29. Siamo Compagni, No?

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"Papà siamo qui!! Papà Alpha!!" Un piccolo terremoto castano corse lungo tutto il corridoio del settimo piano dell'agenzia di Deku, il quale sentendo il bambino chiamarlo uscì dall'ufficio venendo investito dalla sua furia.

"Papà lo zio Shosho mi ha fatto gli animali col ghiaccio e poi kaboooom gli ho ridotti in milleduecentocinque pezzettini!" Izuku rise alle parole di Ryota e gli scompigliò i capelli baciandolo numerose volte sul viso.

"Oi perchè non mi corri più in braccio così? Cos'è questa preferenza per questo nerd da quattro soldi?" 

"Kacchan i termini e che diamine! Ryo non ascoltare tua madre quando fa così va bene?" il piccolo Omega montò sulle spalle del verdino esultando per quando fosse alto. 

"Guarda papà posso quasi toccare il cielo!"
In quel preciso momento passò Aizawa e consegnò una caramella al bambino che ringraziò il capo di suo padre con cortesia e gentilezza priva di volgere la sua attenzionione al biondo.

"Bakugo batti la fiacca?"

"Mamma aveva il mal di pancia stamattina, lo zio Shosho è venuto per aiutarla e poi siamo andati al parco sullo scivolo e poi siamo venuti qui e poi sono salito in braccio a papà e poi-" 

"Midoriya tuo figlio ha una parlantina che non mi fa per niente invidia. Puoi tornare a casa con la tua famiglia se vuoi, coprirò io le tue ultime due ore" Izuku ringraziò l'ex professore e con ancora il costume indosso si incamminò verso l'uscita con a fianco il compagno.

"Vuoi passare dalla farmacia?" Katsuki guardò il verdino con la coda dell'occhio e scosse la testa ignorando coloro che li indicavano senza pudore.

"Non ce n'è bisogno, voglio solo andare a casa e dormire"



"Mamma posso dormire con te nel lettone?"

"Ah? Scordatelo sei grande Ryota" A quel punto il bambino afferrò le orecchie del padre dolcemente inclinando la testa di lato per vederlo meglio.

"Papà posso?" Ovviamente Izuku non potè rispondere che in maniera affermativa, facendo sbuffare il più grande, il quale in realtà nascose un sorriso senza farsi notare. 
La famiglia ricambiò i saluti di coloro che li richiamavano a gran voce, il piccolo sempre seduto delle spalle del padre lontano da coloro che volevano toccarlo.
Katsuki ringhiò all'ennesima richiesta di dimostrazione del quirk e nell'esatto momento in cui un ragazzo si avvicinò a lui con la telecamera l'Alpha lo prese per mano e se lo tirò contro, avvolgendogli i fianchi con un braccio, sprigionando quella giusta dose di feromoni per marcare il territorio.
Nessuno osò avvicinarsi all'eroe dai molteplici quirk, intimoriti dalla possibilità che potesse reagire male alla loro vicinanza.
Arrivati a casa, Ryota scese dalle spalle del padre e andò in bagno a lavarsi le mani per fare merenda.

"Non hai reagito quando ti ho cinto la vita" Katsuki tirò fuori dal forno spento il dolce al limone che aveva fatto il giorno prima e la mise in un piattino con delle bacchette pulite, prendendo poi un bicchiere dalla credenza.

"Tch, mi hai preso in- cazzo pensaci tu" Occhi rossi scappò letteralmente dalla cucina quando il piccolo ne varcò la soglia.

"La mamma sta ancora male? Forse devi aiutarla come ha fatto lo zio Shosho" Izuku annuì silenzioso e versò del succo ai frutti di bosco nel bicchiere vuoto, baciando il capo castano del figlio prima di incamminarsi verso la camera da letto e sentire i conati provenienti dal bagno annesso.

"Kat vuoi che vada in farmacia?"

"Che cazzo ho detto di no Deku! Sei sordo?" Izuku lo vide tirare lo sciacquone e aggrapparsi al lavandino sospirando e sciacquando la propria bocca con il colluttorio.
Il biondo fece per uscire dal bagno ma venne afferrato dalla mano forte e decisa dell'Alpha, rendendogli impossibile avanzare.

"Ah?"

"Ci vogliamo ripassare?!" L'Omega strattonò il braccio liberandosi della presa del compagno ma questo lo tirò indietro e chiuse la porta della camera.

"Che cazzo fai Deku!"

