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Esco dalla presidenza con un diavolo per capello, sarà meglio scendere al piano di sotto per rientrare in classe, il lato positivo di essere stata dal preside (se davvero può esserci un lato positivo) è che mi ha trattenuta  nel suo ufficio per tutta la seconda ora di educazione fisica dove di solito facciamo stretching e addominali, roba che odio, troppo faticosa e dolorosa.

La campanella è suonata da circa venti minuti, se non sbaglio adesso dovrei avere chimica o biologia, non ricordo, fatto sta che dovrei sbrigarmi.

Sto camminando alla velocità di una lumaca, Brook la bella addormentata dovrebbe darsi una mossa se non vuole avere un'altra nota disciplinare cosa che se permette non mi sembra assolutamente il caso.

Arrivo davanti alla porta della mia classe e busso perché è già chiusa, spero solo che non mi dia un ritardo.

Dopo un sonoro ‘avanti’ del professore apro la porta per poi richiudermela alle spalle.

-Buongiorno signorina Clark, vada a sedersi al suo posto e si metta in pari con gli appunti-

Mi intima il professore con voce autoritaria, dopodiche riprende a scrivere una serie di numeri e lettere astruse sulla lavagna, non vado male a chimica, anzi direi che sono piuttosto brava, ma sarebbe d’aiuto seguire le spiegazioni dall’inizio.

Mi siedo al banco accanto ad Emma, dietro di noi ci sono Chris e Andrew, che sono seduti vicini. Sinceramente non capisco cosa ci trovi di tanto interessante Ethan in Christian, è un ragazzo davvero inquietante a parer mio.

Per tutta l’ora cerco di stare attenta per quello che posso, ma non riesco a farmi passare la rabbia:

nè per la reazione di Jade in palestra nè tantomento per la ramanzina del preside, che, fra parentesi era rivolta solo a me.

‘Non possiamo permetterci di dare una punizione alla figlia del finanziatore di questa scuola’.

Lei non ha alcuna punizione da scontare, né una nota disciplinare né un cazzo di niente.

Solo perché è una viziata figlia di papà, ormai la società dove viviamo è tutto un giro di favori e roba così, è tutto in mano ai ricchi. Ma che merda.

Finalmente suona la terza campanella e io mi rendo conto di aver pensato solo agli affari miei durante quest'ora.

Si parte bene!

Inizia la ricreazione e finalmente posso uscire a respirare un po’ d’aria fresca, forse mi tranquillizzerò una buona volta, sistemo le cose nella mia borsa e tiro fuori il cellulare per guardare se ho notifiche, messaggi o roba del genere.

-Ei brook, allora? che ti ha detto la preside?-

Ethan si siede sul mio banco con le game penzoloni, mi accarezza i capelli e sorride, il suo sorriso è davvero tranquillizzante.

Appoggio i gomiti sul tavolo e sbuffo guardandolo negli occhi

-Punizione- dico infine alzando gli occhi al cielo 

-Ah, che devi fare?- domanda con aria interrogativa spostando la testa da un lato

-Bhe per ora nulla, devo solo stare a disposizione dei prof per le ripetizioni, cioè se qualche prof mi chiede di aiutare qualcuno di classe o non, devo farlo- sbuffo di nuovo. 

Party hard, fuck harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora