18. E' Sempre Triste

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Il rapporto tra Izuku e Ryota col passare dei mesi si era fatto man mano sempre più stretto, tanto che il piccolo aveva iniziato anche a dormire dal padre. 
Katsuki non lo dava a vedere al bambino, ma ne risentiva molto di questo suo distacco e non perchè fosse un Omega ma perchè lo amava più di ogni altra cosa.
I calori erano tornati ad essere dolorosi e duravano due giorni al massimo, segno che il suo corpo non stesse reagendo molto bene alla lontanaza di quello che tutti gli dicevano fosse il suo Alpha.

Come se non lo avesse saputo pure lui.

Quando Ryota dormiva da Izuku, lui si faceva i turni notturni per non rimanere da solo a casa... una casa vuota senza quella creatura che dopo cena si sedeva sul divano con lui per giocare, farsi raccontare una storia o per guardare un anime.

Soffriva la solitudine? 

No, sentiva solo la mancanza del figlio e questo, purtroppo, era una delle pecche di essere un Omega... il legame che si instaurava col la propria prole era speciale, diverso da quello tra Alpha e figlio, comunque non meno importante.

Ormai tutto il Giappone era a conoscenza del fatto che l'eroe Dynamight fosse un Omega e che avesse nascosto un figlio a uno degli eroi più propensi a diventare l'eroe numero uno, ma nessuno dei due aveva mai voluto rilasciare dichiarazioni.
Era stato additato come una cagna da parte dei più bigotti ma a lui non gliene era mai importato.
La loro priorità era proteggere Ryota e non avrebbero permesso ai media di ficcare il naso nella loro vita privata.
Ma fu quando lesse per caso un titolo di una copertina che il suo cervello smise di funzionare.

"Ryo tu e papà quanto uscite dove andate?" Chiese una sera mentre gli preparava lo zainetto per andare a dormire da quel Deku.

"In tanti posti mamma! Mi porta anche sui palazzi alti, quelli con l'ascessore"

"E siete sempre voi due?" Domandò non correggendo il bambino e temendo la risposta che poteva uscire dalla bocca del cucciolo.

"No, a volte viene lo zio Eichan, lo zio Denchan, la zia Occhan, lo zio Shochan, lo zio Shinchan e Tacchan!" Katsuki inclinò la testa di lato e cercò di mantanere la calma.

"Tacchan?"

"E' collega di papà! Lui è come la mora, ha un profumo molto molto buono, come il tuo! E poi mi fa sempre i biscotti alla vaniglia!" il ragazzo esplosivo sentì un'emozione devastante scorrere nelle vene... era livido di rabbia ma cercò di non darlo a vedere, trattenendo i suoi feromoni il più possibile per non spaventarlo.

"Mamma... stai bene?" chiese il piccolo Omega saltando sulla schiena del biondo avendo notato un leggero cambio di odore nella madre.

"Si piccolo... sono solo geloso.. a me niente biscotti?" Sdrammatizzò facendo un sorriso tirato a cui, ovviamente, il bambino credette data la tenerissima età.

"Dirò a Tacchan di fare dei biscotti anche per te! Questo è papà!" gridò Ryota andando ad aprire la porta, saltando in braccia al padre.

"Hey campione, guarda chi c'è stasera con noi" Kirishima e Kaminari salutarono il bambino e Bakugo col sorriso, prima che quest'ultimo aprisse bocca.

"Niente Tacchan stasera?" Izuku lo gelò con lo sguardo e chiese ai due amici di aspettarlo di sotto con Ryota, entrando in casa e chiudendosi la porta alle spalle.

"Ti sembra il caso?"

"Ho solo fatto una domanda dato che sembra che passiate molto tempo insieme a questo fottuto Omega" 

"E quale sarebbe il problema? E' un mio collega e adora Ryota" esclamò il riccio iniziando ad alterarsi per il comportamente inappropriato dell'altro.

"Potresti evitare di giocare alla bella famigliola felice del cazzo? Ryota una madre ce l'ha e ce l'hai fottutamente davanti"

"Come ti permetti? Non hai il dir-"

"Te lo scopi?" Domandò a bruciapelo ringhiando sentendo il sudore accumularsi sui suoi palmi. 
Izuku si avvicinò al lui e rilasciò il suo odore.

"Anche se fosse? Non sei il mio Omega" Katsuki non ci vide più.
Caricò un'eplosione che per fortuna venne bloccata da Izuku, il quale lo atterrò con una mossa di arti marziali evitando che distruggesse mezzo palazzo.

"Sei impazzito? Stai in un condomi-"

"Vaffanculo pezzo di merda!" Un pugno si schiantò contro la guancia lentigginosa dell'Alpha, il quale ringhiò dal dolore provato, rispondendo ai feromoni carichi di ira dell'altro. 
La stanza divenne satura di quelle fragranze mischiate dopo altri colpi inferti all'uno e all'altro, complice l'istinto animale risvegliatosi in entrambi gli adulti.

"Stavolta non mi sottometti? Cos'è quello stronzo se le spalanca da solo per te?" Izuku lo afferrò per il retro del collo e lo trascinò verso il divano, lanciandocelo sopra.
I suoi occhi erano di un verde smeraldo brillante, segno che l'istinto avesse preso il sopravvento della parte razionale di sè.
Gli strappò la maglietta con le fruste verdi e con queste lo tenne pressato contro la stoffa del divano, rendondogli impossibile qualsiasi movimento.
Successivamente si tolse la propria maglietta e si sbottonò i pantaloni ringhiando come solo un Alpha sapeva fare.

"Sei invidioso perchè non scopo te? Se non avessi fatto quell'enorme stronzata solo tu avresti il mio cazzo, solo tu lo assaggeresti ma no! Katsuki Bakugo deve sempre essere il migliore, quello che fa sempre tutto alla perfezione! Bene, dimostramelo prendendo il mio cazzo meglio di qualunque altro Omega" Con una mano cercò di slacciare i pantaloni del biondo, strattonandoli duramente mentre le dita dell'altra mano andarono sotto l'elastico dei boxer per liberare la sua semi erezione.
Fu nel momento in cui i suoi occhi caddero sulla foto appesa al muro che la sua ratio tornò a comandare il corpo.
Ritirò le fruste e si allontanò di scatto dal corpo immobile del più grande, sistemando i pantaloni e uscendo senza dire una parola, lasciando Katsuki sul divano.
Il biondo si sentiva come un animale ferito, pugnalato all'altezza del cuore e quella ferita che bruciava come l'inferno non si sarebbe risanata facilmente.


"Mido tutto bene? Sei silenzioso stasera" I due ragazzi si erano accorti del cambiamento di umore dell'Alpha ma non avevano detto niente fin quando non erano rimasti soli con lui.

"Uhm? Si tutto bene, ho discusso con Katsuki"

"Non vi smentite mai, siete impossibili"

"Riguarda Takao. Ryota gli ha detto che ci vediamo e lui ha iniziato ad attaccarmi" Rispose ripensando a quegli occhi rossi come le fiamme che divorano una foresta.

"Mamma è triste" i tre eroi si voltarono verso il corridoio e videro il cucciolo con il solito orsacchio sotto il braccio e lo zainetto trascinato dietro.

"Ryota cosa stai facendo con lo zaino" ma il piccolo non ascoltò il padre e gli si sedette in grembo, accoccolandosi al suo petto.

"Qualche giorno fa siamo andati dai nonni e io ero contento ma la mamma stava piangendo. Era in camera della nonna ma ho sentito che piangeva e il suo odore era cattivo" ammise il castano lasciandosi coccolare dal padre, il quale stava ascoltando molto attentamente il racconto del figlio.

"Perchè la mamma piangeva?"

"Le fa sempre male la pancia e si sente sola. Io... io sono contento di stare qui papà ma quando hai detto che la mamma si è arrabbiata io... i-io non voglio che sia triste p-perchè non sono con lei" Kaminari si commosse e si avvicinò al bambino.

"Tesoro è solo un periodo, poi passerà"

"Mi fa male qui quando la sento piangere, tu puoi fare qualcosa papà?" Ryota pronunciò quelle parole toccandosi il petto e Izuku per poco non pianse per il malessere che doveva provare nel sentire la persona che l'aveva messo al mondo star male.

"Parlò io con la mamma, te lo prometto"





Sono una persona crudele lo so, ma questo Angst "leggero" sta per terminare... sopportate ancora un pochino!!
Ryota è dolcissimo, voleva andare via per correre dalla sua mamma e consolarla... dove si compra un bambino così???
A presto, 
Hanami



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