1. Essere un Omega

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Katsuki collassò sul letto esausto dopo aver avuto l'ennesimo orgasmo durante il suo maledetto calore.

Odiava essere un Omega, lo odiava con tutto se stesso.

Lui, nato Omega in una famiglia con decenni di generazioni di puri Alpha.
Quando aveva scoperto il suo secondo genere, il mondo gli era crollato addosso e così aveva ideato un piano per non farlo scoprire a nessuno, tranne che per i suoi genitori.

Si, perché Katsuki Bakugo sembrava tutto fuorché un Omega.

Non era affatto esile, aveva i muscoli sviluppati al punto giusto e i fianchi non erano particolarmente larghi, per non parlare del carattere.
Era un ragazzo determinato, a tratti arrogante, irascibile e tremendamente orgoglioso, caratteristiche non comuni alla specie da considerarsi più dolce e debole della società.
Puntò lo sguardo su una foto che teneva su un mobile di camera sua, risalente a tre anni prima.
L'immagine raffigurava la sua ex classe delle superiori il giorno del diploma.
L'avevano costretto a posare per quella foto ricordo e, essendo vicino al suo calore e quindi più accomodante, aveva accettato senza dibattere troppo.

Scosse la testa, scacciando quel ricordo che per un attimo si era impossessato della sua mente.
In quei tre anni aveva perso i contatti con i suoi vecchi compagni, non volendo più avere a che fare con nessuno di loro.
Aveva frequentato il Liceo UA, famoso per l'aver dato alla luce alcuni dei migliori eroi mai conosciuti.
Seguiva le notizie dei suoi amici in televisione, provando un moto di invidia e gelosia ogni volta che leggeva delle loro gesta eroiche.
Una parte di loro aveva davvero scalato la vette delle classifiche, mentre altri si erano limitati a lavorare in agenzie più tranquille.

Stette sdraiato a pensare ancora qualche attimo prima di alzarsi e andare a farsi velocemente una doccia.

Essere quasi costretti a letto quattro giorni al mese era devastante, tant'è che aveva tutti i muscoli indolenziti.
In più, il non avere un Alpha che lo aiutasse a soddisfare i suoi bisogni naturali non aiutava affatto.
Si vestì con una maglietta a maniche corte nera e dei pantaloni del medesimo colore, aggiustandosi i capelli e uscendo di casa dirigendosi al parco vicino casa sua.

Durante quei tre anni aveva cambiato radicalmente modo di vivere.

Si era abituato ad essere un Omega e lo aveva pian piano accettato, evitando fermamente ogni Alpha che gli si approcciasse.

Da qualche tempo giravano voci riguardanti il suo secondo genere, ma, essendosi ritirato dalle scene poco dopo aver iniziato a lavorare per Best Jeanist, per i giornalisti era molto difficile carpire ogni minimo dettaglio riguardante la sua vita privata.
In molti avevano provato a scoprire il motivo di tale ritiro: alla fine, Katsuki Bakugo era stato fin da subito uno degli aspiranti eroi più acclamati della UA ed era più che normale voler conoscere la sua routine.

Ciò nonostante, la motivazione non era mai saltata fuori.

Aveva smesso di uscire con gli amici, sentendoli di rado solo per messaggio.
Non era andato nemmeno a trovare Kirishima quando si era rotto una gamba in seguito ad un incidente stradale l'anno precedente.
Best Jeanist aveva provato a farsi spiegare il perchè non volesse più lavorare con lui, ma vedendo il biondo nervoso e a modo suo sofferente aveva lasciato perdere, augurandogli il meglio.
Aveva notato il comportamento strano dell'Omega, il quale cercava in tutti i modi possibili di non stabilire un contatto visivo con lui, un Alpha, e in cuor suo pregò che non fosse successo niente a quel biondo esplosivo che di calmo non aveva proprio niente.

"Ha intenzione di guardarmi con quello sguardo pietoso ancora per molto?"

Aveva ringhiato il biondo prima di girare i tacchi e uscire dall'agenzia a passo svelto, andando dritto a casa.
Neppure agli amici aveva dato troppe spiegazioni e loro non avevano insistito più di tanto, tranne alcuni.
Kirishima, Denki e Izuku si erano precipitati a casa sua non appena avevano sentito la notizia sui grandi schermi della città, ma a tutti e tre era stata data la stessa identica risposta.

Chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni... Voi non arriverete nemmeno ai trenta inutili comparse!

L'unico che provò assiduamente a rimanere in contatto con l'Omega fu Izuku, ma nonostante i suoi tentativi, a lungo andare i contatti tra loro andarono sfumando nel nulla.
Il verdino si era preoccupato per l'amico, tanto da chiedere spiegazioni anche alla madre del ragazzo, ricevendo come risposta un misero sei sempre stato gentile Izuku, ma Katsuki tra poco dovrà andare in un'altra città per lavoro. Nessuno lo sa, quindi ti pregherei di mantenere il segreto.

Sapeva che la donna non gli avrebbe mai mentito, la conosceva da quando aveva dovuto accompagnare a casa Katsuki per una febbre improvvisa il primo anno di medie.

La bellezza di sei anni addietro.

La donna aveva sgranato gli occhi alla vista del figlio in quelle condizioni, consapevole del fatto che fosse appena entrato in calore e che fosse sorretto da niente di meno che un Alpha.
Si, perchè nonostante quel ragazzino fosse palesemente più basso e minuto del figlio, era sicuramente un Alpha e lo si capiva da come cercasse di calmare Katsuki con il proprio odore, ricevendo in cambio solo insulti e parole senza un senso apparente.
Per fortuna che occhi cremisi aveva ingerito una pasticca in più quella mattina, o il suo odore da Omega si sarebbe sparso per tutta l'aula e sui vestiti del verdino.
Il tutto, alla fine dei conti, passò come una semplice e normale febbre stagionale.

Lui e Katsuki non erano mai andati particolarmente d'accordo e quell'episodio non li aveva fatti avvicinare.
Il primo continuava la sua vita in maniera tranquilla, cercando di tanto in tanto di instaurare un qualche rapporto civile con il secondo, fallendo miseramente.
Quest'ultimo, invece, lo voleva evitare come si faceva a suo tempo con la peste.
Non solo perchè aveva tutte le intenzioni di non farsi scoprire, ma soprattutto perchè si rifiutava di ammettere che quel nerd pensante avesse un buon odore.

Gelsomino fresco

Lui, che odiava profondamente ogni tipo di pianta esistente, aveva trovato appagante odorare le maglie del nerd ogni qual volta che se lo era ritrovato vicino a scuola.
Ovviamente, era sempre stato astuto e nessuno aveva potuto immaginare quale fosse uno dei suoi più grandi segreti.

Arrivato al parco si mise a cercare con lo sguardo le uniche persone che fossero a conoscenza di tutto quello che aveva passato negli ultimi tre anni della sua vita.

"Ah chi non muore si rivede. Hai finito di smantrugiarti il culo figliolo?"

"Vecchia un po' di contegno è pieno di marmocchi qui.... e il mio culo sta benissimo!"
Borbottò ringhiando contro la madre, salutando il padre con una pacca sulla spalla.
I genitori lo guardarono sorridendo.
Katsuki, nel periodo del calore, diventava più fisico e leggermente più cordiale, caratteristiche che lo avvicinavano più al suo secondo genere.

"Ti troverai qualcuno prima o poi?" 

"Non me ne faccio un cazzo di un compagno! Nessuno me lo metterà nel-"

"Si si lo dicevi anche alle superiori e guarda come ti ritrovi!" Disse Mitsuki ridendo quando il figlio la mandò a quel paese prima di dirigersi verso lo scivolo giallo del parco.

"Ryota guarda chi è venuto a trovarci!"

Un bambino dai capelli mossi e castani si voltò nella sua direzione e nel momento in cui vide il biondo i suoi occhietti verdi si illuminarono.
Scese dallo schivolo velocemente e si mise a correre, saltando in braccio a Katsuki, strofinando la ghiandola dell'odore contro quella dell'adulto.

"Mi sei mancato Ryo"

"Anche tu mamma!"


Eccomi di nuovo con una nuova storia pronta per voi!!!
È, come avete evinto, una Bakudeku con il nostro Katsuki Omega... Ce ne sono troppo poche e io mi sono voluta cementare in questa avventura che spero possa piacere!
Tecnicamente è già lunedì quindi... Buon inizio settimana a tutti!!!
Hanami








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