Epilogo

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Click!, la chiave girò nella serratura e poco dopo la porta si richiuse lentamente dietro il nuovo arrivato, il quale salì le scale a passo felpato e scivolò fino alla propria camera. Alla fine era arrivato comunque non molto presto.

Nel buio della stanza Chase ne udì il respiro sottile e lo trattenne a sua volta, col cuore in gola. Chi poteva essere alle undici di notte? Forse Niko aveva dimenticato qualcosa? Non poteva aspettare il mattino dopo?

- Chi va là? - domandò tremante, e si alzò di scatto. E se fosse stato un malintenzionato?

- Chi non ti aspetteresti mai...

Quella voce. Roca, un poco stanca, profonda. Sulla soglia si stagliarono i suoi contorni, più massicci di quelli che ricordava. Ma forse era solo la memoria a giocargli strani scherzi.

- Shane!

E il castano venne travolto da centonovanta centimetri di muscoli, mentre le sue labbra si scontravano con quelle del fidanzato e la sua lingua intraprendeva una danza galante con la gemella, e per poco Chase non gli saltava in braccio.

- Sei tornato... sei tornato! - esclamò il ragazzo dagli occhi color sangue, e una lacrima di felicità gli bagnò l'angolo delle labbra. Shane ansimò piano e sorrise.

- Mi mancavi tu, amore mio.

- Sei stanco?

Scosse il capo.

- Ci sarà tempo dopo per dormire...

Chase annuì e ridacchiò, prendendogli una mano.

- Sei tornato! - ripeté, e Shane lo abbracciò, inspirando il suo profumo di pulito, di dolcezza, di casa.

Il moro lo tirò delicatamente fino al letto e ve lo fece stendere, mettendosi poi a cavalcioni su di lui. Lo baciò ancora, lasciando che il fidanzato intrecciasse le mani dietro la sua nuca. Era così piacevole risentire le dita di Shane fra i suoi capelli!

- Ti sono mancato? - chiese al suo orecchio, espirandovi caldamente all'interno, e poi lo mordicchiò. Shane sussultò e si lasciò sfuggire un gemito.

- Spero sia una domanda retorica...

- Mi ami?

- Chase...

Il moro rise dolcemente e poggiò le labbra sulle sue.

- Perché a me sei mancato, e non solo a me. Qualcun altro non vedeva l'ora del tuo ritorno... e ti amo, ogni giorno come fosse il primo, ed ogni bacio come l'ultimo. Ti amo, Shane.

- Anch'io, Chase, anch'io.

Si sfilarono entrambi la maglietta, gettandola distrattamente da qualche parte.

Bentornata routine...

Chase scese lungo il suo collo e gli lasciò una lunga scia di baci, baciando poi anche il suo petto e succhiando lascivamente un capezzolo. Le mani di Shane si muovevano spasmodicamente fra i suoi capelli scuri, arruffandoli e tirandoli.

- Tu sei mio - mormorò il moro, mentre baciava e segnava ogni centimetro di pelle su cui passava. Il fidanzato aprì le labbra con uno schiocco.

- Sì...

- Shane, tu sei mio - ripeté, e alzando il capo lo guardò minaccioso con quei suoi bellissimi ed inquietanti occhi rossi.

- Non c'è nessuno di cui essere geloso...

La mano affusolata del castano scivolò sulla sua guancia e gliela accarezzò con dolcezza.

- Non ti tradirei per poi chiederti di sposarmi - rise piano, e Chase avvampò, lo sentiva sotto le proprie dita: la sua gote s'era scaldata.

Il moro, per sottrarsi all'imbarazzo, s'affrettò a scendere ulteriormente e a sbottonargli i jeans, prima di sfilarglieli con un unico colpo secco. Shane ansimò e si aggrappò al suo avambraccio muscoloso per tirarsi su, stringendolo poi goffamente in qualche modo. Lo morse sul collo, quasi coperto dai capelli scuri.

- Spogliati, Chase - disse, non lasciandogli però il tempo di farlo, perché lo baciò con ardore.

Poco dopo erano entrambi nudi ed ansanti, i corpi bollenti spalmati l'uno sull'altro e le fronti quasi appiccicate, mentre le dita di Chase preparavano il suo corpo ad accoglierlo dopo tanto, troppo tempo.

- È giunta l'ora di sbranare la tua preda, lupo...

- Ah-ah...

Le loro labbra s'incontrarono dolcemente.

- Sai di sale...

- Non ho baciato nessuno...

A dire ciò, Shane rise internamente. Non aveva proprio baciato nessuno.

Il fidanzato gli mordicchiò il labbro inferiore e strofinò il proprio naso contro il suo.

- Sei pronto? - mormorò, e lui annuì. L'attimo seguente si sentì finalmente completo e anche come se stesse per spezzarsi a metà, ma era irrilevante. Era un tutt'uno con Chase. Era a casa.

- Stai bene?

Annuì ancora.

Sto bene perché ci sei tu. Tu mi fai stare bene.

- Mi ami? - chiese nuovamente Chase.

- Certo che ti amo, stupido. Non mi sono lasciato saltare addosso dal primo che passava, né da qualche surfista carino, e nemmeno dal ragazzo di mio padre maniaco di baci!

Il moro lo fissò con gli occhi porpora luccicanti, poi scoppiò a ridere.

- Tuo padre ha un ragazzo?

E assestò una spinta decisa. Shane annaspò e si strinse alle sue braccia, graffiandogliele.

- Possiamo rimandare il discorso a dopo?

- Accordato.

Gli attimi seguenti trascorsero frenetici eppure piacevoli, entrambi anelanti il piacere più assoluto, tanto non da riuscire ad articolare altro suono che non fosse l'uno il nome dell'altro.

- Shane... sto per...

- Aaaah... ah... ti amo...

Poco dopo vennero quasi contemporaneamente, mentre Chase si accasciava sul fidanzato e si baciavano ancora per qualche intenso attimo.

- Non crederai che abbiamo finito qui, vero?

Giunse solo un flebile sospiro, preso immediatamente come un assenso.

~~~

Visto il tardo giungere del sonno, decisero di parlare almeno finché uno dei due non s'addormentava.

- Dicevo... tuo padre ha un ragazzo?

Shane, piacevolmente al sicuro tra le sue braccia, gli scoccò un'occhiata di traverso.

- Si chiama Troy ed ha la nostra età. È uno dei migliori surfisti del team di surf, presto sostituirà mio padre. Sai che era campione nazionale di surf, James?

- Oh... wow...

- Ha comprato un cavallo. Sai quanto io poco vada d'accordo con gli animali, eppure Wave è speciale. Mi capiva.

- Gli animali capiscono sempre... cambiando discorso, non mancava ancora un mese? Perché sei tornato così presto? Non che me ne lamenti, eh!

- Te l'ho detto, mi mancavi tu, Chase. Non c'era più bisogno di me, lì. Ma io, io avrò sempre bisogno di te. Anche ora. Baciami. Amami. E poi ricomincia da capo.

Chase sbatté le palpebre e lo fissò con dolcezza.

- Sarà fatto, amore mio.

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