13. Test

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Quel calore così devastante durò quattro giorni.
Giorni nei quali Izuku si prese cura delle esigenze dell'altro, soddisfandolo e pulendolo dai diversi umori che avevano ricoperto quel corpo per ore e ore.
Erano le nove del mattino e lui si era svegliato da poco, trovandosi davanti il volto rilassato del ragazzo dormiente.
Ancora non si capacitava del fatto che fosse un Omega... si era invaghito di lui da tempo e aveva cercato di cacciarlo dalla sua mente perchè credeva fermamente che fosse esattamente come lui.
Si alzò delicatamente senza destarlo e si andò a lavare raggiungendo la cucina subito dopo: preparò la colazione per l'addormentato e controllò il telefono per verificare la presenza di messaggi importanti.
Non se la sentì di andare a giro per l'appartamento, in fin dei conti non era casa sua, quindi si mise a curiosare l'arredamento e i pochi soprammobili che erano esposti.
Notò un paio di cornici appese e si fermò ad osservarle, perdendo un battito vedendo che raffiguravano Katsuki in dolce attesa e un bambino che avrà avuto un anno o poco più in quella stessa foto.

"Ryota ha i capelli castani di mio padre e i tuoi occhi, da me non ha preso un cazzo se non il genere".
L'alpha non si scompose ma rimase sorpreso della sua presenza, non aspettandosi che l'altro si alzasse presto.
Katsuki si era svegliato solo, stiracchiandosi in quel letto testimone dell'unione con il padre di suo figlio.
Nonostante fosse predisposto per l'essere posseduto, i muscoli volevano comunque dato che non lasciava mai che un Alpha lo aiutasse durante quei periodi.
Appena aveva messo le piante dei piedi sul pavimento, si era diretto allo specchio per vedere in che condizioni fosse stato ridotto e aveva notato come il corpo fosse martoriato, soprattutto nella zona delle scapole e bacino.

"Quindi è un Omega" Il biondo annuì andando verso il frigo, notando che la tavola fosse già apparecchiata e la sua colazione pronta.

"Hai già fatto colazione?" 

"Non ho appetito. Tu mangia devi riprendere le forze".
Il tono gelido con il quale lo disse fece desistere l'Omega dal controbattere e consumò la colazione osservando come il verdino non staccasse gli occhi dalla foto di suo figlio.
Era cambiato dal Deku che conosceva: quel ragazzino che gli stava sempre attorno nonstante lui fosse dannatamente scontroso nei suoi confronti era più maturo e adulto.
Se ci rifletteva, occhi verdi si era sempre comportato come se in cuor suo avesse saputi che fosse un Omega... 

Dopotutto l'istinto raramente faceva cilecca.

"Se me lo permetterai vorrei fare il test di paternità" Katsuki smise per un attimo di mangiare e lo guardò in maniera ostile.

"Paternità? Cosa pensi che sia una puttana e per di più bugiarda?"

"Non ho insinuato niente, ma credo di averne il diritto visto che me lo hai nascosto per tre anni"
Il ragazzo esplosivo normalizzò lo sguardo e sospirò passandosi una mano tra i capelli.

"Se lo desideri farò questo maledetto test, lo richiederò alla clinica nella quale ho part- che cazzo hai fatto all'avambraccio?" 
Izuku si guardò il braccio sinistro e osservò quel lembo di pelle arrossato e col segno di denti impressovi sopra.
L'aveva bagnato con quell'acqua ma non era riuscivo nell'intento di farlo sgonfiare.

"Mi sono morso per evitare di marchiarti la prima volta che ti ho preso, guarirà non preoccuparti"
Ma Katsuki era già sparito da qualche parte nell'appartamento per poi tornare in sala da pranzo, costringendo l'Alpha a sedersi sul divano.
Aprì la cassetta del pronto soccorso e avvolti in un religioso silenzio iniziò a medicare la ferita, disinfettandola e applicando una garza sterile in modo che non si infettasse.

"Non ti avrei mai fatto così premuroso"

"Potrò anche non sembrare un cazzo di Omega ma è sempre la mia natura e poi.. ti sei morso per evitare di farlo a me, non sono uno stronzo insensibile"
Finito di curare la ferita, i due ragazzi non si mossero di un millimetro beandosi l'uno dell'odore dell'altro.

