Mi sistemo i capelli di fronte allo specchio cercando di posizionarli sulle spalle come si deve in modo da non fare vedere il 'marchio' che mi ha fatto Christian edwardcullenilvampiro ieri.
Al pensiero di noi due che studiamo piuttosto intensamente il funzionamento del cuore ancora arrossisco.
Non sono riuscita nemmeno a dormire ieri notte, insomma ormai posso smettere di prendere tutti per il culo, quel ragazzo mi ha stregata.
Dalla prima volta che è entrato in questa casa con quella sigaretta fra le labbra e tutta la sua fottuta arroganza.
Mi sono sempre ritenuta una ragazza razionale che pensa con il cervello e che dà il giusto peso a tutte le sue azioni perfettamente pianificate, beh, qui di pianificato non c'è assolutamente nulla, ma non m'importa.
Mi rimiro un'ultima volta, che sarà la decima da quando mi sono svegliata, e poi decido che è ora di uscire di casa. Per quello che ho fatto gli abneganti si arrabbierebbero molto con me.
Emma e Ethan sono già usciti quindi mi toccherà prendere il bus.
Prendo un mela di sfuggita e do' un'occhiata all'orologio appeso alla parete alla mia destra.
Non l'avessi mai fatto, per poco non mi si gela il sangue. 7.50
Ho perso il bus. Accidenti allo specchio ai vestiti al trucco a questi dannatissimi capelli e a Christian. Fanculo a tutti
Dieci cazzo di minuti per arrivare a scuola, non ce la farò mai.
Corro giù per il vialetto fino ad arrivare alla strada principale evitando di autouccidermi inciampando in qualche crepa di questa strada che, stranamente e per pura casualità, stamattina mi sembra anche più ripida.
Ciliegina sulla torta, c'è un traffico disumano e sono sicurissima che di questo passo, se mi va bene arriverò per la quarta ora.
I miei ritardi sono mostruosamente ricorrenti in tutta la mia vita, persino nel ciclo ! Sono destinata ad essere una ritardataria cronica.
Alle 8.15 sono davanti alla porta della mia classe rigorosamente chiusa, ho una fifa tremenda di bussare e di beccarmi la ramanzina del prof che ovviamente non mancherà; tiro un respiro e cerco di calmarmi, mi aggiusto la maglietta che mi è uscita all'infuori dai jeans per colpa di tutta questa corsa. Per educazione fisica sono apposto per tutto l'anno, il prof sarebbe fiero di me.
Sento le guance andarmi a fuoco e le mani sudarmi ancora per il caldo, 25 minuti per arrivare qui. Record mondiale
Brook la porta non si apre da sola, gira la maniglia e fatti forza.
Ascolto la mia coscienza, che in quest'ultimo periodo tralascio parecchio, eseguo i comandi e mi ritrovo con gli occhi di tutti puntati addosso.
Capisco che sono arrivata in un ritardo penoso e che sembra che un camion mi sia passato addosso riducendomi in un ammasso di vestiti trucco sbafato sudore e quant'altro, ma vi prego così non aiutate.
Ethan sogghigna e scuote la testa mentre Emma mi guarda con una faccia piuttosto preoccupata. Come se quei due stronzi non sapessero che è tutta colpa loro che mi hanno lasciata da sola a casa per arrivare a scuola mezz'ora prima! A fare cosa di così importante e divertente poi non si sa.
Mi sistemo tremante due ciocche dietro l'orecchio e mi incammino al mio posto agitata e infastidita da tutti questi sguardi e dai risolini che fanno di sottofondo.
-Dovrebbe imparare ad arrivare prima signorina Clark, la prossima volta la mando in presidenza- mi rimprovera il professore, gli vorrei dire che lui, vecchio ottantenne bavoso, dovrebbe starsene zitto visto che viene a lezione con il caffè ancora da bere e il giornale da leggere, puntualmente mezz'ora dopo il suono della campana, ma evito di aggravare maggiormente la mia situazione rispondendo con un 'mm' accompagnato da un movimento del capo.
Tiro fuori i libri e l'astuccio dal mio zaino e cerco di concentrarmi il più possibile sulla lezione senza però ottenere risultati dato che il mio sguardo vaga liberamente per la classe alla ricerca di Christian.
Mentre sono concentrata nella mia ricerca sento vibrare qualcosa sotto al mio banco. Mi è arrivato un messaggio
Da Christian:
Dolcezza hai scordato di coprirti il succhiotto o l'hai lasciato in bella vista apposta?
Arrossisco di botto e sento qualcuno sogghignare dietro di me: ecco dov'era.
Cerco di coprirmi il collo con i capelli nel miglior modo possibile e spero anche il più efficace, 'ignoro' se così si può dire, il messaggio di Chris e mi concentro sulla lezione
***
Finalmente la quarta ora è passata e posso tornarmene a casa
-Ti aspettiamo fuori- dice Ethan dandomi un bacio sulla fronte.
Poi si incammina a recuperare Emma che sta ancora chiacchierando con Bart, lo vedo piuttosto preoccupato ultimamente, è un tipo molto affettuoso e simpatico ma è anche abbastanza introverso e passa facilmente inosservato.
Vedo Emma accarezzargli una spalla e lasciargli un bacio tenero sulla guancia facendolo arrossire come un bambino con le prime fidanzatine, sembrano così carini insieme.
Purtroppo vengono interrotti da Ethan che lancia un'occhiataccia a Bart e trascina via Emma per un braccio, mi sembra troppo iperprotettivo nei suoi confronti in questo periodo, con me non ha mai fatto così.. beh meglio per me!
Sono assorta nei miei pensieri quando sento qualcuno sfiorarmi il collo nel punto dolente
-Però..- mi sussurra all'orecchio -Devo dire che sono bravo- continua facendomi bloccare il sangue incastonato nelle vene e sento l'ossigeno che non affluisce più al cervello.
Deglutisco rumorosamente e mi volto verso di lui
-Ascoltami- inizio decisa e fiera del mio puro atteggiamento da maestrina puntandogli un dito sul petto in segno di rimprovero
-uno : non dovevi farlo- dico con voce strozzata tenendo il conto su una mano e guardandolo dritto negli occhi.
Lui sorride e scuoto la testa
-Due..- cerco di ricompormi dopo quo sorriso mozzafiato che mi ha rivolto e riacquistare un minimo di controllo sul mio cervello -non sei affatto bravo- concludo la seconda frase con la mano tremante e la voce che si alza di diverse ottave ad ogni sillaba che emetto
-E tre..- comincio con la fronte corrucciata venendo però interrotta dal suo ghigno malefico
-Tre, ti è piaciuto da morire- conclude lui.
Rimango ferma, immobile, attonita per quello che ha appena detto, in una classe ormai vuota.
Io davanti a lui, lui davanti a me.
Non ho parole, solo un respiro mozzato, non so cosa dire posso solo balbettare parole incomprensibili per cercare di difendermi, di giustificarmi.
Ma giustificarmi per cosa? Anche i muri ormai hanno capito che la mia coerenza è andata a farsi benedire, che quando Christian è qui non c'è ragionamento che tenga non ci sono parole che possano anche solo scusarmi per quello che sto facendo, sto reprimendo i miei sentimenti, solo perché so che per lui equivalgo a un giocattolo con qui divertirsi da posare in un angolo una volta usato.
Ho la bocca schiusa, le mani che tremano tenendo ancora conto di quei punti 'fissi' che mi ero imposta di pianificare, sento le goccioline di sudore formarsi sulla fronte come se mi fossi catapultata di fronte ad un calorifero accesso.
Lui mi guarda e sta in silenzio, sorride nel vedermi così scombussolata, ha la piena coscienza di ciò che mi fa
-Se solo ti lasciassi andare..- mi sussurra nuovamente, e poi sparisce al di là della porta, lasciandomi interdetta come fa sempre.
**Ciaaaao a tutti, non so cosa dire a proposito di questo capitolo apparte che spero che sia abbastanza decente ahaha quindi buona lettura gente!! u.u mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate**
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Party hard, fuck harder
Teen FictionBrooklyn è la classica ragazza razionale che pensa sempre a fare la cosa giusta. Chistian, nuovo studente della Paltrow Hig School, si è appena trasferito a Los Angeles: la popolarità diventerà in poco tempo il suo asso nella manica accompagnata dal...