Uscire dal guscio affacciandosi alla vita e...alla confusione...

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Capitolo diciassette…

Abbiamo chiuso questa storia da un po' 
e mi guardavo già intorno 
quando t'ho vista con un altro però 
s'è scatenato l'inferno 
Mi sono accorto che i sorrisi che fai 
sono gli stessi che credevo miei 
è stato proprio un colpo basso per me 
provare cos'è la voglia di te..
Sento dentro sana gelosia 
però più me la prendo e più ti sento mia 
sentimento o strana malattia 
ma vivo vivo vivo..
Sento dentro sana gelosia 
rivoglio la tua pelle che lega con la mia 
quando penso a te comunque sia 
vivo vivo vivo..

 

Quando arrivammo a casa Enrica ed Anita erano distrutte ma sul piede di guerra, c’era molto materiale su cui ricamare e sapevo che non mi avrebbero lasciata in pace fino a quando non avessi raccontato loro tutto. Sospirai profondamente, non sapevo da che parte cominciare.

In punta di piedi attraversammo il corridoio fino alla camera di Enrica e con molta cautela ci infilammo in camera, richiudendoci la porta alle spalle. Eravamo tutte con le scarpe penzoloni tra le mani e con dolcezza le posammo a terra, sdraiandoci all’unisono sul letto. Avevamo i piedi a pezzi, ma nessuna di noi aveva intenzione di rinunciare alle proprie scarpe con tacco vertiginoso.

-Dobbiamo parlare di molte cose..- disse Enrica con meno entusiasmo di quanto mi aspettassi..

-Ci sono molte cose che devo dirvi..- risposi seriamente..

Quando entrambe scattarono all’unisono compresi che adesso avevo del tutto la loro attenzione. Mi osservavano con evidente curiosità, quando mi alzai dal letto per sedermi cercai di recuperare quella poca lucidità che mi rimaneva.

-è accaduto qualcosa?- mi chiese preoccupata Anita..

-Sono…un po’ confusa…- ammisi con imbarazzo..

-Non ne hai motivo..- mi rincuorò Enrica.. –sei con le tue amiche…-

Sorrisi ma dentro di me si consumava comunque un conflitto tra la mia vita passata e quella attuale.

-Sono successe alcune cose che mi hanno un po’ destabilizzata…- dissi con assoluta sincerità.. –primo fra tutti la situazione con Daniele..-

-Cos’è successo?- disse Enrica con curiosità.. –è stato molto carino quando ha ballato con te ma non ci vedo nulla di male..-

-Ho incontrato Daniele molto prima che ballassimo insieme..- risposi abbassando lo sguardo.. –e questa non è certo la cosa più grave accaduta oggi..-

Le mie amiche si guardarono a vicenda e iniziarono a preoccuparsi. Da quando Ema mi aveva lasciato mi ero chiusa a riccio, non avevo mai più avuto contatti con altri ragazzi che non fossero i miei amici più stretti. Non ne sentivo la necessità, ma non potevo non ammettere con me stessa che, quella sensazione di essere amata, importante per qualcuno, mi mancasse.

Adesso che stavo crescendo, che stavo affrontando le mie paure, il mio dolore, mi rendevo conto che anche io avevo bisogno di sentirmi viva, di provare emozioni diverse da quelle che mi avevano accompagnata negli ultimi due anni.

-Cos’è successo?- mi chiese Anita con aria spaventata..

-Promettetemi che non mi farete la paternale..- dissi supplicandole.. –sto già abbastanza male..-

Loro si osservarono con aria interrogativa, ma sapevo che non ogni cosa gli avessi raccontato loro mi avrebbero sempre appoggiato, o quanto meno incoraggiata perché cercassi e trovassi la mia strada.

-Quando vi siete buttati in pista..- dissi evasiva.. –insomma sono fuggita via perché Daniele voleva parlarmi, voleva raggiungermi ed io non pensavo fosse il momento opportuno per parlare..-

Il mio sole all'improvviso..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora