Nessun dolore

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"Shh Harry tranquillo"lo feci girare tra le mie braccia e come un sostegno Harry si appoggiò alla mia maglia puntando la testa sul mio metto , i suoi singhiozzi erano strazianti , non potevano rimanere lì con quei succhi gastrici , lo tenevo dalle spalle stringendolo il più che potevo , era fragile , l'avrebbe capito chiunque ma lui era sicuro non si notasse.

"Andiamo su", gli sussurrai all'orecchio ma non fui certo mi avesse sentito , i singhiozzi ormai prevalevano quei corridoi che chissà quante situazioni avessero visto , il riccio aveva ancora gli occhi chiusi mentre il suo polso era srotolato alla mia maglietta rossa , mi abbassai leggermente per arrivare alle sue ginocchia e feci pressione su di essi con le mia mani per alzarlo da terra , fu come impaurito di quel contatto , la sua testa scattò sul mio viso , sapevo cosa voleva dire ma lo bloccai iniziando a camminare verso la mia stanza , "Lou fammi scendere",  i suoi occhi, spenti e di quel luccichio dovuto alle lacrime , sentivo le sue ossa da sotto i vestiti , le sue cosce
non avevano volume , povero riccio.....

"Ti prego Lou , ti supplico", ripeté per la seconda volta , "Ehi tranquillo ti sto portando in camera", gli dissi facendogli un sorriso rassicurante , era molto leggero , non facevo per nulla fatica ad alzarlo , lui mi annuì e privo di forze si appoggiò alla mia spalla mentre le mie mani erano posizionate al di sotto delle sue cosce immuni.

Mentre passavo in quei corridoi mi domandavo semplicemente perché , un ragazzo di sedici anni a ridursi in questo stato , Harry nonostante cercasse di non mostrare i suoi pensieri alla fine saranno usciti sempre a galla , in tutto ciò mi accorsi della mia fottuttissima gamba , il gesso in contatto con il pavimento ruvido e freddo , mi ero completamente dimenticato delle mie condizioni , cazzo.

Nonostante questo non provavo nessun dolore , meglio un piede con qualche ferita che un corpo immune , decisamente.

Le lacrime di Harry cessarono quando entrammo nella mia camera , lo feci sedere sul letto e feci lo stesso.

Si portò le ginocchia al petto e ci appoggiò i suoi gomiti sopra , non avevo la minima idea del perché l'avessi portato lì , ma aspettavo solo che dicesse qualcosa.

Infatti fu così, "scusa", semplicemente , "Ma no Haz non devi scusarti", mi avvicinai a lui e le mie braccia li circondarono le spalle mentre lui restò nella sua posizione di qualche minuto fa.

"Ho provato ma non ci son riuscito", non capivo , a cosa , per cosa.

"Ho provato almeno a bere quello schifosissimo cappuccino", rise nella sua stessa battuta che non era nient'altro che deprimente , sorrise mentre le lacrime li rugarono il viso.

"Cazzo sto deludendo tutti , avevo promesso di riprendermi qui dentro , mia madre ormai è abituata alla mia presenza qui , infatti ormai mi viene a trovare raramente", mi raccontò lui.

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