Leggeri singhiozzi

1K 48 17
                                    

"Ho sempre odiato le persone che non rispettano le richieste altrui", cercò lui di convincermi, mi girai dandogli le spalle per poi sedermi sul suo letto mal conciato.

"Significa che mi odierai caro Harry
Styles", affermai contro il suo volere, ma non era assolutamente nei miei piani, "e cosa dovremmo fare di prima mattina?", mi chiese appoggiando la sua schiena alla parete di vetro.

"Oh beh non so magari passeggiare un po', penso ci sia un giardino, l'ho intravisto", gli indicai le querce nascoste al di fuori della struttura.

Si irrigidì all'istante, "cosa vuoi Tomlinson", alzò la testa nel chiederlo, "calmo Harry, volevo semplicemente vedere come stavi, e dirti che ho avuto degli impegni per questo non son venuto a trovarti prima", gli mentii, d'altronde ero nella parte del torto e lui contro.

Rare volte avevo detto delle bugie, e tutte queste volte erano per necessità, come questo caso, ma sentii un peso che mi andò a colpire il torace, perché quella volta faceva così male...

"Grazie del pensiero ma mi va semplicemente di stare solo, non ho nulla contro te", i suoi occhi erano ormai una leggera presenza sul mio volto, presenza che nel mio cuore pesava più di qualunque cosa in quel momento, ma la cosa più dolorosa era che non riuscivo a comprendere il dannato motivo, oppure era una parte di dolore che emetteva Harry attraverso il suo volto, corpo, e qualunque altra cosa rappresentasse

Fu in quel momento che compresi il motivo del riccio di rifiutare la mia presenza dopo il nostro ultimo incontro, lui aveva paura di occupare tempo alle persone e pensare di non meritarselo. Lo capii grazie al modo della sua ultima affermazione ,non ho nulla contro di te, per non parlare dei suoi racconti

"Harry è una mia decisione di restare qui va bene, non preoccuparti, fidati di me"cercai di calmarlo e riassicurare ma non riuscii nel mio intendo perché successivamente si alzò puntandomi un dito contro ma restando sempre nelle distanze di qualche secondo prima.

"fidarmi Louis, come posso fidarmi ancora delle persone quando non fanno altro che commettere errori, in prima persona sono io, deludo continuamente le persone con le mie inutili promesse che so di non riuscire a mantenere, io sono arrivato a questo punto per le persone e ai loro commenti non richiesti, sai cosa dicono di me nella mia scuola?, che io lo faccio per fottute attenzioni, quando l'unica cosa che vorrei è un po di affetto nei loro confronti, solo questo, non chiedo una persona che resti al mio fianco ma solo un po di affetto", finì quella lunga frase con un leggero singhiozzo bloccato dal leggero tessuto di quella felpa nera portata davanti al viso, vidi solo i suoi occhi inglobarsi con le mille lacrime leggere a circondargli il viso.


Era tutto così calmo, il silenzio a raggirarci nella stanza, e quelle pareti che mi videro alzarmi e andare verso quel corpo immune con due mani a coprirgli il viso con dei respiri profondi per cercare di interrompere quei leggeri singhiozzi.

Arrivai davanti a lui per poi circondargli il busto con le mie braccia, lui voleva affetto che nessuno mai prima gli aveva donato, ma forse più di qualunque cosa, lui voleva sostegno.



_____________________________________________________________


ED ECCO QUI IL FAMOSO CAPITOLO BOMBA, questo sarà solo un piccolo anticipo di quello che succederà dopo, fidatevi.


Vi sta piacendo la storia e soprattutto volete il continuo?


secondo voi cosa succederà?.


Waiting for fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora