19. Crollo

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Entrò in casa la mattina seguente e buttò le chiavi alla rinfusa sul divano, imprecando quando caddero sul pavimento.
Era stata una serataccia, noiosa e senza un minimo di azione: aveva passato il tempo ad ascoltare i problemi di cuore del Beta con cui era stato messa in coppia.

Come se i suoi non fossero abbastanza

Si buttò velocemente sotto la doccia e si vestì con una tuta comoda.

6.30

Sicuramente Ryota stava ancora dormendo e anche lui avrebbe fatto meglio a riposarsi un po'.

Se solo fosse stato semplice

Se pensava alla sceneggiata che aveva fatto con quel nerd non poteva che darsi dell'emerito idiota.
Figura di merda più grande non era mai stata fatta sull'intero globo: aveva agito d'impulso guidato completamente dalla sua natura, soprattutto dalla gelosia.
Non aveva senso essere gelosi per qualcuno che lui stesso aveva rifiutato sin dal principio ma non poteva farci niente, quella forza che era nata nel suo petto era esplosa come una bomba a orologeria che aveva investito anche lui.

Seguì la scia dei feromoni lasciati dall'Alpha fino al divano e ci si sdraiò sopra, strofinando una guancia sulla seduta per far sì che l'odore penetrasse nei suoi pori, rilasciando successivamente il suo.
La sua pace dei sensi venne disturbata dal bussare della porta e con la voglia di un bradipo appena uscito dal letargo si costrinse ad alzarsi e aprire, spalancando gli occhi alla vista della persona che lo aveva disturbato.

"Se te lo stai chiedendo è con Ei e Den". Katsuki lo fece entrare e chiuse la porta passandosi una mano sul volto stanco.

"Perché sei qui?"

"Dobbiamo parlare, ma prima devi dormire, hai l'aria stanca" esordì lapidario dirigendosi verso la camera da letto, arrestandosi quando non udì i passi dietro di sè.

"Katsuki"

"La devi piantare..." Fu un mormorio quasi inudibile, ma grazie al suo essere Alpha arrivò alle sue orecchie.

".. di fare così. Non puoi prendermi per il culo in questo modo, mi hai preso per un cretino? Nemmeno in casa mia posso stare fottutamente in santa pace?"

"Katsu-"

"E smettila di chiamarmi col mio cazzo di nome! Lo sento così tanto ultimamente che mi da il voltastomaco! Mi stanno sempre tutti appiccicati al culo solo perchè vogliono verificare che io sia un cazzo di Omega che apre il culo al primo che passa. Sono stanco Deku, stanco di essere classificato come una madre di merda che ha negato il padre al proprio figlio... non ero pronto a rivelare cosa fossi, non ero pronto per... cazzo come avrei potuto dire ad un Alpha hey mi hai ingravidato anni fa ma non te l'ho detto, viviamo felici e contenti? Avevo paura che me lo avresti strappato via e lui è il mio bambino! Ne sto pagando le conseguenze maledizione, non vi basta?!" Gli occhi rossi lucidi colpirono dritto al petto Izuku che aveva assistito allo sfogo lasciandogli tutto lo spazio possibile.
Prese una respiro profondo e fece un passo verso il biondo senza invadere il suo spazio.

"Lasciati andare"

"Tch, per chi mi hai preso? Non sono un Om-"

"Sei semplicemente una persona Katsuki e ti assicuro che di sbagli nella vita tutti ne commettono. Io non ti giudicherò ma non sono come molti Alpha... ho perso le staffe e non avrei dovuto, me ne pento e ti chiedo scusa ma ti prego... smetti di dire che sei un Omega perchè non hai niente da invidiare a uno come me. Ti ricordo che mi hai battuto innumerevoli volte, hai la tempra per arrivare in vetta, te l'ho sempre detto"
Forse era il tono dolce col quale il verdino aveva parlato, forse il suo profumo delicato che gli arrivava fin dentro ai polmoni, ma sta di fatto che occhi rossi si portò una mano all'altezza del cuore e strinse la maglietta tra le dita, piegandosi in avanti colpito in pieno da quelle parole che gli erano arrivate addosso come un macigno.

