Un gesto d'amore....

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Capitolo quattro…

Guardo il cielo e non vedo altro colore

solo grigio piombo che mi spegne il sole,

l'unica certezza è gli occhi che io ho di te.

Due fotografie è tutto ciò che rimane,

sul mio letto il vento le fa volare,

la distanza che ci divide fa male anche a me..

 

Sabato, finalmente un pò di meritato riposo. Avevamo deciso con Anita di vederci domenica pomeriggio giusto per fare un giretto. Quindi quel giorno dopo aver studiato e finito gli ultimi compiti, avevo passato del tempo insieme a Giuditta e Camilla.

I miei genitori erano andati a fare la spesa e mi avevano lasciato quelle piccole pesti. Ovviamente avevano dovuto promettere alle mie sorelle che quando sarebbero tornati, le avrebbero portate a giocare al parco.

Erano talmente vivaci e felici che passare del tempo con loro era come sorseggiare acqua fresca. Mi infondevano energia e voglia di vivere, che spesso dimenticavo di avere.

Quando tornarono i miei genitori, erano impazienti di sapere dove mamma e papà le avrebbero portate. Le prepararono, facendogli indossare abiti comodi visto che per la maggior parte del tempo avrebbero corso come matte insieme agli altri bambini. Quando mia madre prese la borsa, corsero in mia direzione per darmi un bacio e salutarmi.

Le abbracciai strette a mia volta e stampai un bacio sulle loro guancette rotonde. Mi sorrisero con tanto amore che mi fecero emozionare.

-Malena sei sicura di non voler venire con noi?- chiese papà sfiorandomi la guancia..

-No papà grazie..- dissi sorridendogli.. –Volevo riordinare un pò la mia stanza..-

-Come vuoi Almudena..- rispose la mamma sorridendomi.. –se esci avvertimi però, portati il cellulare così sarò più tranquilla..-

Annuii e li osservai uscire, con festosa allegria. Mia madre e mio padre sempre per mano, talmente innamorati. Provavo per loro una sana invidia, anche io avrei voluto la stessa cosa per me, quello stesso amore devoto e incancellabile. Sospirai e salii in camera mia.

Quando arrivai di fianco all’armadio, mi arrivò la notifica di un messaggio su whatsapp. Era Enrica, non era indirizzato solo a me, ma a tutto il nostro gruppo.

Deglutii e non risposi al messaggio.

Infondo mi aspettavo quella eventualità, ogni anno ricorreva quel giorno ed io non avevo mai partecipato all’evento, non riuscivo a farlo, faceva male.

Posai il cellulare sulla scrivania alla mia sinistra e aprii l’armadio.

Ogni volta era un colpo al cuore. Lì c’era stata la mia vita fino a qualche anno fa, le mie cose, le mie passioni, tutta la mia cura per essere bella per “lui”.

Aprii una piccola scatola e mentre sollevavo la carta velina, comparvero le mie scarpe da ballo. Perché un tempo ballavo. Da quando ero molto piccola mi ero dedicata alla danza classica, mi aveva forgiato ed educato con severità ma allo stesso tempo con amore, poi qualcosa dentro di me si mosse un giorno che osservai due ballerini di tango esibirsi in un ballo tanto sensuale e complice da stregarmi. Rimasi conquistata e decisi di lasciare la danza classica per dedicarmi al tango argentino.

Non so cosa mi lasciò letteralmente incantata in quella coppia, forse l’affiatamento o il gioco di seduzione che volevano condurre, facendo sognare i loro spettatori.

Il mio sole all'improvviso..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora