Seventeenth Chapter

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@marcelo_brozovic Instagram stories

niente, le abbiamo prese e siamo ancora a metà giornata @eva

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niente, le abbiamo prese e siamo ancora a metà giornata @eva.milito_ @adelezanetti4

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gara a chi li stacca per primo @nicolo_barella @eva

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bestie💘📌 @adelezanetti4

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Pannello notifiche
Ancora non lette:
@kaihavertz29 ha risposto alla tua storia.

Mi avvicino alla mia migliore amica e le faccio notare la notifica sul mio dispositivo.
"Che vuole questo?" chiede.
"Non lo so, apro" affermo.

'how beautiful😍'

"Ma chi gliela dà questa confidenza a questo" commento.
"Di che parlate?" si avvicina Nicolò a noi.
"Nada" rispondiamo in coro velocemente.
"Queríamos bailar" improvvisa Adele.
Ma sei pazza?
"Non ho capito" afferma lui.
"Volevamo ballare" traduce sempre lei.
"Allora andiamo" ci invita lui.
Odio ballare.
Amo cantare, suonare, ma ballare proprio no.
"Te mato Adela" la minaccio.
"Ti tambien Eva" risponde.

Sono tornata a casa, mi sto riposando per stasera, ancora festa.
Alla fine non ho ballato, ho la testa dura, io.
"Agus tráeme una manta por favor" urlo dal divano della cucina.
Subito dopo mi raggiunge mia sorella con una coperta.
"Vuoi vedere con me un film?" chiedo.
"Certo" risponde sedendosi accanto a me.
"Rocky?" domanda.
"Quattro" continuo.
Accendo la televisione e riproduco il nostro film preferito.
Può sembrare strano, ma tra i 3 solo noi due siamo prese da papà, Leandro è più tipo da PlayStation-allday.
"No tires la toalla" sussurriamo nello stesso momento io e mia sorella.
Ormai lo sappiamo a memoria e commentiamo nello stesso modo.
L'abbiamo visto in spagnolo, italiano, francese e inglese.

Mi rivesto e riesco di casa per la seconda parte della giornata.
Passa Adele, non mi va di prendere la macchina, anche perché probabilmente finirà che andrò da Nicolò.
"Hola" saluto la mia migliore amica salendo in macchina.
"Hola Eva" ricambia.
"Sai mi è venuta voglia di ballare il tango" affermo.
"E con chi?" chiede lei.
"Con te" rispondo convinta.
"Nonono, io mi vergogno" rifiuta subito.
"Non era una domanda, devi ballare con me, nessun altro lo sa ballare" intervengo.
"E va bene" sbuffa.
Arrivate davanti al locale entriamo nella struttura.
"We" saluta Brozo.
"We" saluto io.
"Come va?" chiede.
"Muy bien, y te?" ricambio.
"Bene bene" risponde.
"Eva vuole ballare il tango" lo informa Adele.
"Fateci vedere allora" ci invita il croato.
Afferro il braccio di Adele e la porto con me verso i microfoni.
"Buenas noches a todos" parlo al microfono.
"Stasera el tango Argentino solo para voi" annuncio mischiando spagnolo e italiano.
"Ma guarda che ci sono solo 10 persone, cosa gridi al microfono" mi avverte Adele.
"Ma rendila più divertente la cosa" la invito.
Metto play alla colonna sonora e ci muoviamo velocemente a suon di musica.
"Basta, fermiamoci" si ferma Adele affannata.
"Sto morendo" la assecondo ridendo.
"Prendiamo qualcosa da bere?" chiede.
"Certo" rispondo.
Ci avviciniamo al bancone.
"Ciao ragazze" ci saluta il mio fidanzato.
"Hola" rispondo.
"Oggi sei troppo spagnola" afferma.
"No es mi culpa" mi stringo nelle spalle.
"E di chi è?" domanda.
"Della sua parte argentina che ha deciso di agire" spiega per me la mia migliore amica.
"Comunque molto brave" afferma.
"Gracias" rispondiamo in coro.
"Adela è una bravissima compagna" dico.
"Perché la chiami Adela?" si intromette Romelu.
"Perchè è il suo nome" spiego.
"Non è Adele con la E?" chiede ancora.
"No, è Adele in Italia, all'anagrafe mi chiamo Adela Isabela Zanetti" chiarisce i suoi dubbi.
"Mh, anch'io ho due nomi, è tipico della nostra terra" intervengo allontanando il mio cocktail dalle labbra.
"Si? Credevo ti chiamassi sono Eva" sbalordisce il belga.
"Eva Ada Milito".
"Quante cose nuove oggi che scopri, eh Rome" si aggiunge Lautaro poggiando il palmo sulla spalla del compagno.
"Già, adesso esce che tu e Achraf avete due nomi" scherza.
Guardo Lautaro e scoppio a ridere.
"Achraf, come ti chiami tu?" chiamo il marocchino.
"Achraf Mouh Hakimi, perché?" chiede il povero ragazzo.
"No scusate, qualcun altro?" continua a sorprendersi Lukaku.
"Piacere, Lautaro Javier Martinez" gli 'porge' la mano l'argentino.
Lui rimane immobile come una statua.
"Piacere, Romelu stocazzo Lukaku" lo imita, provocando una risata di gruppo.

Se n'erano andati tutti, rimasi solo io e Nicolò nella sala d'ingresso a salutare gli ultimi invitati che lasciavano la festa.
Accesi la musica per ballare Despacito di Luis Fonsi al ritmo che meglio so ballare: latino americano.
È il brano con cui ho imparato a ballare al meglio la danza della mia terra, e questo mi ha dato accesso al mondo del tango.
In famiglia mamma balla il tango, e lo sto insegnando anche a mia sorella.
Chi sa ballare il tango, sa ballare tutti i balli al mondo.
Lo diceva sempre mio nonno.
"Cosa balli?" chiede Nicolò avvicinandosi.
"Quel che meglio so ballare" rispondo mettendo in pausa la musica.
"Io non so ballare nulla" afferma.
"Ti insegno io" sparo.
Riproduco da capo la canzone e posiziono i nostri corpi in modo da unirsi.
"5 battute di pausa dopo l'introduzione e poi si parte" avviso.
Prendo il suo braccio e appoggio la mano destra che tiene il mio fianco sinistro.
Dopo di ché intreccio le dita della mia mano destra con le sue ed il braccio sinistro appoggiato alla sua spalla.
'Destra', 'sinistra', 'giro'.
Tre magiche parole che possono trasformare un ballo in un momento pieno di emozioni che si liberano e parlano tra loro.
"Non riuscirò mai a ballare bene come te" afferma Nicolò quando la musica finisce.
"Io sono unica" rispondo fissandolo negli occhi.
Ci guardiamo per qualche istante, e poi lui avvicina le sue labbra le mie facendole perfettamente combaciare.
Lui tenta di approfondire il bacio spostando le sue mani lungo i miei fianchi.
"Fermo fermo, siamo in un locale" lo fermo.
"Allora andiamo che stai aspettando?" esclama.
Prendo la borsa e metto il cappotto.
Saliamo in macchina e attacco la cintura.
Lui mi poggia una mano nell'interno coscia.
Sussulto per il un attimo.
Lui mi guarda.
Io li guardo.
Poi volta lo sguardo e sfreccia via.

"Potrei saltarti addosso" mi squadra Nicolò quando mi tolgo stivali e cappotto.
"Calma, a tutto il suo tempo" lo fermo.
Mi avvicino lentamente e comincio a staccare tra loro i bottoni e le rispettive asole della sua camicia.
Lui tenta di abbassare il mio tubino, fallendo miseramente per l'intreccio del modello.
"Come diavolo si slega questo coso?!" esclama.
Poi prendo le sue mani con le mie e glielo mostro.
Non appena il mio vestito cade dalla parte di sopra mi afferra per le cosce e mi porta in camera da letto.

Continua...

"Just Friends" | Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora