Il locale dove ci stiamo dirigendo è stato scelto da Luigi, l'unico oltre Chicca che sembra davvero provare entusiasmo per questa uscita, ed è abbastanza vicino al negozio da poterlo raggiungere con una camminata, che facciamo tutti insieme ma che a me sembra un cammino della tortura tra una risata di Luigi e un silenzio di Manuel.
Sicuramente visti da fuori si potrebbe pensare che siamo un bel gruppo di amici.
Seh, amici formati da persone che un po' si tradiscono, altre che si amano in segreto, altre che non si sopportano e infine un nuovo arrivato che sembra però sentirsi a suo agio.
Del resto, gli unici forse a non sentirsi del tutto così sembriamo io e Manuel, che di tanto in tanto ci scambiamo sguardi della durata di secondi.Appena varcata la porta del locale, gettando uno sguardo circospetto per tutta la sala, si nota come sia pieno di corpi il giusto affinché nessuno senta le conversazioni di altri ma non abbastanza per perdersi tra le facce.
Il primo a prendere posto sulla sedia al primo tavolo libero sono io, non faccio in tempo a posare la giacca sullo schienale che dei ricci disordinati fanno capolineo nel posto accanto al mio.
Ed è forse un gesto non pensato il suo, anzi sicuramente non l'ha pensato, a Luigi, intendo. E nemmeno a Davide, che mi rivolge uno sguardo interrogativo accompagnato da uno stesso identico di Luigi a Manuel.Questa serata é iniziata benissimo, devo dire.
A rompere questa situazione ci pensa proprio lui, che l'ha creata.
-"Che c'è? Non ci sediamo sempre uno difronte all'altro, Lù?"
e vorrei rispondere che qualcosa invece c'è eccome, come la mia voglia di alzarmi e tornare a casa perché lui sta già iniziando a rendere tutto più difficile, per me
-"Ha ragione ragazzi, oh! Le coppie si siedono sempre uno davanti all'altro. Quindi Luigi tu stai lì"
e con un dito Chicca indica la sedia posta dall'altra parte del tavolo, parallela a quella di Manuel
"e tu invece Davide quì"
compie lo stesso gesto ma indicando la sedia parallela alla mia direzione.
Loro prendono posto con un sorriso sulle labbra
"perfetto, io invece mi metterò qui a capotavola ad osservare quanto sono single"
e, detto questo, ordina da bere ad un cameriere.L'alcool non l'ho mai retto granché, al secondo bicchiere i miei freni già lasciano posto ad un totale senso di libertà che, per ovvie ragioni, non posso certo permettermi in questo momento.
Mi limito ad una Coca-Cola e delle patatine, l'unico ad aver notato la differenza sembra essere lui
-"Simò, guarda che mica devi guidà poi eh"
in un primo momento, con una patatina in bocca ed uno sguardo rivolto al suo viso, mica mi viene in mente il perché di questa frase.
Poi, ingoiando la patatina sotto il suo sguardo attento al mio pomo d'Adamo, ritorno in me.
Ma la possibilità di rispondere lui non me la lascia
-"Anche perché a casa ti riaccompagno io"
quasi mi strozzo con la Coca-Cola.
Non ha davvero detto, davanti al ragazzo con cui sono uscito, che a riaccompagnarmi sarà lui, vero?.
Gli occhi si posano subito sulla figura di Davide, che prontamente risponde
-"Non c'è bisogno, ci sono io"
e, per il bene di tutti i presenti, non mi resta che dargli ragione. Ciò che mi guadagno é un naso di Manuel che si storce appena, sistemandosi meglio sulla sedia.La musica diventa sempre più confusionaria e metà delle persone che prima erano sedute ora sono impegnate a muovere il corpo a ritmo di musica.
Sono immerso in una conversazione con Chicca su quante probabilità ci siano che possano rinnovare una serie tv amata da entrambi, quando all'iniziare di una canzone con ritmo spagnolo Luigi chiede a tutti quanti di seguirlo in pista.
Nemmeno aspetta la risposta, semplicemente si alza e se ne va, lasciando facce interdette in questo tavolo.Chicca è la prima a sbloccarsi prendendo il suo bicchiere di vodka in mano e alzandosi con un "ma sì" per raggiungerlo. Prima, però, fa cenno con il capo invitando a compiere il suo stesso gesto.
A noi, che non ne vogliamo sapere di seguirli.L'imbarazzo è tangibile perché entrambi guardano me, come se un mio passo potesse far dipendere ciò che faranno loro.
-"Che ne dici?" è Davide a rivolgermi la domanda
-"Dico che, se volevo sfigurare a un primo appuntamento con te, mi sarei già alzato"
scoppia a ridere e, un po' forzato, lo seguo a ruota.
STAI LEGGENDO
Promettimi.
Fanfiction"Promettimi che non te ne vai. Che non importa quanti km ci separano tu per me sarai sempre tu ed io per te sarò sempre io. Promettimelo Manu"