Horses, sunset and falls

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Gli zoccoli di Wave schioccavano piano contro la sabbia, mentre Shane sobbalzava impettito sulla sella con la testa voltata verso suo padre, che arrancava - goffamente - dietro di lui su una giumenta dal pelo falbo.

Il ventunenne continuava a sghignazzare senza nemmeno provare a trattenersi, ricevendo da James occhiate indispettite. Non si poteva dire che l'ex campione non sapesse andare a cavallo, solo che di sicuro non padroneggiava l'arte dell'equitazione come un tempo quella di surfista. Sembrava un sacco di patate.

- Papà? Ti devo aspettare? - chiese Shane per l'ennesima volta, gridando, perché il vento impetuoso copriva il suono della sua voce.

- No!

Ma nonostante la secca risposta, il figlio fece fermare comunque lo stallone e attese che la cavalla - il cui nome era nientemeno che Turtle, tartaruga - caracollasse fino a loro, al passo. Infatti James non riusciva ancora a padroneggiare un'andatura che non fosse quella, visto che quando aveva provato ad accelerare era caduto, scatenando l'ilarità di Shane, il quale l'aveva anche aiutato a rimontare in sella.

- Un cavallo non è esattamente come una tavola da surf - aveva borbottato, mentre il ventunenne soffocava le risa nel palmo della mano.

Eppure, anche se stava collezionando mere figure una dopo l'altra, James stava divertendosi e voleva godersi ogni attimo di quella strampalata passeggiata, oltre a voler far passare a Shane una giornata indimenticabile.

Poco dopo, mentre finalmente l'uomo riusciva a spronare il cavallo al trotto senza cadere e si affiancava al figlio, incontrarono Troy.

- Ciao, Troy! - esclamò Shane, e il ragazzo gli fece un cenno con la mano libera, l'altra che teneva la tavola.

Non appena James sentì 'Troy' s'illuminò tutto e s'emozionò, dimenticandosi di dirigere Turtle, la quale inchiodò di colpo per non sbattere contro il posteriore di Wave, sbalzando il proprio - goffo - cavallerizzo.

- James! Ti sei fatto male? - si preoccupò il suo ragazzo, mollando la tavola e raggiungendolo a grandi passi, mentre il figlio dell'ex campione rideva sotto i baffi.

- Sto... bene...

James si rialzò, spolverandosi il fondoschiena, e in quel momento Troy impallidì.

- Ma stai sanguinando!

Difatti durante la caduta aveva probabilmente preso un sasso assai appuntito, ed ora un taglio abbastanza lungo gli segnava il polpaccio, sgorgando vistosamente sangue.

I due ragazzi si scambiarono un'occhiata, poi Shane annuì.

- Ci penso io a Turtle, voi andate - disse, e fece l'occhiolino a Troy, il quale arrossì per la seconda volta probabilmente di tutta la sua vita e si affrettò a girarsi verso James.

Rimasto da solo, Shane assicurò Turtle alla sella del proprio cavallo e riprese la piacevole passeggiata, voltandosi fugacemente per spiare il giovane surfista e suo padre, il quale zoppicava appena, aggrappandosi alla mano dell'altro con tutto il proprio peso, e Troy non ne sembrava affatto disturbato.

Scrollò il capo, mentre un sorrisetto sciocco gli illuminava il volto.

Che coppia!

Wave mosse le orecchie color cioccolato e scalpitò un poco, implorandolo di lasciargli sgranchire le zampe con una breve galoppata, e Shane acconsentì. Era così emozionante galoppare in quel modo, in libertà, col vento dall'odore salmastro in faccia, i segni degli zoccoli sulla sabbia dorata, gli schizzi prodotti quando s'avvicinavano un po' al flusso delle onde!

Alla fine, visto che suo padre s'attardava a tornare (chissà come mai... poteva ben immaginarne il motivo), decise di fare un ultimo bagno, difatti il giorno dopo sarebbe partito e difficilmente avrebbe avuto altre occasioni di godersi un così bel tramonto in acqua.

Lasciò i vestiti al sicuro sulla sella di Turtle, rimanendo in costume, e prese le briglie di Wave. Lo stallone lo seguì placido, anche quando l'acqua non proprio ancora caldissima gli lambì le ginocchia. Ormai fra Shane e il cavallo s'era creato un legame indissolubile, mai sperimentato prima con un animale.

La giumenta stava dietro di loro, obbediente per costrizione dei finimenti. Era una bestia pigra e abbastanza restia a fare qualunque cosa che non fosse brucare. Avrebbe dovuto cavalcarla Shane, ma Wave aveva fatto i capricci per la prima volta, non permettendo a James di montarlo, così l'ex campione aveva dovuto gettare la spugna e salire lui sul cavallo in prestito.

Troy e James stavano tornando da Shane, mano nella mano, senza fretta. Dopotutto era il momento perfetto per fare una romantica passeggiata al tramonto e nonostante la loro turbolenta relazione a volte si concedevano qualche sdolcinatezza. Mentre assaporavano la sabbia fredda e bagnata del bagnasciuga sotto i piedi scalzi, videro stagliarsi contro il tramonto la sagoma di un ragazzo non molto distante da loro che, immerso fino alla pancia, giocava con due cavalli, abbracciandoli e bagnandoli involontariamente. Wave e Turtle sopportavano pazientemente, snasando con le froge la chioma castana di Shane e mangiucchiandogli il bordo del costume. Nell'insieme, era una scena così dolce!

L'ex campione attirò a sé il giovane surfista e gli stampò un bacio sulle labbra. Troy, che era più alto, gli lasciò poggiare il capo sulla propria spalla e gli cinse il fianco con un braccio.

- È un bravo ragazzo, Shane - disse.

- Sono così orgoglioso del mio cucciolo...

Stavolta fu il turno del biondo di scompigliargli affettuosamente i capelli, asciugandogli una lacrima di commozione con il pollice.

- Non è un cucciolo. È un uomo, James.

- E tu sei un ragazzino - s'imbronciò, mentre il fidanzato mormorava 'può darsi' e lo baciava ancora.

E il sole tramontò, lentamente, regalando loro gli ultimi raggi di quella giornata semplicemente perfetta. Ma non ne avevano davvero bisogno, perché la luce di uno era l'altro e viceversa, e sempre così sarebbe stato.

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