Uno, ti ho visto.

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Quello che porto con me é un po' di insicurezza e timore, iniziare un nuovo lavoro ti porta sempre un ignoto e agitazione. Pantaloncini e t-shirt, sarà adatto? Sto cercando di approcciare in questo nuovo capitolo con le punte dei miei piedi, piedi che non stanno mai fermi.

Si apre il portone, sei tu.
E sei bellissimo.
Sorrido, mi viene spontaneo.

I ricci e la barba più belli che abbia mai visto, ti giuro che non scherzo.

L'ho sentito subito che saremmo finiti uniti, sai quando si dice che la pelle e il cuore lo sanno prima di te? L'ho sentito dal tuo ciao, dalla mia risposta timida e dalla tua voce accogliente capace di calmarmi i piedi ballerini.

L'ho sentito a fine giornata, quando andando via mi hai rivolto un sorriso.

I giorni passano e noi ci avviciniamo sempre di più, io con timidezza e tu con una spavalderia che solo conoscendoti meglio ho capito essere finta, una corazza, un tuo strano modo di approcciare ma che con me ha funzionato dal giorno zero.

Un giorno in più, un tassello in più nel nostro noi.

Noi, lo pronuncio solo dopo così poche settimane e mi sembro affrettato quando invece così non é perché io di te voglio vivere ogni secondo.

Presto il lavoro diventa il momento più tranquillo della mia giornata perché ci sei tu, con i tuoi occhi e le tue parole.

Al negozio siamo in tanti ma noi, giorno dopo giorno, due parole ed uno sguardo, ci costruiamo piano piano la nostra bolla.
Mentre penso a tutto questo, mi perdo e non ci bado alle conversazioni intorno, io sono in un altro mondo
-"Hei hei che pensi?"
cerchi di riportarmi dentro e io ritorno lì
-"Niente"
-"Me lo dici con sta faccia?"
Sorrido
-"Risposta esatta!"
-"Se dai, torni qui?"
e se me lo chiedi tu ci tornerei molto spesso, qui.

Chicca é seduta davanti a me, é simpatica ma non mi sento in totale mio agio con lei, non come con te.
-"Simone dicci qualcosa di te, noi ormai qui ci conosciamo tutti!"
é proprio lei a parlare e io vorrei evitare di rispondere a questa domanda, perché parlare di me mi fa sentire in imbarazzo.

Tu lo sai, mi guardi e mi sorridi. E so che è un incoraggiamento.
Respiro.

-"Non lo so Chicca, che vorresti sapere?"
-"Qualsiasi cosa che possa servire a conoscerti di più!"
-"Okkei allora, ciao sono Simone e sono due anni che non AH no scusate ho sbagliato ambiente"
La risata che si eleva in tutti loro fa ridere anche me.
-"Va bene, dunque...abito con mio padre Dante, ho 22 anni e sono in quella fase in cui un giorno voglio saper volare e quello dopo mi va benissimo camminare. Sì insomma, quelle fasi della vita lì"
Tu mi guardi, Chicca ride e mi risponde
-"Ah beh guarda ne so qualcosa"
forse é molto più simpatica di ciò che penso.

E forse i tuoi occhi su di me, Manuel, mi piacciono anche troppo.

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