Fourteenth Chapter

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Mi dirigo verso l'uscita allo stadio.
Ho finito le interviste e la partita è terminata 4-0 per noi sul Benevento.
Sto tornando a casa.
D'un tratto sento qualcosa toccare il mio braccio.
Una figura mi lascia in mano un bigliettino.
Lo apro.
Ti aspetto a casa mia ;)
Proprio antisgamo Nico.
Va bene, andiamo.
Metto in moto la mia Porceque nera e mi avvio verso la destinazione.
Arrivo davanti alla porta di casa sua e Busso al campanello.
Dopo molti secondi la porta si apre.
Dietro a essa scontro la figura di Nicolò con solo un'asciugamano alla vita.
"Ma una doccia allo stadio no?!" esclamo entrando velocemente, arrossita.
"No" risponde lui chiudendo la porta.
"Vai a cambiarti" gli ordino, e lui esegue.
Anche se non mi avrebbe dispiaciuto se fosse rimasto in quel modo.
Mio Dio, Eva cosa pensi?!
Calma gli ormoni.
Lo so che è bello, che era praticamente nudi davanti a me, ma calma Eva.
Mi siedo sul divano e aspetto che lui torni.
"Perché mi hai fatta venire qui?" chiedo vedendolo avvicinarsi.
"Volevo stare un po' con te" afferma.
"Ma stiamo tutto il giorno insieme" osservo.
"Si ma devo sempre rubarti da qualche parte per baciarti" si giustifica.
"Non dipende da me" mi difendo.
"Rendiamo la cosa pubblica" propone.
"Frena, prima devo parlarne con papà" lo fermo.
"E io pure" continua.
"Domani mattina" affermiamo insieme, per poi scoppiare a ridere.
"Parliamo anche sincronizzati" dico tra una risata e l'altra.
"Si però adesso basta parlare" risponde lui avvicinandosi sempre di più per poi iniziare a baciarmi intensamente.
Io metto una mano sulla sua guancia e lui mi spinge verso di sé con il suo braccio.

Sono le 02.06 della notte, e io e Nicolò siamo ancora sul divano.
"Non dovremmo andare a dormire?" chiedo con gli occhi che si tengono aperti a fatica.
"Si dai" annuisce Nico alzandosi.
Ci trasferiamo nell'altra camera e ci stendiamo sul letto.
"Domani vieni al pranzo di squadra?" chiede.
"Credo proprio di sì" affermo sbadigliando.
"Stai morendo di sonno, chiudi gli occhi" mi consiglia.
Che carino, si preoccupa per me.
"Buonanotte" dico stendendomi su un lato.
"Buonanotte amore" ricambia lui.

Le 6.00 di mattina.
Apro la porta di casa per entrare.
"Sei arrivata?" domanda mio fratello seduto sul divano.
"Sei già sveglio?" rispondo con una domanda.
"Non ho dormito molto stanotte" spiega.
"Allora ne approfitto per dirti una cosa importante" affermo dopo aver tolto il cappotto.
Mi siedo sul divano.
"Tu sei il fratello più geloso che io abbia mai visto, sia di me che di Agus" inizio.
"Sono l'unico maschio, devo proteggervi" si vanta.
"Però devi capire che poi troveremo qualcuno" mi avvio verso il fulcro del discorso.
"Sappi che mi deve piacere come persona, o non gli rivolgo nemmeno uno sguardo" mi avvisa.
"Andando al punto: mi sono fidanzata" sparo.
"Se non è Nicolò preparo un coltello" mi precede.
"Allora non prendere niente" lo informo ridacchiando.
"Mi merito un abbraccio" afferma.
Mi avvicino e lo abbraccio.
Il mio fratellino.
Me lo ricordo ancora quando lui e Agus sono nati.
Avevo 7 anni, papà è venuto a prendermi a scuola e siamo andati in ospedale.
Abbiamo aspettato pochissimo, i gemelli sono nati alle 14.57.
Ricordo benissimo la felicità che avevo, la preoccupazione di mio papà, lo sguardo di mia mamma mentre mi abbracciava.
Hanno stravolto la nostra famiglia, in meglio.
"Il mio Lele" lo provoco.
"Ma perché" si lamenta lui.
"Perché quando sei nato dovevo trovarti un soprannome. Per me eravate Tina e Lele" spiego.
"Ma a papà l'hai detto?" chiede dopo secondi di silenzio.
"No, appena si sveglia" rispondo.