"Perchè continui a comportarti così?! Siamo una coppia adesso! Lo so che sei gravido Katsuki, pensi che non me ne sia accorto? Lo so da un mese dannazione!" Il biondo non battè ciglio... dopotutto lo sospettava che sapesse.

"Allora? Perchè me lo stai nascondendo? Ho scoperto da Ryota che stai male da una settimana! Una settimana Kat! Cosa ti costava mettermi al corrente del tuo stato? Tu non... n-non vuoi il bambino?" La voce di Izuku tremò appena a quel pensiero.
Ne avevano parlato ed era sicuro che Kacchan volesse altri figli, quindi qual era il problema adesso?

"Lasciamo perdere, ne parleremo quanto te la sentirai, sono stanco e voglio farmi una doccia"
Il verdino si spogliò del costume da eroe e lo gettò nella cesta dei panni sporchi passandosi una mano tra i capelli.
Aprì l'acqua della doccia ed entrò in essa cercando di calmarsi e liberare la mente.

"Tu non puoi capire" Si voltò e puntò gli occhi in quelli rosso fuoco dell'altro che lo guardavano con uno sguardo quasi indecifrabile.

"Allora aiutami a capire Kacchan, perchè io sono qui con te e per te" Lo vide aprire e chiudere i pugni spasmodicamente come faceva quando era particolarmente nervoso.

"Voglio abortire" Izuku si irrigidì di colpo bloccando per un attimo il respiro.

"Io.. cazzo nerd non so nemmeno di chi sia e io.. i-io non voglio un figlio non tuo io..m-merda merda sei il mio cazzo di Alpha non lo sopporterei" Mormorò poggiando una mano sul proprio petto all'altezza del cuore. 
Il verdino lo prese delicatamente e lo portò in doccia, bagnandolo dalla testa ai piedi non curandosi del fatto che fosse ancora vestito.
Lo spogliò in silenzio, insaponando i loro corpi minuziosamente mentre avvertiva lo sguardo dell'Omega su di sè.
Finita la doccia lo trascinò davanti al grande specchio rotondo appeso al muro e gli si mise dietro poggiando una mano sul ventre non ancora visibile, accarezzandoglielo dolcemente.

"Non imporrò la mia volontà su di te, però permettimi di dirti una cosa. E' vero, potrebbe non essere mio e non nascondo che mi procuri fastidio e rabbia questa cosa perchè è colpa mia che non ti ho protetto a dovere. Buffa come cosa... mi hai sempre ripetuto di essere un Alpha anormale e debole... forse lo sono veramente- aspetta fammi finire" Katsuki annuì e richiuse la bocca osservando i loro riflessi allo specchio.

"Anche se io non dovessi essere il padre sono pronto ad esserlo per questo bambino.. io lo accetto perchè è parte di te Kat, ti amo e lo farò in ogni circostanza. Siamo compagni no?" Katsuki singhiozzò e abbracciò il ragazzo con tutte le sue forze, aggrappandosi alle sue spalle come se fossero la sua ancora di salvezza.
Izuku sorrise con gli occhi lucidi e gli accarezzò i capelli dolcemente.

"Non volevo attaccarti prima, perdonami Kacchan" Katsuki lo strinse più forte, lasciandosi dominare dalla natura che in quel momento aveva bisogno dell'affetto e delle cure dell'Alpha che l'aveva marchiato.

"Domani... h-ho la visita... voglio sapere quando è stato concepito... devo sapere" Il verdino lo portò sul letto e ce lo sdraiò sopra, tracciando con l'indice la siluette di quel corpo nudo che lo aveva da sempre stregato.

"Ci andiamo insieme, non ti lascio solo... puoi contare su di me per qualunque cosa va bene?"

"Tch, sei fottutamente smielato.. mi fai schifo" esclamò il passivo allacciando una gamba al bacino dell'altro per spalmarselo sopra, dando libero sfogo ai suoi feromoni.
Consumarono un rapporto veloce ma carico di sentimento dettato dalla voglia di sentirsi uniti, di sentirsi l'uno appartenente all'altro in un momento molto duro per entrambi gli eroi.



Il capitolo è un pochino più corto degli altri ma non sapevo proprio come allungarlo, quindi l'ho lasciato così...
Nel prossimo ci sarà la fantomatica visita e forse si scoprirà qualcosa!
Come sempre vi auguro buona giornata!! 
Un bacio!
Hanami









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