Non posso assolutamente tornare a casa in questo stato, se mi vedessero i miei o peggio ancora Brook, sarei nei casini.
So che si è accorta che qualcosa non va, e so anche che è molto arrabbiata per questa cosa ma non posso e soprattutto non voglio dirle nulla.
Si preoccuperebbe inutilmente, perché questa cosa non è grave come sembra, giusto?
Sono ancora accasciata fuori dal portone della casa, seduta sulle scalinate, sta piovendo a dirotto e la giornata non potrebbe essermi andata più di merda, mi rialzo e cerco si sistemare il sistemabile, la camicetta è ancora fuori da i Jeans, i capelli sono tutti scompigliati e il trucco... il trucco è un tremendo disastro, sembra che abbia appena girato un film dell'orrore: ho due enormi chiazze nere intorno agli occhi, il mascara e la matita si sono completamente sciolti a causa delle lacrime, del sudore e di tutto un po'.
Per non parlare poi di quel poco di rossetto che avevo che ora è sparso ovunque. Ho le guance arrossate e il collo dolorante.
Non devo tornare a casa finché non mi sono sistemata un po'.
Ma dove cazzo vado adesso?
A casa di nonna non posso, chiamerebbe mamma immediatamente, a casa di Megan nemmeno, non mi fido perché è troppo amica di Brook e finirebbe per raccontarle lo stato in cui mi ha trovata, non posso nemmeno entrare in un bar perché mi vergogno anche solo di camminare per strada figuriamoci di entrare in un luogo pubblico.
Attraverso la strada senza guardare nemmeno le macchine intorno a me e un uomo mi urla dal finestrino mentre mi passa accanto
-Vai a casa ubriaca! Non lo vedi come sei conciata! Sta un po' attenta-
Cerco di ricacciare dentro le lacrime che minacciano di scendere nuovamente, non devo più piangere. Emma è tutta colpa tua se sei finita in questa merda, e ora devi ricacciartene fuori da sola, smettila di piangere perché peggiori solo le cose.
La pioggia mi offusca anche i pensieri e non so nemmeno più dove diavolo sto andando, alzo gli occhi e su una targa bianca piuttosto malandata vedo scritto '3rd Street Promenade'.
Bart.
Mi metto a correre sotto la strada scoscesa e bagnata rischiando più di una volta di fare un volo a terra fino a che non riesco a raggiungerla, la villa dei genitori di Bart, la macchina dei suoi non c'è, ma il suo motorino si, ne deduco che è solo.
Prendo velocemente il cellulare dalla borsa e scorro i contatti fino ad arrivare al suo, faccio qualche squillo e una voce piuttosto assonnata mi risponde
-Pronto?-
-Bart sono io, ti prego posso entrare, sono davanti a casa tua- lo prego cercando di mantenere la voce più calma possibile
-Emma!- lo sento dire con una voce molto più attiva della precedente
-Sei stata di nuovo..-
-Fammi entrare e basta- lo interrompo -Ti prego- lo supplico infine
Il cancello automatico si apre e io percorro il viale di ghiaia che c'è prima di arrivare al portone, questo si apre e mi trovo davanti Bart con un paio di boxer e una maglietta bianca che si struscia gli occhi socchiusi. Stava dormendo.
-Scusa io ..- dico balbettando per il dispiacere, non volevo svegliarlo
-Entra e stai zitta- mi dice duro, so che è arrabbiato, lo vedo. E' talmente incazzato che sarebbe capace di spaccarmi la faccia in questo momento, e avrebbe una miriade di motivi buoni per farlo.
Abbasso lo sguardo ed entro in casa, lui non mi rivolge la parola e lo seguo in cucina, mi fa segno di sedermi su una sedia e io obbedisco. Come sempre del resto, su ogni cosa, su ogni decisione, io subisco e me la faccio andare bene, sono un po' di mesi ormai, che mi sono rovinata la vita così, e tutte le volte che esco, che faccio qualcosa di diverso che stare rinchiusa in quattro mura a subire gli ordini di qualcuno, finisco per non divertirmi mai, e bere. Bere tanto e brindare a me, che cerco sempre di dare la colpa agli altri quando invece è solo mia, mia e della mia testardaggine che mi spinge a fare cose nettamente superiori a quelle che sono le mie capacità.
Mi porge una tazza di the e poi se ne va.
Giro il cucchiaino fra le onde aranciate e penso, a tutto ciò che ho di sbagliato, in prima cosa i sentimenti che provo, e come seconda il male che faccio.
So che Bart non mi vorrebbe qui, so che l'ultima cosa che vuole è vedermi ridotta così, a sporcare il pavimento di casa sua, e a inquinare la sua aria con il mio essere malsano. Non ne capisco profondamente il motivo, ma so che da quando gli ho raccontato tutto non mi vede più come la ragazza che ero prima, d'altronde: chi mi vedrebbe ancora così se sapesse?
Lo sento scendere le scale e rientra in cucina, ormai il the è freddo, e non l'ho nemmeno bevuto.
-In bagno hai asciugamani puliti bagnoschiuma e tutto, vai a lavarti che così mi fai solo pena- dice guardandomi con disprezzo.
Mi odia lo so, ma continua lo stesso a fare cose carine per me, e io devo, devo assortamente ringraziarlo per tutto. Mi alzo dalla sedia e mi avvicino titubante a lui che nemmeno mi guarda abbassando la faccia, mi avvicino ancora e poi l'abbraccio tuffando la testa nella sua maglietta e lasciando le lacrime scorrere libere bagnandogliela completamente
-Grazie- dico fra un singhiozzo e l'altro -grazie perché anche se mi odi non mi lasci andare- continuo aumentando sempre di più il mio pianto
-Non ti odio per quello che fai- Mi dice tirandomi su il viso con le mani e asciugandomi le lacrime -Ti odio per quello che ti lasci fare dagli altri, e per quello che non fai- conclude
Lo guardo incontrando quegli occhi così azzurri che si dilatano ogni volta che si addolcisce, so cosa vuole dire con quella frase, ma è più forte di me e lui sa che non riesco a ribellarmi a chi mi impone qualcosa
-Devi dirglielo, lo devi dire almeno a Brook se non vuoi dirlo ai tuoi, guardati, non puoi lasciarti andare così io non..-
-Basta- dico tappandogli la bocca con una mano -Sai che non ci riesco, non posso e non voglio dirlo a nessuno fino a che non sarà tutto finito- continuo guardandolo dritto negli occhi
Mi abbraccia e sospira poggiando la sua testa sulla mia spalla, le sue mani percorrono la mia schiena e mi scaldano le spalle
-Non finirà Emma, se non fai qualcosa non finirà-
**Uhhhhh! Non uccidetemi per come ho finito il capitolo ma provate a indovinare qual'è il problema di Emma ahaha XD
buona lettura o.o se vi piace lasciate una stellina o un commento ;)**
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Party hard, fuck harder
Teen FictionBrooklyn è la classica ragazza razionale che pensa sempre a fare la cosa giusta. Chistian, nuovo studente della Paltrow Hig School, si è appena trasferito a Los Angeles: la popolarità diventerà in poco tempo il suo asso nella manica accompagnata dal...