Capitolo 9

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Una volta lì entrarono, la piccolina si aggrappò subito alle due <ciao Picia! Ciao Dora!> le regine ricambiarono il sorriso. <Vi piacciono i soprannomi che vi ho dato?> chiese la bambina, guardandole con occhi piene di scintille, le donne annuirono abbassandosi al livello di Emy ed abbracciandola fortemente. In tutto questo c'era Marcus che guardava la scena, da una parte felice e dall'altra con un pochino di gelosia, <bene, io vi lascio. Ci si vede più tardi> disse accarezzando la testa della bambina, per poi uscire dalla stanza. <Allora com'è andata a scuola> chiese Sulpicia ad Emy mettendosi sul suo letto e invitando la piccolina a sedersi. La bambina si avvicinò lentamente <...bene> disse un po' titubante mettendosi sul comodo letto. Le due regine si guardarono accigliate, il tono della piccolina era triste al contrario del suo solito atteggiamento allegro e carino. <Cosa ti va di fare di bello?> Athenodora cambiò argomento, voleva rallegrarla e magari scoprire qualcosa su di lei, come i suoi hobby. Sul volto di Emy tornò il sorriso, che non passò inosservato alle due donne, che sorrisero di rimando, <disegnare> strillò allegramente con le braccia alzate. La regina mora si voltò verso la sua guardia, <Corin, potresti prendere del materiale artistico> ordinò alzandosi dal suo posto. La guardia alzò un sopracciglio, non capiva dove potrebbe trovare del materiale per disegnare, ma c'era un altro problema, lei non poteva lasciare la torre. <Mia signora, non so dove poterlo trovare e poi non posso lasciarvi sole> Corin cercò di farle ragionare, ma guardando i loro volti capì che non volevano ascoltarla. <Non ti preoccupare, te lo abbiamo ordinato noi e da tue regine devi eseguire ciò. Per il materiale artistico, c'è la stanza dei dipinti di mio marito> la vampira bionda le rispose. La guardia chinò la testa sottomessa <si mia padrona, vado subito> le rispose uscendo dalla stanza ancora insicura. Dopo dieci minuti, la guardia tornò, aveva fogli a carta spessa e con alcuni pastelli, ma non era materiale che si trovava facilmente in un'edicola, era invece materiale molto costoso e professionale. <Ecco mie regine> Corin porse gli oggetti, Sulpicia li prese e le diede alla bambina, lei sorrise e si rivolse alla guardia <grazie Cori> le labbra di Emy si tirarono su con un forte sorriso. La donna in questione rimase un po' stranita dal nomignolo che le aveva dato e la bambina se ne accorse <ti piace il soprannome che ti ho dato> chiese infantilmente portando la testa di lato. Corin per la prima volta le sorrise sinceramente, <certo, è molto carino> le rispose molto allegramente, anche le regine rimasero un po' stupite e anche allegre, finalmente la loro guardia stava iniziando a vedere la bambina più di una mocciosa umana. Emy si mise per terra a disegnare, sparse per terra tutti i fogli e pastelli allegramente, Athenodora la guardò confusa <sicura che non vuoi disegnare sulla scrivania?> la piccolina scosse la testa iniziando la sua opera d'arte. La bambina continuò a disegnare per un bel po' mentre le regine si misero a leggere dei libri dall'aria molto antichi. <Fatto!> l'urlo infantile e allegro, fece per un'attimo spaventare di colpo le tre donne, ma si rilassarono vedendo il volto euforico della piccola. <Guarda!Guarda!> tese il foglio verso le regine, il disegno raffigurava due signore, una con i capelli mori e una con i capelli biondi, avevano occhi rossi e vestiti un po' antichi, tutto disegnato solo come una bambina di cinque anni poteva fare. Quelle signore erano loro, <siete voi due, vi piace> chiese, diventando improvvisamente timida, come se la loro reazione fosse la cosa più importante per lei. Il loro cuore si riempì di dolcezza e l'abbracciarono <grazie, è bellissimo!> risposero all'unisono. La bambina si godé del momento così affettuoso, si sentiva troppo felice, poi qualcosa le venne in mente <aspetta!> si staccò dall'abbraccio, con gran dispiacere delle donne, e si avvicinò timidamente alla guardia con un altro foglio in mano e glielo porse. Corin lo prese e osservò la donna raffigurata, era lei <grazie mille> le rispose gentilmente alla piccola. Emy si sentiva troppo realizzata, era riuscita a far cambiare atteggiamento alla vampira e questo la faceva sentire troppo bene. La piccolina fece la cosa che le veniva più istintiva, abbracciò le gambe della vampira, con lo sguardo stupito nelle tre donne, <prego> si staccò e tornò dalle altre. La porta si aprì all'improvviso rivelando Demetri che si inchinò <mie regine, mi manda qui maestro Marcus. Sono qui per portare la bambina a cena>. Emy sentendo il nome del vampiro sempre depresso, si prese un altro foglio tutta allegramente e si avvicinò a Demetri, ma prima abbracciò tutte le donne che si trovavano lì. <Ci sono. Si va?> Demetri annuì, era un po' meravigliato dall'aria felice e rilassante che c'era nella stanza. La bambina lo fissò <posso prenderti la mano?> chiese speranzosa. Il vampiro aveva il volto discussato dalla domanda della piccola, quando alzò la testa vide gli sguardi delle due regine che lo fissarono severamente. Demetri sbuffò, avrebbe dovuto subire un'altra umiliazione per colpa di questa cosa. <Va bene> le porse la mano che subito venne presa da quella piccola tutta allegramente. Prima di andare Emy salutò le signore con la mano, poi lei e il vampiro scesero quelle maledette scale fino ad arrivare alle cucine. Lì seduto vicino al tavolo c'era Marcus, la piccola gli corse incontro tutta allegra e gli porse un foglio <prendi, questo è per te!>. Il vampiro si rallegrò vedendo il disegno dove era raffigurato lui, la cosa che lo fece commuovere era che non era solo nel disegno, accanto a lui c'era una figura di una donna...la sua amata, <grazie> rispose con voce roca e di gioia. Il vampiro distolse lo sguardo dal foglio per rivolgerò verso l'altro vampiro nella stanza <Demetri puoi andare> il vampiro chinò la testa e se ne andò. <piccolina vieni qui> Marcus indicò una sedia con due cuscini sopra, lei ci si mise. Davanti a se c'era un piatto con della carne e delle verdure, guardò tutto timidamente, non sapeva se mangiare o aspettare qualcuno che glielo dicesse. Il vampiro si accorse del suo blocco <puoi mangiare, non devi aspettare che qualcuno te lo dica> le rispose, non se lo fece ripetere due volte ed iniziò a mangiare la sua cena. Marcus guardò ancora meravigliato il disegno, poi qualcosa gli tornò in mente <perché non mi dici cosa avete fatto di bello a scuola?> la bambina si bloccò e lo guardò <non abbiamo fatto niente> rispose ancora con il boccone in bocca. Lui fece uno sguardo un po' severo, non per le parole che disse, ma per il parlare con il boccone in bocca, capiva che era ancora una bambina ma avrebbe deciso che doveva esserle insegnato un po' di educazione. Il vampiro tornò alla realtà <si vede che non ti piace per niente la scuola. Allora sarai felice che domani è sabato, quindi niente scuola> quelle parole fecero rianimare la piccola, lei non teneva il conto di che giorni fossero della settimana. <Evviva! Dormirò fino a tardi! E rimarrò in pigiama fino a che non ricominci la scuola!> iniziò alzando le braccia in aria dalla felicità, ma a distruggere tutto ciò fu proprio il vampiro <mi dispiace, ma domani dovrai svegliarti presto per il tuo allenamento sul tuo dono> questo le fece solo gonfiare le guance.
Una volta finito di cenare, i due tornarono dalle regine con le lamentele di Emy che non voleva dormire. Arrivarono nella stanza, Marcus le diede la buonanotte salutò le regine e se ne andò. <io non voglio dormire> si lamentò mettendo le braccia conserte, a Sulpicia le venne in mente un'idea <che ne dici se ti leggessi un libro> la bambina alzò le braccia in aria e saltello su e giù, <prima però devi metterti il pigiama e la lavrti denti> Athenodora le rispose severamente ma non troppo. Emy, con la velocità che manco flash, andò nel bagno che c'era nella stanza, si lavò con lo spazzolino che le portò sua zia quel giorno e poi si mise il pigiama <fatto!>. La vampira bionda la prese in collo e la mise sotto le coperte del suo letto, mentre l'altra regina aprì il libro di "Alice nel paese delle meraviglie" di Charles Lutwidge Dogson ed iniziò al leggerlo per la piccola. Mentre Sulpicia stava continuando a leggere, Emy cominciava a sbadigliare e piano piano i suoi occhi iniziarono a chiudersi. La vampira se ne accorse, smise di leggere mentre chiudeva piano il libro, e facendo più silenzio possibile, si avvicinò alla bambina mettendole un dolce bacio sulla fronte. Dopo che si alzò, Athenodora fece lo stesso gesto sussurrando buona notte così piano che non arrivò alle orecchie della piccola. La mattina seguente, la bambina fu svegliata presto, per sua disgrazia, dall'anticioccolato,che non fece altro che guardalo male per tutto il viaggio. <Non guardarmi così, questa è una decisione che hanno preso i maestri> borbottò Demetri, sentendosi per l'ennesima volta umiliato. Una volta arrivati a destinazione, i due entrarono in una stanza dove all'interno si trovavano Aro e Marcus. Per la guardia era insolito vedere i suoi maestri in questa stanza, di solito non si occupavano nell'addestramento, ma questo era un'eccezione per la piccola Emy. Nessuno della guardia avrebbe la pazienza di addestrare una bambina umana di cinque anni, l'unico che aveva molta pazienza era Aro, ma considerando che non aveva la fiducia di Emy, con lui venne anche Marcus, che aveva preso molto in simpatia la piccola. <Maestri> Demetri chinò la testa, Aro guardò il suo subordinato per poi spostare il suo sguardo in basso, il suo sorriso crebbe <buongiorno Emy>. La bambina si sentiva troppo a disagio da come la stava fissando, lei voleva solo tornare a dormire, cercò di guardare all'altrove notando uno dei suoi vampiri preferiti, a questa realizzazione il suo sguardo si rilassò. <Demetri puoi andare> Aro congedò il vampiro, che non se lo fece ripetere due volte scomparendo dalla vista di tutti con la sua velocità, lasciando Emy sbalordita da come è scomparso all'improvviso. <Ehm> la piccola riportò la sua attenzione al vampiro dai capelli neri, ma si spaventò quando vide un sorriso inquietante sul suo viso. <Aro la stai spaventando> Marcus riproverò suo fratello, il suo timbro di voce era molto serio del normale. Aro rimase stupito dal comportamento del vampiro, aveva già visto i legami dei due, da come erano legati ma non credeva che ci tenesse così tanto a lei da utilizzare una voce seria su di lui. <Allora, sai perché ti trovi qui?> la bambina abbassò la testa timidamente verso il basso <per il mio allenamento?>. La sua voce era meno di un sussurro, ma i vampiri la sentirono perfettamente. <Esatto> Aro batté le mani con entusiasmo poi giunse le mani voltandosi con aria pensante <quindi, cara la mia piccola Emy, voglio che tu usi i tuoi poteri sulla mia cara sorella defunta. Sia io che Marcus dobbiamo vederla> finì girandosi verso la bambina. Emy, prima di rispondergli, si guardò in torno cercando la bella signora, ma c'era qualcosa che non le tornava <ma qui non c'è nessuno> gli rispose. Aro alzò un sopracciglio <come non riesci a vedere nessuno?!> la sua voce era incredula non capendo quello che gli aveva detto. La piccola annuì <in questa stanza non ci sono anime. Le anime non possono sempre stare dove vogliono> gli rispose cercando di guardare qualsiasi punto tranne che i suoi occhi rossi. Il vampiro stava cercando di elaborare le parole della bambina, il suo sguardo passò da curiosità a pura serietà pensando a cosa fare dopo, <non puoi chiamarle?>. Emy scosse la testa, ma di colpo si fermò <non lo so, ma Ottavia mi ha detto che non era possibile> Aro non capiva perché la sua amica anima sapeva tutto dei suoi poteri. Il vampiro si innervosì ulteriormente, aveva così tante domande di cui non poteva avere una risposta, un ringhio di frustrazione gli passò per la gola. La bambina sobbalzò dallo spavento ma con un po' di coraggio si avvicinò a Marcus aggrappandosi alla sua gamba. L'altro vampiro, accorgendosi di questo, cercò di calmarsi e riprendere la sua compostezza, raddrizzo la schiena e si avvicino a suo fratello e alla piccola <per oggi non faremo nessun allenamento> Aro rispose in modo sereno ma con un accenno di delusione <quindi per oggi puoi goderti la giornata. Sei congedata>. La piccolina era al settimo cielo, finalmente si sarebbe goduta il suo fine settimana, ma una cosa non le tornava della frase del vampiro, <sono congelata?>. Marcus stava cercando di trattenere una risata mentre Aro sbuffò <congedata, no congelata> cercò di spiegarle ma inutilmente. Il vampiro non più depresso intervenne <vuol dire che puoi andare, non sei costretta a stare in questa stanza, di conseguenza puoi tornare in camera delle due regine> questo fece sorridere Emy. <Demetri> l'uomo in questione apparve all'improvviso faccio un mezzo inchino <potresti portare Emy nella torre delle regine> il vampiro annuì prendendo la manina della bambina lasciandola scioccata, così scomparvero dalla vista dei due re.
Aro, vedendo i due andarsene, gli comparve un piccolo sorriso sulla faccia che non passò in osservato a suo fratello <vedo che stai affezionando un pochino> gli mandò una piccola frecciatina per stuzzicarlo. <Invece, io vedo che sei ritornato nel regno dei non morti> a questo Marcus sorrise, facendo alzare un sopracciglio l'altro vampiro <a cosa stai pensando caro fratello> il vampiro in questione scosse la testa <niente>.

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