Parliamo da un'altra parte> disse avanzando, seguito da i suoi fratelli e dal dottore che era rimasto stupito dal comportamento del suo amico.
La sua curiosità e i suoi dubbi crebbero quando si fermarono davanti ad una porta con attaccate delle lettere formando un nome, la scritta infantile misero ancora più dubbi nella mente del vampiro. La porta si aprì rivelando una cameretta piena di giocattoli, ma la cosa che impressionò Carlisle fu la piccola figura nel letto a baldacchino. Lì giaceva una piccola bambina, si immobilizzò quando sentì il suo piccolo cuoricino battere e il suo petto muoversi su e giù. Nei secoli aveva capito il comportamento dei Volturi, su di loro non si aspettava più niente, ma...ma questo l'aveva fatto dubitare. Avevano infranto una delle loro leggi e soprattutto come mai una bambina mortale era qui ancora viva senza essere stata uccisa da uno di loro, se non ricorda male Caius non sopporta nessun umano. <So che ti starai facendo molte domande> il dottore guardò il suo amico annuendo ancora perso nei suoi pensieri. Aro si avvicinò al letto appoggiandosi su di esso <come avrai già sentito, lei è umana. Questa piccolina ha un legame familiare con noi...è come se fosse nostra figlia>. Carlisle si cioccò a quelle parole ma non lo fece vedere, rimase composto come sempre <e cosa le è successo?> chiese il dottore, non era mica scemo si era accorto della pelle pallida del normale, dei suoi respiri irregolari e del sudore che le calava dalla fronte. <Ha avuto un'attacco di panico facendola svenire e provocandole una terribile febbre. Per questo sei qui amico mio, ho bisogno che tu la guarisca fin-> la frase di Aro fu interrotta dal respiro irregolare di Emy, che si mise a sedere di scatto. Carlisle si precipitò subito al fianco della bambina, Aro notandolo si spostò tornando dai suoi fratelli. La bambina era tanto presa dal panico che senza pensarci si attaccò al dottore, Carlisle era stupido del gesto, perché una bambina doveva essere così spaventata, forse era per qualcosa, o forse...per qualcuno. Istintivamente, il vampiro le mise una mano sulla schiena per calmarla, ma sapeva che non stava aiutando dal battito troppo accelerato. <Tranquilla, qui non c'è nessuno che ti vuole fare del male> continuava a dirle parole per rilassarla, gli altri tre vampiri rimasero stupiti quando videro che ci stava riuscendo. La voce calma e rilassante di Carlisle fece calmare la piccola bambina, la manina di lei stropicciò i suoi occhi bagnati poi si guardò in torno, vide i tre re...allora chi era la persona che stava abbracciando, si staccò velocemente e studiò la persona che aveva davanti. <E...e tu chi sei?> sussurrò la piccolina con un po' di curiosità, era incredibile di quanto fosse cambiato il suo comportamento in poco tempo (questo signore e signori è bipolarismo). <Il mio nome è Carlisle Cullen> parlò sempre in quel modo calmante che piacque alla bambina, Emy lo studiò dall'alto in basso <sei vivo o morto?>. Il Cullen si stupì della domanda, non era normale sentire queste cose da una piccolina come lei, ma la sua espressione rimase la stessa, <sono vivo, e tu sai perché sono qui?> lei scosse la testa velocemente, il dottore si alzò in piedi <sono qui per curarti>. Emy non capiva, lei stava bene...almeno credeva, ma non le dava noia anzi le piaceva la persona davanti a lei, quindi non si lamentò, per una volta aveva una persona con una voce molto rilassante. <Quindi ora dovrei farti alcune domande, ma prima di questo, vuoi che siamo solo io e te o vuoi anche i tre uomini dietro di me?> Emy non si aspettava per niente questa domanda, in questo posto la privacy non esisteva quasi per niente. <Carlisle! Noi dobbiamo essere qui per-> Caius fu fermato da una alzata di mano da parte di Aro, <per quanto vorrei restare, credo che sia più opportuno lasciare un po' di spazio per Emy> ma a parlare fu Marcus che stupì di gran lungo il dottore. Questo fece solo irritare Caius, perché sapeva che era giusto così, ma comunque non gli andava bene, ringhiò uscendo velocemente dalla stanza, Aro guardò il suo amico <allora vi lasciamo da soli, noi ci congediamo> e così anche gli ultimi due sovrani se ne andarono.
Carlisle aprì la sua valigetta prendendo un termometro e lo sistemò sotto il braccio della bambina <bene, ora ho bisogno che tu stia ferma per cinque minuti> lei annuì rimanendo ferma come una lastra di marmo. <Io ti ho detto come mi chiamo, ma tu?> le chiese mentre tirava fuori altra roba dalla valigietta <Emy> rispose semplicemente. <Quindi Emy, mi potresti raccontare cosa ti è successo?> la piccola prese un lungo respiro <bho> questo fece divertire il vampiro, e si domandava se era così anche con i Volturi, ma aveva un'altra domanda. <Voglio farti un'altra domanda, ma non devi rispondere se non te lo senti. Cosa ti spaventa nel sonno> lui cercava di essere più calmo possibile, la bambina, invece, sgranò gli occhi poi guardò le sue manine come se fossero la cosa più interessante al mondo. <La mia mamma> bisbigliò mentre si stavano formando alcune lacrime <lei...lei è cattiva...lei non mi voleva...io sono...io sono un mostro!> ora piangeva in modo incontrollabile. Questo non andava per niente bene, questo era una grande fonte di stress per essere una bambina, Carlisle le tolse il termometro <sai anch'io ho dei figli. Però non so il vero padre, li ho adottati, ma li voglio bene nonostante non siano miei. Ricordati non è importante il legame di sangue, ma chi ti fa stare bene. Hai per caso persone a cui vuoi bene?>. Emy aveva capito poco del suo discorso, ma lei aveva delle persone a cui voleva bene <si, mia zia, Picia e Dora, Marcus, Jane...ah si anche Cori...ma non piace l'uomo biondo arrabbiato e il duo anticioccolato>. Carlisle rimase stupito nel sapere che avesse conosciuto alcuni Volturi, voleva bene anche a Jane? Però non capiva alcuni soprannomi. Lui, comunque, era felice che ci fossero persone a cui tiene e viceversa. <Loro si sono mai presi cura di te?> lei annuì ricordando il tempo bello speso a disegnare insieme a Corin, i racconti delle regine e il parlare con Marcus. <questo vuol dire far parte di una famiglia. Bisogna volersi bene l'una per l'altro> la bambina rimase meravigliata da quelle parole...è questo il significato di famiglia? Allora il padre che picchia la madre e la propria figlia è sbagliato. Il problema non era lei, lei era solo una bambina, le lacrime le caddero, di nuovo, dagli occhi e il vampiro cercò di confortarla e dopo un po' si addormentò sulle sue braccia. Lui la staccò e la mise sotto le coperte lasciandola dormire da sola, chissà quanti traumi ha avuto la bambina, era l'unico pensiero che aveva in testa. Uscì dalla stanza dirigendosi di nuovo in quella dei troni, una volta lì si avvicinò ad Aro <vorrei parlarti in privato> il vampiro annuì <andiamo nel mio ufficio> e con ciò il due partì.
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La loro bambina
FanfictionEmy è una bambina dolce e allegra con un passato traumatico, la sua vita cambierà quando farà piede in un palazzo pieno di vampiri. Riuscirà la piccolina a riscaldare il cuore morto di questi tiranni? (I personaggi si comportano in modo paterno o ma...