Ancora scuoti il mio cuore...

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Capitolo due…

Con molta fatica mi ripresi dopo quella mattinata difficile.

Quando uscii dalla mia camera, mia madre era già indaffarata per prepararsi alla sua conferenza, per qualche giorno l’avremmo vista iperattiva e intrattabile, come ogni volta che aveva un meeting importante. Sorrisi con dolcezza, mia madre era una donna speciale e non lo dicevo perché ero sua figlia. Lei sapeva arrivare al cuore delle persone, non solo con la sua arte, ma anche con la sua sensibilità, la dote più bella che una persona possa possedere. Mentre uscivo di casa incontrai Mademoiselle che iniziava la sua giornata di lavoro a casa.

-Buongiorno tesoro mio..- mi disse posando un bacio sulla mia guancia.. –Sei sempre più bella..-

-Mademoiselle ma non è vero..- dissi arrossendo..

La abbracciai leggermente, io adoravo quella donna. Era sempre stata una persona piacente ed intelligente, con occhi vispi ed allegri. Col tempo aveva conquistato la completa fiducia della mamma, che la stimava dal profondo del cuore. Le giornate che passavano assieme, avevano contribuito a far nascere tra di loro una profonda amicizia, si confidavano e si raccontavano ogni singola cosa. Mademoiselle Alexis si era sposata da pochi anni, ma nonostante ciò aveva continuato a lavorare per noi con assoluta devozione. Tutti noi l’amavamo profondamente.

-Almudena corri a scuola altrimenti farai tardi..- mi rimproverò..

-Corro corro..- dissi sorridendo.. –A dopo Mademoiselle..-

Iniziai a correre verso la linea arancio del traghetto, le mie amiche mi avrebbero aspettata lì per raggiungere il nostro istituto. Da Calle Benzon fino alla linea Sant’Angelo non ci avrei messo moltissimo, dovevo solo correre velocemente prima che il traghetto decidesse di partire senza di me. Iniziai a sentire vibrare il cellulare nella tasca dello zaino, quello era il chiaro segnale che non avevo molto tempo. Quando superai Palazzo Corner Spinelli, tirai un sospiro di sollievo e vidi comparire in lontananza i miei amici che mi incitavano.

Quando arrivai vicino a loro, uno dietro l’altro, si lanciarono nel traghetto e si voltarono verso di me a braccia conserte. Mi guardarono con aria accusatoria ma dopo qualche istante scoppiarono a ridere all’unisono.

-Per un soffio Almudena..- mi rimproverò Anita..

-Stavamo per arrivare tardi..- disse Enrica toccandosi teatralmente la fronte..

-Per colpa di questa monella..- mi tirò i capelli Sergio..

-L’importante è essere riusciti a prenderlo questo traghetto..- disse Michele sorridendomi.. –Giusto Almudena?-

Gli sorrisi riconoscente e sospirai con profondità. Questo era il momento della giornata che preferivo, quando ero sul battello l’acqua del Canal Grande scorreva tranquilla, sentivo il suo sciabordare mentre si infrangeva contro lo scafo e i capelli si muovevano tranquilli sotto la luce del sole. Anita ed Enrica si avvicinarono, rivolgendomi un sorriso comprensivo.

Sembrava che leggessero il mio cuore, la mia mente nonostante i miei ostinati silenzi. Ero sempre stata una ragazza timida, ma ultimamente il mio carattere si era notevolmente chiuso in sé stesso. Difficilmente stringevo amicizia, le uniche persone che avevo a fianco erano quelle che conoscevo da una vita e che mi conoscevano meglio delle proprie tasche. Sapevano ogni cosa di me ed erano le uniche con cui mi confidavo, a cui raccontavo le mie pene più dolorose.

-Stai bene Almudena?- mi chiese Sergio appoggiando una mano sulla mia spalla..

Appoggiai la guancia al dorso della sua mano e sorrisi leggermente. Quando ero con loro si, le mie sofferenze sembravano alleviarsi almeno un pò. Annuii con il capo e li osservai con decisione, sembrarono rilassarsi e poco dopo l’atmosfera si fece più leggera.

Il mio sole all'improvviso..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora