Doveva essere una serata tranquilla.
Sottolineo doveva.
Invece eccomi qui a combattere contro l'ennesimo stuolo di villain di poco conto appena usciti dalla banca completi di sacchi pieni di banconote.
I classici pesci piccoli senza utilità.
Li avrei sistemati in pochi minuti.«Buonasera, signori» dissi ironico tagliando loro la strada, ponendomi tra loro e la fine del vicolo dove si erano rifugiati «Sarò breve: sono abbastanza di fretta e voi avete appena vinto un biglietto di sola andata per il carcere»
Decidono di caricarmi in massa, contando sulla superiorità numerica.Certa gente non apprezza proprio lo humor.
Fu lo scontro più veloce e noioso della mia carriera. Una semplice scrollata di ali e furono tutti al tappeto.
Sbuffai leggermente, controllando lo smartphone per l'orario, ero in leggero ritardo ma niente che non potessi recuperare.Non mi hanno nominato l'Hero più veloce al mondo per niente.
Delle urla seguite da pianti isterici provenienti dalla strada mi graffiarono le orecchie. Macchine ormai ridotte a lamiere volavano in tutte le direzioni, mancando di poco alcuni civili in fuga.
«Ragazzi dove siete? Non lasciatemi indietro!» piagnucolò un dei rapinatori, più simile ad un gorilla che ad un uomo, lanciando in aria tutto ciò che si trovava a tiro.
I suoi "compagni" l'avevano sicuramente abbandonato a se stesso per via della sua stazza, troppo grande per passare nei vicoli e troppo lento per stare al passo con gli altri.Ma senza dubbio più problematico degli altri.
Il gigante continuava a lagnarsi, prendendosela con qualsiasi cosa avesse intorno e facendo fuggire i civili.
Malgrado fossi in grado di affrontarlo da solo dovevo innanzitutto mettere in sicurezza i civili rimasti, ma non potevo lasciare incustoditi i rapinatori o sarebbero scappati di nuovo.
Dulcis in fundo i rinforzi erano ancora distanti.
«Ed ecco come mandare all'aria una serata divertente...» mormorai stanco.
«E che cazzo...»Bloccai i rapinatori con delle piume e mi gettai nella mischia, evitando per un pelo un palo della luce lanciato nella mia direzione.
Il gorilla mi urlava contro, chiedendo dove fossero i suoi compagni.
Lo ignorai, avevo altro di cui preoccuparmi al momento.Prima devo pensare ai cittadini.
Ero troppo concentrato a mettere in salvo quante più persone possibile ed in contemporanea schivare qualsiasi oggetto quell'energumeno mi tirasse contro che quasi non lo vidi.
Mi passò accanto, mescolato tra la folla, ma invece di correre verso un possibile riparo andò nel senso opposto.
La giacca di due taglie in più lasciata volontariamente aperta sul davanti gli svolazzava come se fosse un mantello. Il cappuccio tirato in su gli copriva parzialmente il viso ma qualche ciocca rossastra fuoriusciva selvaggia.
A completare il look faceva bella mostra di sé una maschera tradizionale da gatto con accenni in viola che gli copriva il viso ed una lancia da combattimento improvvisata con materiali di scarto attaccati fra loro.Dalla silhouette sembrava giovane, anche più di me, ma realizzai subito.
Questo qui non era un' hero né menchemeno uno studente alla UA o un novellino fresco di agenzia. Era un civile.
Qui qualcuno sta giocando con il fuoco.
Iniziò a combattere con il gorilla come se fosse un gioco, saltando in giro e sparando qualche battutina nel mentre.
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Matters Of Chemistry
Fanfiction«Mi domando, perché mai fra tutte le persone a questo mondo, io corra proprio appresso a te.» Lui rise, gambe a penzoloni dalla ringhiera. «È semplice.» mi rispose con un sorrisetto furbo «È una questione di chimica, Hawks» Ryousei Haguci, 17 anni...