"Papà" lo chiamo entrando nel suo studio.
"Eva, dimmi" risponde girandosi verso me.
"Devo parlarti di una cosa importante" inizio prendendo una sedia e sedendomi accanto a lui.
"Sono tutt'orecchie" afferma.
"Mi sono messa con un ragazzo" sparo.
"E chi è il superdotato che ha fatto innamorare mia figlia?" chiede.
"Nicolò" dico velocemente.
"Finalmente, era ora!" esclama lui, lasciandomi sconvolta.
"Erano mesi che vi correvate dietro" spiega.
"Quindi per te va bene?" chiedo.
"Certo Eva, basta che tu sei felice così" mi dice.
"Grazie pà" rispondo abbracciandolo.
Vado in camera mia e prendo il cellulare.
Devo chiamare Nicolò.
Giusto in tempo, mi sta chiamando lui.
📞
Eva: Ho parlato con papà
Nicolò: Io anche
Eva: Che hanno detto?
Nicolò: Che non potevo fare scelta migliore. Tuo padre?
Eva: Che finalmente era arrivato il momento perché non se ne poteva più
Nicolò: Adesso si ufficializza tutto
Eva: Inizia tu
Nicolò: Va bene
📞

@nicolo_barella

e intanto, scendi che sto arrivando

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e intanto, scendi che sto arrivando.
voglio che tutti sappiano che stiamo bruciando🔥 @eva.milito_

Commenti...

@lautaromartinez: fermi tutti. tu, Eva. da quando?
↪️@achrafhakimi: da quando non lo sapevi😚
↪️@romelulukaku: che il destino era questo si sapeva, ma mi avete sorpreso. auguri amici

@martina_barella: la prima idea decente che passa per la testa di mio fratello
↪️@eva.milito_: HAHAHAHAHHA STO MALE
↪️@nicolo_barella: Martinaaa🙄

@inter: Auguri!🖤💙🍾

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@eva.milito_

i wanna kiss your lips❤️ @nicolo_barella

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i wanna kiss your lips❤️ @nicolo_barella

Commenti...

@agus.milito: io lo sapevo già😌

@achrafhakimi: io che già lo sapevo😌🍾

@adelezanetti4: io già conoscenza🤭😘

@eva.milito_: MA RAGA AHAHHAHAHA @agus.milito @achrafhakimi @adelezanetti4

@alicecampello: auguri Evaaaaa❤️
↪️@eva.milito_: grazie Alis❤️ salutami Alva

@sandrotonali: hai capito Eva
↪️@eva.milito_: ahhahahaha Sa❤️ ci vediamo stasera

@theo3hernandez: ⚠️la giornalista del piano 8 e 10 di SkySport si fidanza con il centrocampista dell'Inter⚠️
↪️@eva.milito_: Theooooo AHAHAH
↪️@theo3hernandez: auguri😜🍾 a stasera
↪️@eva.milito_: 💘

@leandro_milito: ma tutti sti milanisti che commentano mia sorella?
↪️@nicolo_barella: stavo per scrivere la stessa cosa.
↪️@eva.milito_: due coglioni.
@nicolo_barella e @leandro_milito hanno messo 'mi piace' al commento di @eva.milito_

Oggi pranzo di squadra Inter e cena di squadra Milan.
È tosta eh.
Mi vesto con un vestito giallo.
Esco di casa.
"Eva Eva" mi chiama una voce.
Mi giro.
"Mi porti?" chiede con gli occhi dolci mia sorella.
"Va bene dai" accetto, solo perché so che Adele porterà suo fratello.
"Anch'io" appare Leandro già vestito.
"O ma prego. Vuole venire anche il cane?" chiedo.
"Vado a prenderlo" esclama Leandro facendo ridere Agustina.
E portiamoli.
Saliamo tutti e tre in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante con la musica a tutto volume.

Continua...

"Just Friends" | Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora