Capitolo 11

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E se avesse una pistola? 

Non appena Soojung chiuse la porta della sua camera da letto, sentì il suo cuore accelerare. 

Sapeva che invitare un membro della gang a casa sua era da stupidi, ma non poteva semplicemente lasciarlo andare, con delle mani che stavano praticamente per cadere a causa delle ustioni da freddo. Per non parlare delle sue nocche ferite e ricoperte di sangue. 

Chi ha preso a pugni per ridursi in quello stato? 

Il cuore di Soojung stava prendendo il sopravvento, surclassando il suo cervello. Non accadeva spesso, solo quando sentiva la necessità di salvare un paziente. 

O se si tratta di qualcuno a cui tieni molto. 

Soojung rimosse quel pensiero dalla mente. Conosceva a malapena Jeno, di sicuro non era presente nella lista di persone a cui lei teneva. Francamente, Jeno la spaventava ancora a morte, un suo sguardo bastava a farla tremare dal terrore. 

Non appena Soojung tornò nella sua stanza, il suo telefono iniziò a squillare. Rispose immediatamente, sperando che Jeno non si fosse svegliato. 

"Pronto?" Soojung disse, portando il telefono accanto all'orecchio, senza neanche guardare il nome del contatto. 

"Sei con Jeno in questo momento?" Era Jaemin. 

"Sì, sta dormendo sul divano. Immagino fosse molto stanco." Soojung disse, sedendosi sul suo letto. 

"Aspetta, divano?" Jaemin chiese. Sembrava confuso. 

"Sì, l'ho incontrato per strada." Soojung disse prima di esitare. Jaemin dovrebbe saperlo, sono migliori amici, giusto? "Stava dando da mangiare ai gatti randagi."

"Tch, lo sapevo che gli altri stavano mentendo quando hanno detto che si sarebbe incontrato con una ragazza." Jaemin ridacchiò dall'altro capo del telefono. 

Incontrare una ragazza? 

"Di cosa stai parlando?" Soojung chiese, con le sopracciglia corrugate. 

"I ragazzi sono tornati a casa senza Jeno e hanno detto che si sarebbe incontrato con una ragazza, perciò quando mi hai detto che Jeno si trovava a casa tua, ero davvero confuso."

Aspetta, non avrà pensato che...? 

"Yah, hai davvero pensato che fossi andata a letto con Jeno?" Soojung esclamò, disgustata al solo pensiero. 

"No, ecco perché ho chiamato." Jaemin disse con un tono di voce allegro. "Ad ogni modo, sta bene? Perché si trova a casa tua?" 

"Mi ha accompagnata a casa dopo che siamo stati al freddo per un po' con i gatti. Le sue nocche erano ferite e stava soffrendo di gelone, perciò gli ho detto di entrare e di riscaldarsi prima di tornare a casa. Alla fine si è addormentato, ma non preoccuparti, mi sono presa cura delle sue lesioni." Soojung disse. 

"Aspetta, è entrato... di sua spontanea volontà?" Jaemin chiese, chiaramente sorpreso. 

"Beh, ci ho messo un po' a convincerlo, ma sì." Soojung disse. "Perché?" 

L'altro capo del telefono rimase in silenzio per qualche secondo, perciò Soojung controllò se non fosse caduta la linea. "Jaemin?" 

"Oh, uh. Quindi sei tu l'altra persona che dà da mangiare ai gatti?" Jaemin chiese. 

"Sì, sono io." Soojung disse, sentendo qualcosa di strano nel comportamento di Jaemin, senza però capire cosa.

"Beh, grazie per esserti presa cura di lui. Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa." Jaemin disse. 

Ashes | JENODove le storie prendono vita. Scoprilo ora