Capitolo 5

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Continuarono a camminare per tutti i corridoi, la povera bambina non riusciva a stare al passo con la vampira andava troppo veloce per lei, quindi rimase indietro. All'improvviso apparve accanto alla piccola la sua cara amica Ottavia. Emy non la degnò nemmeno di uno sguardo era ancora arrabbiata con lei, questo fece rammaricare l'anima <scusa Emy non volevo dire quelle parole nella sala dei troni> la voce dello spirito poteva sentirlo solo la piccola, che a quelle scuse la piccola le sorridere per confermare che l'aveva perdonata. <Hey vuoi fare un giro del castello?> la bambina si fermò sui suoi passi e agitò la testa su e giù dalla felicità con occhi pieni di curiosità, così andarono verso il senso opposto della vampira. Le due iniziarono a rincorrersi; corsero per tutti quei passaggi senza essere sentiti da nessuno. Mentre giocavano qualcosa attirò l'attenzione della bambina si fermò e guardò il quadro di una bella donna, quella signora l'aveva già incontrata ma in quel momento non si ricordava <è bellissima> i suoi occhi erano incollati su quella figura. Dei passi si avvicinarono ma la bambina non ci fece caso al contrario dell'anima che se ne andò. Una figura si avvicinò ad Emy <il suo nome è Didyme, era mia moglie> la bambina sobbalzò dalla persona appena sbucata, lì accanto a lei c'era uno di quei tre uomini che ha incontrato in questi due giorni, era quello che voleva tirare su di morale. <Comunque grazie> disse il vampiro con voce roca, la piccola alzò un sopracciglio...perché diavolo la stava ringraziando, da quello che sapeva lei da quando è qui ha portato solo guai a tutti. Marcus vide il dubbio interiore che aveva la bambina <ti sto ringraziando perché è grazie a te che ho potuto rivedere la mia amata, l'ho potuta rivedere dopo tutto questo tempo> sorrise al pensiero di sua moglie, vederla dopo tanto tempo lo rianimò è come se fosse tornato in vita. Emy lo guardò timidamente <prego> sussurrò guardando il pavimento come se fosse la cosa più interessante al mondo, <per caso in questo momenti la vedi qui?> c'era un cenno di speranza nella sua voce ma la bambina non vedeva nessuno oltre loro due quindi scosse la testa. Questo lo fece rammaricare ma anche porsi delle domande, perché sua moglie non era a vegliare su di lui? Ma a rompere le domande del vampiro fu la bambina <le anime non stanno sempre fissi a i suoi cari, solo chi ha un legame profondo con un anima> gli spiegò precisamente con le parole che utilizzò Ottavia per lei. Marcus era ancora più confuso di prima, legami con le anime? Come poteva non avere un legame con l'anima di sua moglie? <com'è possibile> aveva il volto pieno di dubbi non riusciva proprio a capire. <Io ho un legame con Ottavia ma non ho capito bene, mi ha detto che lo scoprirò solo quando sarò grande>. Il vampiro era in un oceano di dubbi, ma un altro gli partì nella mente che non c'entrava niente con le anime, <Come mai ti trovi qui senza essere osservata da qualcuno?> il vampiro ricominciò a parlare curioso di come avrebbe risposto la piccola, più che altro non capiva come nessuno non avesse sentito correre la piccola. <Ottavia ha usato il suo potere così potevamo giocare per il castello> rispose logicamente come se fosse una cosa che sapevano tutti. Marcus spalancò gli occhi, era anche possibile che un'anima possa usare i suoi doni? Forse è influenzata  dal dono della bambina, non riusciva a capire com'era possibile <come fa ad utilizzare il suo dono?> pensò ad alta voce cercando di capire la situazione. La risposta da parte di Emy fu il rumore del suo stomaco <ho fame> mise le sue piccole manine sulla pancia, Marcus sospirò <andiamo ti portò a mangiare> le tese la mano che accettò felicemente e sorrise in modo infantile che strappò un piccolo sorriso dal vampiro che poco a poco si allargò quando vide il piccolo legame formarsi fra i due.
Si incamminarono verso le cucine dove lavoravano gli umani, Emy stava morendo di fame, ieri sera non aveva cenato e stamattina aveva solo mangiato una barretta di kinder cerale, anche se fosse per lei mangerebbe solo quello. <Sicuri di non aver visto una bambina umana?> una voce familiare fece perdere i pensieri della bambina guardando la donna che parlava con i servitù umani finché il loro sguardo non s'incrociò. La donna fece dei passi verso la piccola, non si era ancora accorta che era in presenza del suo maestro, <Corin> la foce roca di Marcus la fece fermare chinando la testa <maestro> rispose non capendo il perché si ritrovasse con la piccola, credeva di essere nei guai per aver perso di vista la bambina...forse questa volta sarebbe davvero stata punita per colpa di quella mocciosa?
