Kid In Love

6.1K 276 34
                                    

«Pensi che Calum abbia distrutto la casa?», mi chiede Luke mentre sorpassiamo il cartello stradale che ci da il benvenuto nello Stato della Virginia.
«Spero di no. Non so cosa potrei fargli», sospiro e immagino i possibili scenari che mi appariranno non appena arriveremo a casa. In una sola parola: terrificanti.

Luke preme sull'acceleratore e il mio povero cuore inizia a battere velocemente.
«La prossima volta guido io», lo avviso tenendomi salda alla maniglia.

«E perché?», distoglie lo sguardo dalla strada e lo poggia su di me per qualche secondo.
«Lo chiedi anche? L'acceleratore non ha avuto un attimo di tregua da quando siamo partiti»

«Nah, sto andando a velocità costante», alza le spalle e non cambia di una virgola la velocità. Sbuffo e guardo fuori dal finestrino perché è inutile fargli capire la realtà.

La suoneria del suo cellulare si propaga nell'abitacolo e stacca una mano dal volante per frugare nella tasca. Ora muoio, me lo sento.
Quando lo trova, finalmente, preme il tasto rosso e lo mette sul cruscotto con un'espressione corrucciata.

«Chi era?»
«Non lo so, era un numero sconosciuto», non mi guarda, come invece fa di solito.
«Ah»
Non mi convince, però sto zitta perché dopo poco esce dal casello autostradale e la nostra amata Virginia Beach ci accoglie con pomeridiani tiepidi raggi di sole.

Mi alzo dalla posizione stravaccata che avevo assunto e mi attacco al vetro con il naso.

«Ti è mancata la città, eh?»
«Una settimana di freddo è stata abbastanza per me»

Attraversiamo la strada principale e in una decina di minuti arriviamo nel vialetto di casa. Scendo dall'auto e sgranchisco le gambe mentre Luke prende la valigia dal bagagliaio.

«Perché la porta è aperta?», si vede uno spiraglio del nostro salotto.
«Sarà stato sicuramente Calum»
Ho un brutto presentimento e lo spingo avanti, così nel caso in cui ci siano dei ladri, attaccheranno prima lui.
Sono innamorata, sì, ma ci tengo alla mia vita e poi c'è bisogno di qualcuno che chiami i soccorsi.

«C'è nessuno?», dico ad alta voce cercando l'interruttore della luce. Magari si spaventano e scappano dalla finestra in cucina o in qualsiasi altra camera si trovino.

«Sorpresa!»

Salto in aria quando i nostri amici spuntano dagli angoli del soggiorno e rimango ferma al mio posto, come se fossi stata pietrificata. Questa era l'ultima cosa che mi aspettavo.

Guardo lo striscione rosa su cui a caratteri cubitali è scritto 'BENTORNATI', i palloncini legati a nastri colorati che sbattono tra loro, cartelloni con frasi divertenti e foto nelle pose più strambe e buffe. Sorrido fino a sentir male alle guance e vengo assalita da un abbraccio di gruppo prima che possa dire qualcosa.

Ci sono proprio tutti: Ash e Amy, Michael, Calum e Madison, Andrew e -rullo di tamburi- Aaron. Una volta staccati mi ritrovo a dover asciugare delle lacrime che sono sfuggite lungo le guance.

Dopo una partita oscena a Twister, in cui per Michael ogni occasione è stata buona per toccare Mad in zone delicate, Ash è caduto addosso alla sua ragazza e ha subito una tirata di capelli come al bowling e Cal ha rischiato di rimanere invalido della terza gamba, ci sediamo sul divano o sul pavimento per vedere un film.

«Quale scegliete?»
Luke legge le trame ad alta voce e «una commedia, voglio ridere», annuncia Calum guardandosi intorno.
Siamo tutte coppie, Aaron è dovuto andare via per una impegno -o forse perché Luke lo ha fulminato con lo sguardo per tutta la serata- , l'unico disponibile è Andrew, perennemente attaccato al cellulare.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora