Dieci, posizioni.

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-"Ssh, fai piano!"
-"Simò sono letteralmente appena entrato, eh"
-"Sì ma ti anticipo"
Una risata esce dalla bocca di Manuel e scuote anche la testa.
Il cuore è in subbuglio, sì che è la seconda volta che lui entra in casa ma è la prima notte che passeranno insieme. L'unico pensiero è questo da quando si è aperto l'argomento. A come si dorme insieme con Manuel senza però stare insieme? Senza poterlo abbracciare durante la notte e poggiare la testa sul suo petto?. Sarà dura appellarsi ad ogni minima parte razionale pur di non farlo, che tanto una brandina nemmeno ce l'ho.
Tanta é la voglia e l'ansia e i pensieri che rischio due volte di inciampare sui miei stessi piedi toccando le scale, seguito da risate trattenute da Manuel.
-"Ao ci sentono Manuel finiscila"
-"Io la finirei se mister goffaggine la smettesse di cadere davanti a me"
-"Ma se non sono nemmeno caduto"
-"Se vabbeh, questo dillo a chi non sta dietro di te e ha visto tutto"
Si ride insieme, adesso
-"Ti odio Manuel giuro"
-"Ah quindi fai dormire in camera tua chi odi?"
detto ciò spalanca lui stesso la porta e si tuffa nel mio letto
"è uno strano modo di fare, Simò"
-"Pure il tuo lo è: far finta che sia casa tua"
Gli occhi dapprima chiusi ora li apre e si rivolgono verso di me
-"Come se ti dispiacesse,uhm?!?"
e alza anche un sopracciglio con tanto di sorriso, questo ragazzo mi manderà fuori di testa
-"Ma la vuoi finire Manuel"
la risposta che mi arriva è solo un cuscino lanciato dritto dritto nella mia faccia.
Diciamo che non sarà corta questa nottata.

***
-"Hai pcaso unpigama da darm?"
Manuel é in bagno, con me.
O meglio Manuel é in bagno, nel mio.
Si sta lavando i denti con uno spazzolino comprato poco fa in uno di quei market aperti 24 ore su 24, mentre io gli do le spalle nude che rabbrividiscono al freddo in attesa di essere ricoperte dalla maglia del pigiama.
Mi giro a guardarlo con appena la fronte aggrottata, la verità é che non ho capito nulla di ciò che ha detto e quel rivolo di saliva, mischiato a dentifricio che esce dal suo labbro inferiore, non aiuta di certo il mio concentrarmi a capire.
Perché l'unica cosa che arriva al mio cervello adesso é che quel miscuglio di liquidi glielo vorrei togliere baciandolo.
Sputa ciò che di dentifricio è rimasto all'interno della sua bocca, poi sciacqua e sputa nuovamente andando, una volta finito, a pulire le labbra con il braccio. Okkei, la mia situazione sta veramente peggiorando dopo questa vista celestiale.
-"Dicevo che-"
la sua bocca si ferma ma i suoi occhi no, vagano per le mie braccia, le scapole, il collo, il petto ed infine gli addominali. A fine corsa, riguarda tutto insieme in maniera veloce. Ed io sono sicuro che sto emanando elettricità, o forse la stiamo emanando noi, insieme. Stiamo gravitando insieme, Manuel.
-"Di-dicevo che se hai uhm un pigiama?"
-"Certo, non resto nudo non ti preoccupare"
vederlo così mi fa divertire e venire voglia di giocare, a quel tipo di gioco
-"Co-cosa? No ma che hai capito Simò. Dicevo uno per me"
-"Aah allora in quel caso...sì, tranquillo"
E raggiungo la camera sorridendo di quel siparietto.

***

Il suo profumo sa di leggera menta, sicuramente complice anche il dentifricio utilizzato prima.
Ho messo un cuscino di mezzo tra il mio corpo ed il suo, così da restare ognuno nel proprio spazio e non toccarsi nemmeno.
Sto fissando il soffitto buio con il petto che si alza e abbassa a ritmo del respiro, appena poco irregolare, quando sento provenire un sussurro dalla mia parte sinistra
-"Simò, sei sveglio?"
-"Hmhm, che succede?"
-"È che nei letti nuovi faccio fatica a prendere sonno...ti va se parliamo sino a quando mi addormento?"
le mie labbra si incurvano in un sorriso nel pieno buio di questa stanza, che poi per me è come se fosse illuminata da questa presenza quì
-"E di che parliamo, Manu?"
-"Mi hai chiamato Manu..."
-"Beh, non ti piace?"
e ringrazio che non si possano vedere le mie guance lievemente rosse
-"Nono, anzi...suona bene.."
-"Suppongo di sì..."
-"Simò?"
-"Hm?"
-"Me lo dici che hai avuto sti giorni?"
-"No"
e la camera si colora di due risate basse che si incontrano.
Il peso del letto viene modificato dalla sua sagoma che si gira su un fianco e avvicina una mano, a cercarne un'altra. Che trova subito, immediatamente. Non si fa attendere.
È uno scambio di occhi che luccicano in questo nero della notte.
Occhi che si studiano,
che si cercano,
che si baciano.
Ah, quante cose si possono fare con il solo potere di uno sguardo. Si può arrivare dove altre parti non possono: le labbra, in questo caso.
Però
però dall'altro lato poi
questi occhi si chiudono.
-"Perché?"
-"Perché cosa?"
-"Perché hai chiuso gli occhi?"
-"Perché sei fidanzato, Manuel"
-"Io ti voglio guardare e non smetterò. Non intendo solo ora..questa notte..intendo sempre"
-"Manuel...per favore.."
Per favore, non farmi male.
Per favore, baciami.
Per favore, lascialo.
Per favore, innamoriamoci.
Ah, quante cose si possono nascondere in una sola frase.
Si chiede se anche il suo, di corpo, stia tremando.
La risposta gli arriva sentendo due braccia che si appoggiano sopra l'addome e stringono, mentre una testa piena di ricci si posa sul petto.
-"Che fai?"
-"Ho freddo"
-"Vuoi che ti do un pigiama più pesante?"
-"No, questo va benissimo"
-"Guarda che non c'è problema poss-"
-"Simò, questo leggero mi va bene perché così almeno posso starti addosso"
Ah.

È iniziata con Simone che si immaginava la stessa posizione ma a parti inverse, consapevole del fatto che non sarebbe mai successo.
Ed invece è finita così.
Con due cuori che piano piano imparano a sincronizzarsi e si addormentano, insieme.
A sognarsi a vicenda.

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