Non lasciare che le persone cadano

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"Lou?, Louis", mi sentii chiamare mentre delle ciocche ricce mi fecero solleticare il viso, aprii lentamente gli occhi e mi trovai un insolito viso più pallido del solito, "dovremmo mangiare, è arrivato il pranzo", mi disse lui alzandosi dal mio corpo per sedersi, io lo seguii successivamente con una leggera fatica.

"Dovresti andare ti avranno portato il pranzo", mi disse con una certa tensione nei suoi confronti, "se non ti dispiace ti farei volentieri compagnia", gli dissi continuando il mio obiettivo, lui alzò e volto il capo in mia direzione, sospirò e iniziò a parlare, "Scusami Lou ma vorrei stare da solo in questi momenti", riabbassò lo sguardo sulle sue ginocchia.

"Harry ehi, so che ce la potrai fare, non cadere nelle tue stesse parole, so che con un po' di aiuto potrai farcela", gli dissi avvicinandomi a lui ritrovandomi difronte ai suoi occhi così incredibile mente spenti.

"L'ultima persona che ha avuto fiducia in me in questo momento non sa nemmeno su in quale ospedale mi trovo in questo momento",rispose lui con un leggero sorriso.

"Un giorno mia madre mi disse, non lasciare che le persone cadano, perché tutti noi Harry abbiamo qualche tipo di problema, però alcune persone hanno bisogno di avere una persona a fianco per accompagnarli nei propri progressi", gli sorrisi, la verità era quella.

Alcune persone dovrebbero avere una persona ad accompagnarle nel loro tragitto, come un cane fa con il propio padrone.

Ma quella volta era tutto molto più complicato e così incredibilmente personale.

"Lou, un giorno potrò dire di esserci riuscito, ma non voglio aiuti, per una cosa così inutile, fidati di me, non cadere insieme a me in questo inferno, per favore", mi pregò lui, le sue parole erano così bere nei suoi occhi ma incredibilmente sbagliate a contatto con la realtà.

"Pensa quel che b vuoi Haz, nel frattempo vado a prendere il cibo a torno", gli dissi alzandomi da quel letto così piccolo per entrambi.

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qualche minuto dopo
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Varcai quella porta per la seconda volta quel giorno con due piatti contenersi della disgustosa pastina.

Harry nel suo solito letto intendo a leggere un libro.
Mi avvicinai a lui appoggiando i due vassoi sul tavolino affianco alla struttura.

"Styles ci siamo dai", lo incoraggiai mentre appoggiai la schiena alla parete per poi distendere le gambe sul letto per fai sedere il riccio affianco a me.

Gli passai la sua porzione per poi prendere la mia.
Guardò dubbioso il brodo, incrociò il mio sguardo con occhi supplichevoli.
Lo annui per incoraggiarlo.
Sospirò, e poi, "no non ce la faccio", sbotto prima che potesse solo prendere un po' di quel cibo.

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Prossimo capitolo?

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