'Say you will'

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- Io... io... C-chase, mi vuoi sposare?

Silenzio. Una lunghissima, infinita pausa di silenzio. Shane trattenne il fiato. Oh, com'era stato azzardato, quant'era stata impulsiva quella proposta!

Ti prego, di' di sì! Ti prego!

Dall'altra parte anche Chase sentì il respiro farsi corto e l'ossigeno venirgli a mancare. Si sarebbe aspettato tutto, ma quello proprio no. Insomma, non era teoricamente il ragazzo a doverlo chiedere?

Stare sopra ti dà il diritto assoluto di affermare che tu sia l'uomo?

- Io... sì - disse, e poi scoppiò a ridere, una risata fragorosa, cristallina.

Shane lasciò andare il fiato e sospirò di sollievo. Se avesse rifiutato che figura ci avrebbe fatto? Era così imbarazzato, ora! Ma anche felice...

- Ti ricordi, Chase, quando mi hai baciato per la prima volta? Dicesti che non avresti mai potuto amare uno come me...

- Mi ricordo. Ah. Sì! Sì, sì! Il ragazzo che amo mi ha chiesto di sposarlo! Di sposarlo!

Era al settimo cielo, Chase, e continuava a ridere mentre ripeteva quelle parole. Shane non poteva vederlo, ma stava anche improvvisando piroette per la stanza.

Il castano udì dei passi vicino a Chase e poi uno squittio, 'Niko!'.

- Chase? Perché stai ridendo? - chiese il cugino del moro, e molto probabilmente questi gli afferrò le mani, senza però chiudere la chiamata né appoggiare il cellulare.

- È Shane! È Shane!

- Torna oggi?

- No... mi ha chiesto di sposarlo!

Per un attimo nessuno fiatò, e Shane si chiese se non fosse caduta la linea.

- Evviva! Che bello, Chase! Buona fortuna! - esclamò poi Niko, unendosi alla danza strampalata del ragazzo dagli occhi porpora e ripetendo con lui le entusiastiche frasi che ogni tanto riusciva a cogliere.

- Yawn... si può sapere cosa state facendo, voi due? Perché ridete come se aveste appena sentito una barzelletta divertentissima? E soprattutto, perché state... ballando?!

Quella voce assonnata e un poco scocciata non poteva che appartenere ad Emma.

- Shane ha chiesto a Chase di sposarlo! - strillò il suo ragazzo, e un attimo dopo anche lei stava saltellando con loro, esclamando 'evviva, evviva, evviva!' e ridendo.

Shane scoppiò a ridere. Che strana famiglia si sarebbe presto ritrovato... oltre a suo padre, la mamma, il patrigno, Crystal! E forse anche Troy...

Quando ebbero finito il loro balletto improvvisato, Emma e Niko crollarono a sedere sul tappeto, mentre Chase si riaccomodò sul letto.

- Chase?

- Sì?

- Sei matto.

- Ti amo anch'io...

Il castano sorrise.

- Torno presto come ti ho promesso, amore mio.

- Non vedo l'ora. Ciao, Shane.

- Ciao, Chase.

Chiuse la chiamata e appoggiò il capo al muro. E anche quella era fatta. Catturato però da quel bizzarro spezzone di follia, non s'era accorto di suo padre, che appoggiato allo stipite della porta ora lo fissava con affetto e dolcezza.

- Shane? Stai piangendo? - domandò, e il figlio s'affrettò ad asciugarsi fugacemente una lacrima.

- No... mi era solo entrata una ciglia nell'occhio.

James sospirò.

- Una ciglia di tristezza? Malinconia?

- Nostalgia - rispose il ventunenne, ma avrebbe voluto dire 'commozione'. Sì, insomma, era commosso. Chase aveva... aveva accettato di sposarlo. Ancora non ci poteva credere.

Si alzò dal letto e abbracciò suo padre. Lui lo guardò un attimo, stupito, poi ricambiò l'abbraccio.

- Oh papà... sono così felice che potrei morire qui e adesso.

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