Mancano esattamente due giorni alla festa di Meg. Io e Emma non siamo uscite nemmeno ieri perché lei ovviamente ‘aveva da fare’, dobbiamo assolutamente comprarle il regalo.
Se non viene con me nemmeno oggi chiederò a mio fratello di accompagnarmi.
Entro in camera senza nemmeno bussare e lei sta parlando al telefono con qualcuno. Più che parlare sembrava sbraitare, ma appena sono entrata ha abbassato i toni.
Metto qualche soldo dentro alla borsa e prendo una giacca, mi giro verso di lei e mimo con le labbra ‘andiamo’ lei annuisce e chiude la chiamata.
L’officina ha aggiustato il motorino di Emma, quindi andremo in città con quello, io non ne ho uno, e non ho nemmeno intenzione di comprarlo perché non mi fido assolutamente del mio senso dell’orientamento e nemmeno della mia conoscenza stradale visto che non mi rinvengo nemmeno con i cartelli dei pedoni, figuriamoci con quelli dei veicoli!
Arriviamo in centro e io cerco di essere il più possibile normale, non mi va di essere arrabbiata con lei, in fondo se non mi dice qualcosa vuol dire che non sarà niente di così importante. Giusto?
-Brook di qua!-
Grida facendomi segno con la mano di seguirla, entriamo in un negozietto davvero carino con moltissimi abiti e accessori esposti sulle grucce e sui ripiani.
-Ti piace?-
Domanda indicandomi un abito con corpetto nero e una gonna ampia azzurra, mimo di ‘sì’ con la testa e sorrido, lei vola in camerino a provarsi il vestito.
Io continuo le mie ricerche e trovo un abito nero, molto semplice, che cade a trapezio, non è nemmeno troppo scollato, penso che possa andare più che bene per venerdì sera.
Usciamo dal negozio per dirigerci in un altra boutique a il regalo di Megan.
Circa un mesetto fa io e mia sorella eravamo venute qui per prendere delle scarpe per mia madre e avevamo visto un paio di decolteè bellissime, sappiamo che Megan ama i tacchi e quindi siamo tornate per comprargliele.
-Ecco sono quelle-
Dico indicando ad Emma le scarpe blu sul ripiano in alto
-Sì, vado a chiedere se hanno il numero-
Dice annuendo.
Io la aspetto una decina di minuti sedendomi in un angolo del negozio su una poltroncina davvero comoda dove non mi dispiacerebbe schiacciare un pisolino.
-Fatto!-
Esulta battendo le mani, si vede che siamo sorelle?
Sinceramente non mi importa se ultimamente è strana, me la sono presa troppo ma forse è solo perché sono .. gelosa? Gelosa che qualcuno me la porti via e che abbia da fare cose più intessante che stare con me con qualcuno che non sia io.
Devo cancellare questa mia preoccupazione.
Mentre torniamo a casa parliamo del più e del meno e io cerco, per quanto mi è possibile di non fare domanda e di lasciare parlare lei anche se alla fine non concludo nulla, a dire la verità io voglio saperlo se ha un porblema, e non capisco cosa ha di tanto importante da tenermi nacosto.
Brook sii coerente, hai detto che non t'importa e adesso non deve importarti!
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-Vi muovete una buona volta! finiremo per fare tardi!-
Grida Ethan dal salotto
-Si arriviamo-
Risponde Emma contraccambiando l'urlo, ma in questa casa i toni di voce normali non si usano eh?
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Party hard, fuck harder
Teen FictionBrooklyn è la classica ragazza razionale che pensa sempre a fare la cosa giusta. Chistian, nuovo studente della Paltrow Hig School, si è appena trasferito a Los Angeles: la popolarità diventerà in poco tempo il suo asso nella manica accompagnata dal...