"Quindi.. non mi porterai via Ryota?"

"Ti sei comportato da stronzo ma non c'è ragione per la quale io ti debba togliere il bambino. Non penso tu sia una cattiva madre e non ho mai dubitato del tuo buon cuore anche se ti sei sempre atteggiato come persona arrogante e orgogliosa. L'unica cosa che vorrei sono spiegazioni per il tuo comportamento. Posso capire il non voler far sapere il tuo genere, alla fine è una cosa privata tua, posso capire il non voler avere legami con me se non mi vuoi come Alpha ma un figlio Katsuki... un figlio è un qualcosa di importante di cui parlare. Ti avrei aiutato durante la gravidanza e tutto il resto"
Il biondo guardò tutto in quella stanza tranne quel ragazzo così diverso da far così paura: non sono nell'aspetto ma era cambiato anche a livello mentale, era più maturo e decisamente più Alpha di quanto non lo fosse prima.

"Onestamente non so perchè abbia continuato a tenertelo nascosto. La vecchia mi ha scassato le palle dicendomi che avrei dovuto dirtelo e anche il morto di sonno l'ha fatto, ma io credevo che me lo avresti portato via per vendetta. Cosa insensata dato che sei l'Alpha più rammollito e disgustosamente gentile che io conosca. Se si fosse saputo che sono un Omega mi avrebbero ronzato intorno come dei morti di cazzo e non ci tengo a farmi ingravidare da Alpha sconosciuti, Ryota viene prima di qualsiasi cosa".

"Fa strano sentirti parlare così. Una volta le tue priorità erano screditare le abilità altrui e vincere a qualsiasi costo. Non sono l'unico che è cambiato a quanto pare". 
Affermò il verde alzandosi e dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Katsuki lo seguì con lo sguardo senza aprire bocca finchè non lo vide poggiare la mano sul pomello della porta e non seppe per quale motivo il suo cuore accellerò di qualche battito in più al secondo.

"Oggi porto Ryota in clinica e-"

"Non mi interessa quando lo porterai, fa il test e basta. Il mio numero è sempre lo stesso, quando avrai i risultati chiamami".



"Quella vecchia ha sempre ragione... che cazzo"
Mise i piatti in lavastoviglie, pulì la camera da letto e si fece una doccia veloce per lavare via l'odore di sperma che era rimasto impresso sulla pelle costellata da morsi e succhiotti.
Il nerd non ci era andato leggero e quella era la seconda volta che si univano per colpa del calore: benchè non sentisse il bisogno impellente di avere un compagno tra i piedi 24h su 24, Deku era l'unico Alpha che lo avesse mai interessato, non dal punto di vista fisico ma da quello intellettuale e caratteriale.
Era sempre stato un bel ragazzo, basso, loquace e quando si veniva a sapere quale fosse il suo genere veniva guardato con espressioni confuse e talvolta derisorie, proprio come aveva fatto lui quando lo aveva conosciuto.
Nella sua classe gli Alpha erano abbastanza tranquilli, con una visione molto aperta della condizione dell'Omega e mai si era sentito a disagio assieme a loro.
Il grande problema, se così si poteva definire, era quello che qualcunque cosa facesse doveva per forza essere additato al secondo genere.
Questa era una cosa che non sopportava: tutte le caratteristiche fisiche e mentali erano tali perchè Omega, Beta o Alpha.
Se eri sensibile dovevi per forza essere un Omega, se eri duro e caratterialmente forte un Alpha e via dicendo..

Scosse la testa da quei pensieri assurdi e prese le chiavi di casa per andare a prendere suo figlio.
Non aveva tempo per stare dietro a quell'attrazione che sapeva fosse dettata solo dall'istinto... aveva un bambino da crescere.




Tadan!!!!
Ho aggiornato adesso perchè non so se domani riesco!
Speravate in un chiarimento o in un incontro padre-figlio?
Beh ancora non era ancora il momento... tuttavia... arriverà mooolto prima di quanto pensiate.
Buona notte,
Hanami















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