Harry non è quel che sembra

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"Styles?", alzò la sua testa dal mio petto,
"Si?", la sua voce ancora tremante per colpa di tutto lo sfogo precedente.
La signora posta davanti a noi con la cartella del riccio tra le mani.

"Harry hai la visita", la donna con il camice bianco gli ricordò, un rumoroso respiro mi fece rabbrividire la cassa toracica.

"Vado", si girò verso di me per avvertirmi, gli circondai il volto col le mie mani per togliere i residui di lacrime cessate qualche minuto prima.

"Sta tranquillo, ti aspetterò qui", mi avvicinai a lui per baciargli la fronte con i suoi ricci ribelli e sfuggiti dalla fascia verde ormai riconoscibile a chiunque in quell'ospedale.

Sospirò e si alzò dal mio corpo per poi raggiungere quell'infermiera che gli avvolse un abbraccio che avvolgeva la stanza da tutta la calorosità che lo avvolse.

Mi sorrise prima di uscire, quello fu l'ultimo sorriso che vidi, per sempre.

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Tre ore dopo

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Sentivo solo il trascorrere dei minuti, nulla di più, la mancanza della stufa si fece sempre più evidente malgrado l'estate sbocciata già da qualche mese.
Le mie spalle contro la parete
Le pareti di sempre
Di qualche ora prima
Tutto uguale
Ma solo un'unica differenza
Harry...

Le notizie in quella stanza non arrivarono mai, la speranza era già morta da tempo, ero a conoscenza della visita da solo tre ore e fu stato tutto così improvviso.

Le mie braccia appoggiate alle mie ginocchia piegate vicino al mio busto,
alzai la testa abbassando le mie palpebre dopo ore.

"Ragazzo cosa ci fai qui?", non avrei mai voluto sentire quella voce, abbassai il mio sguardo dalla mia posizione precedente,
una donna, con gli stessi lineamenti di Harry, non ci misi molto a capire di chi si trattasse.
Mi alzai pulendomi i pantaloni come scatto automatico.

"Lei dovrebbe essere la madre di Harry?, Harry Styles?", gli chiesi indicandola, ma lei ebbe uno scatto ritardato nel rispondermi avendo uno sguardo perso e respiro rallentato.

Mi schiarii la voce quasi nel tentativo di risvegliarla, cosa che fece posizionando una mano sulla sua testa massaggiandola leggermente.

"Ti chiedere il motivo per il cui sei in questa stanza ma devo portare i farmaci a mio figlio", si scansò dalla mia vista per poi piegarsi alle mie spalle afferrando degli integratori che per mia sfortuna non avevo mai visto prendere da Harry.

"Eh si, Harry, lo stavo aspettando, dove si trova in questo momento?, come sta?", fu come risvegliarmi dal mio stato ti trance, all'improvviso tutte le domande a sovrastarmi a differenza di qualche minuto fa dove tutto era bianco, dimenticato.

La donna si blocco prima di uscire dalla stanza per poi girarsi guardandomi faccia a faccia, "Harry non è quel che sembra"

E sapevo perfettamente quell'affermazione, era come aveva detto Harry, mai giudicare un libro dalla copertina, tutti siano quello che vogliamo sembrare, ma un minimo errore per farci crollare e non credere più in noi stessi e far scoprire alle persone il vero lato di noi stessi.
E avvolte è un bene.

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Capitolo di passaggio tranquillx <3

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