<puoi andare alla bambina ci penso io> Corin non si aspettava questa risposta, perché voleva restare con la mocciosa che stava praticamente portando solo guai? Ovviamente non interferì con questo doveva obbedire, con un cenno del capo lasciò le cucine. Marcus lasciò un attimo Emy a sedere su una sedia davanti al tavolo mentre lui chiedeva ad uno dei servi di cucinargli qualcosa e quando lui tornò con un piatto di pasta, glielo mise davanti sul tavolo c'era solo un piccolo problema...la bambina era troppo bassa e anche se era seduta sulla sedia, non arrivava per bene al tavolo. La piccola non gli diede peso prese la forchetta ed iniziò a prendere alla ceca la pasta, questa scena fece ridere il vampiro da quanto fosse carina. Emy gonfiò le guance <non c'è niente da ridere. È brutto essere bassi> mise il broncio continuando sempre a mangiare ma questo fece solo aumentare le risate di Marcus. <Maestro, c'è un udienza nella sala dei troni> Emy guardò la ragazzina che era appena apparsa, lei rimase stupita da tutta la sua bellezza, perché tutti in questo posto erano così belli?
Marcus si alzò dal suo posto mettendo una mano sulla testa della bambina e accarezzandolo amorevolmente poi si rivolse alla vampira <Jane occupati di questa piccolina>. Quelle parole colpirono Jane, perché cavolo doveva badare all'umana non capiva l'ordine che gli aveva dato <si maestro> era la sua risposta monotona. Una volta che il vampiro partì, in quella stanza rimasero Emy e Jane con il silenzio più imbarazzante. La bambina odiando il silenzio lo ruppe <come ti chiami?> la vampira la guardò intensamente imprecando ancora interiormente per trovarsi con una mocciosa <Jane> Emy non fece caso al tono secco e severo che utilizzò la ragazzina. <Jane, io sono Emy> si presentò prendendo l'ultimo boccone del suo cibo, Jane non fece segno di niente non le importava niente di quello che dicesse sperava solo di uscire presto da questa situazione. <Sorella non credevo che ti piacesse fare da babysitter> un ragazzino simile a Jane entrò nella stanza schernendo la vampira, la ragazzina ringhiò a suo fratello invece Emy fu incuriosita dalla nuova persona comparsa. I due si somigliavano tanto, poi ripensò alle parole che disse quando entrò nella stanza, sorella? Erano fratelli <wow siete fratelli che cosa bella!> iniziò esclamando la bambina aveva sempre voluto una sorellina o un fratellino, i due alzarono un sopracciglio dall'affermazione della piccola. <Ho sempre voluto dei fratelli, ma il mio babbo non li voleva. Era sempre arrabbiato quando glielo chiedevo, diceva che non voleva fare un altro errore>. I gemelli non capivano l'affermazione della bambina ma non gli ne importava, entrambi volevano solo andarsene da lì non volevano la presenza della mocciosa umana. Emy non percepiva il modo in cui la guardavano i due vampiri, sperava solo di andare dalle due donne che le ricordavano la sua mamma o almeno voleva che comparisse Ottavia, non sopportava il silenzio imbarazzante. La piccola scese dalla sedia rimanendo i piedi davanti agli occhi disgustati dei gemelli <allora...cosa si fa adesso> chiese infantilmente, sperava tanto che la portassero da qualche parte, stava iniziando ad annoiarsi. <Niente> rispose Jane rigida stroncando ogni speranza della piccola e togliendole tutta la felicità che aveva <ma io mi annoio> mise il broncio gonfiando le guance in modo carino ma non per i gemelli, loro non avevano tolleranza verso gli umani figuriamoci con una bambina di cinque anni. Emy non ce la faceva più la noia la tormenta troppo, poi realizzò che non aveva ancora fatto la sua classica domanda, <mi sono dimenticata...ma voi siete vivi o morti?>. Il modo innocente con cui lo chiese, fece confondere i due gemelli per la strana domanda della bambina, erano molto straniti...ma che cavolo di problemi aveva questa mocciosa? Era l'unico pensiero che passò alla loro mente. In quel momento un altro vampiro entrò in quella stanza <Jane, Alec. Ci penso io alla mocciosa, Aro vi vuole nella sala dei troni> disse Felix avvicinandosi, i gemelli annuirono e partirono con la loro velocità verso la sala.

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