"Io sono qui per te, ci sono sempre stato Kacchan"
Lanciò un grido carico di dolore prima di venir stretto tra le braccia muscolose dell'ex compagno di classe per evitare che cadesse a terra.
Questo lo strinse forte, poggiando una mano dietro la nuca per avvicinarlo ulteriormente al proprio collo, in prossimità della ghiandola.

"Sfogati Kacchan, inveirai contro di me dopo ma ora lascia che sia io a prendermi cura di te"
L'aveva già visto piangere dalla frustrazione anni addietro, ma vedere quelle lacrime e sentire quei singhiozzi strozzati dovuti al dolore gli aveva fatto male.
Katsuki in quel momento era devastato, così fragile e inoffensivo da sembrava addirittura un'altra persona... un Omega.
Fece allacciare le gambe al bacino e si diresse in camera lentamente, stendendo il biondo sul letto, il quale però non ne voleva sapere di staccarsi dal suo collo.
Si tolse il cappotto con non poca difficoltà, lanciandolo a terra e si sdraiò al suo fianco, accarezzandogli la schiena e baciandogli i capelli sparati in ogni direzione.
Se qualcuno gli avesse detto che un giorno avrebbe potuto stringere a quel modo Katsuki Bakugo non ci avrebbe creduto.
Passarono i minuti così, abbracciati, con solo il suono dei singhiozzi spezzati a far loro compagnia.

"E per la cronaca, sei una mamma magnifica" Mormorò prima di vedere le palpebre del biondo abbassarsi, cadendo tra le uniche braccia che lo facevano sentire in pace.


Non dormiva così da quanto? Tre mesi?
Occhi cremisi si era svegliato da un sonno ristoratore divino: aveva dormito sei ore consecutive e al suo risveglio l'odore del verdino aveva impregnato tutta la stanza.

Forse non era così male

"Il pranzo è accanto a te sul comodino" 

"Merdeku che cazzo! Avvertimi che sei in stanza mi hai fatto prendere un colpo" Il verdino era seduto ai piedi del letto con solo una maglia a maniche corte addosso.

"Dove pensavi che sarei andato? Mangiamo adesso che poi raggiungiamo Ryo e gli altri"

L'Omega annuì posando il vassoio sul letto, allungando una ciotola di riso al riccio, iniziando a pranzare in un religioso silenzio .
Fu grato all'Alpha per non aver commentato ciò che era accaduto quella stessa mattina o gli occhi gonfi di pianto che sicuramente aveva.
Il silenzio venne interrotto dopo poco da Izuku.

"Puoi venire a vivere da me" Katsuki per poco non soffocò con una palla di riso a quella domanda che lo prese alla sprovvista.

"Avrai la tua stanza e potrai fare quello che vuoi... Almeno così possiamo passare tutto il tempo libero che abbiamo con Ryo. Non vuole più sentirti piangere e nemmeno io voglio vedere i tuoi occhi acquosi, non ti si addicono" L'Omega sgranò leggermente gli occhi a quella confessione e si sentì in colpa per aver fatto preoccupare il figlio.

"Nerd io e te non siamo una coppia... se mi decidessi a prendere un Alpha cosa faresti? Mi prenderesti a calci in culo?" Vide Izuku abbassare di poco le spalle e cambiare espressione sul volto, fingendo un piccolo sorriso.

"Mi conosci Kacchan, non lo farei mai... ti pregherei solo di non portarlo a casa. Appena finiamo di mangiare andiamo a casa mia ok? Però devo fare sosta in un posto"




Mi sentivo in colpa a lasciarvi in quel modo e tadaaan!!
Anche Katsuki ha detto la sua... che si siano riappacificati? 
Dove dovrà andare Izu con Kat?
Lo scopiremo andando avanti!
Buona giornata,
Hanami



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