Bel panorama

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Tre settimane dopo~

Aprii gli occhi dopo quei lunghi giorni, passai quel tempo a pensare solo ad una persona, quella che non riuscii a rincontrarlo, semplicemente non li sentivo adatto al momento, o forse non riuscivo ad affrontare la situazione.

Ed ora ero lì, in segreteria con solo una stampella visto che il piede stava guarendo a gonfie vele, almeno quello andava bene, a differenza del riccio.

Non lo vedevo da quelle lunghissime settimane, non sapevo assolutamente il motivo, solo, non mi sentivo pronto ad andare a vedere le condizioni di quel ragazzo.

Ma quel giorno ero pronto a notare la situazione del riccio, quella segreteria con all'intento una mia più grande amica che conobbi lì successivamente della visita di Niall, la signora Hall, ormai quella donna era diventata una zia visto che rubava il cibo per nutrire i miei buchi di fame durante le giornate.

"Hall, conosci un certo Harry Styles?", gli domandai cercando di fare l'indifferente, cosa che a quando capii dal l'espressione della donna non fu nel mio intendo.

"Certo Lou, è qui quasi sempre, ma sinceramente non lo vedo ma molto", mi disse iniziando a sistemare delle carte all'intero delle cartelle colorate.

"Come lo conosci?", mi feci ad anti appoggiando i miei gomiti sul banchetto di barono difronte a lei.

"Una volta qualche anno fa mi aiutò a raccogliere delle cartacce che mi caddero e visto che non ebbe nulla da fare successivamente mi aiutò a distribuire la cena, ma lui mi disse di non voler nulla. e poi, beh successe un brutto avvenimento", odiavo le frasi a metà, cosa successe dopo.

"Cioè, Hill cosa successe?", alzai i gomiti chiedendo le spiegazioni che non avevo il diritto di avere.

"Tomlinson vaglielo a chiedere tu stesso ragazzo su", mi porse un cartellino con un numero inciso con l'inchiostro.

"Stanza 28C ragazzo". mi disse non alzando lo sguardo, sbuffai mentre mi girai, "A dopo Hill, grazie per coprirmi visto che sto per lasciare la stampella qui, ti ringrazio tante", finii la frase prima di uscire dalla porta e andarmene prima che mi sgridasse la donna.

La gamba non doleva più ormai e il gesso ero soltanto un brutto incubo, camminai per quei, ormai famigliari, muri bianchi, come la prima volta.

Non sapevo perché mi stavo dirigendo in quella camera, solo, volevo sentirlo, vederlo. perché l'avevo lasciato solo come tutti i suoi amici, pessimo amico.

Ma infondo non eravamo neanche amici, solo conoscenti che iniziarono a parlare dopo una lunga giornata per poi dividersi con un imprevisto, già imprevisto.

Schiacciai quel bottone rosso di ascensore che mi portò in un batter d'occhio al piano superiore, la stesse e identiche stanze, solo che questa volta un 28C catturò la mia attenzione.

Era da codardi scappare, dovevo semplicemente chiedergli scusa, e basta.

La mia mano sulla maniglia bianca, per poi abbassare l'oggetto, la solita vernice, e poi una finestra, il suo corpo di spalle e la sua solita bandana a circondargli i ricci, i gomiti appoggiati alle ginocchia immuni.

Il primo passo, cercando di non fare rumore, ancora inconsapevole di cosa sarebbe successo nelle ore successive.

Ero dietro le sue spalle, alzai lo sguardo cercando di capire la sua visuale, un balcone, con dei fiori, o beh interessante.

Appoggiai la mia spalla sinistra alla parete che concludeva lo strato della finestra, e poi, "bel panorama".

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Capitolo più lungo del solito 🤎.

Da adesso la storia si inizierà a fare davvero interessante fidatevi🤎.

Aspettative?.

Fatemi sapere se vi sta piacendo la storia e se volete il prossimo capitolo🤎

Waiting for fateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora