9. Ailin

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Oltre alle foto c'è un intero dossier su Jimin.
Non riesco a pensare a lui come Ailin. Nella mia testa è ancora Jimin anche se è il suo secondo nome.
Ci sono tante informazioni.
Non è vero che studia biologia, studia economia aziendale.
L'unico parente è il nonno Jan che vive in una casa di cura fuori Seul, ha 91 anni.
Jimin lavora part time in un ristorante la sera questo è il lavoro ufficiale ma ogni due o tre mesi si presta a qualche lavoretto sporco, la maggior parte delle volte fuori dallo Stato.
Segue mogli fedifraghe.... Uomini d'affari con vizietti strani... Porta buste con documenti da uno Stato all'altro.
Sembra non accetti più incarichi da Jackson Ford... L'ultimo è stato quello che riguardava me.
Ha un piccolo appartamento nella zona peggiore di Seul, 45 metri quadri e ci vive da solo.
Ogni tanto da lui si ferma a dormire un suo compagno di università Jin. Mi infastidisce pensarlo.

Tae ed io decidiamo di affrontarlo e andiamo al locale dove lavora lo aspetteremo fuori. Finirà di lavorare prima o poi.

Verso le 11 Jimin esce, stento a riconoscerlo perché i suoi capelli non sono più biondi bensì castani.
Esce con un sacco nero grande e lo pigia dentro un porta immondizie enorme, per farlo si sporge restando in punta di piedi. Il suo fondo schiena è in bella mostra.
Maledico me stesso per come quella sua parte mi abbia stregato.
Ci avviciniamo alle sue spalle senza farci sentire...
Quando si gira per rientrare si trova faccia a faccia con me.
Impallidisce e non sa cosa dire.
Non resisto e gli mollo un ceffone forte... Tanto da fargli sanguinare un labbro.
Tae subito interviene.
-JK... Non puoi....
-posso eccome questo bastardo mi ha usato.
Jimin si è appoggiato a un muro tamponandosi il labbro con un fazzoletto. Gli occhi leggermente lucidi... Capisco dalla sua reazione che non è la prima volta che viene picchiato.
Altrimenti avrebbe reagito in modo spropositato sarebbe in singhiozzi. Invece forse quando mi ha visto se l'aspettava.
-quanti soldi ti hanno dato?
Gli urlo arrabbiato.
-abbastanza
Non mente neanche e mi risponde con un mezzo sorriso.
-cosa vuoi? Non puoi provare niente. Mi hai invitato in casa tua di tua spontanea volontà.
Lo spintono violentemente contro il muro.
Nel frattempo dal locale esce un bellissimo ragazzo moro, anche lui con un grembiule addosso.
-Ailin che succede?
Jimin gli fa cenno di no....
-rientra Jin... Non è nulla... Una piccola controversia...me la vedo da solo
-col cazzo... Racconta... Racconta al tuo amichetto cosa mi hai fatto. Racconta come mi hai circuito facendo il povero ragazzo ingenuo... come ti sei fatto sbattere da me pur di rubarmi dei documenti.
-Ailin non può essere vero...
Tu non le fai queste cose.
Signore lei deve aver sbagliato persona. Ailin è la persona più onesta che conosco.
Prendo Jimin per un braccio
-Tu adesso vieni con me.
Lo dico trascinandolo verso la mia auto.
-Ailin chiamo la polizia!!
Urla Jin allarmato
-no! Non farlo!
Gli intima Jimin.
Mentre lo trascino all'auto...
-Jin ti spiegherò poi... Scusami con i tuoi genitori. Mi faccio sentire io. Non venire a casa mia.
Lo sbatto in auto senza riguardi.
-questo è sequestro di persona JK.
Mi dice serio Tae appoggiandosi al finestrino.
-non puoi farlo io, non posso condividere questa cosa. Se si trattava di dargli una lezione ok..
-lo vedremo...
Allontano Tae con una mano e
parto come un pazzo verso l'attico che la società mi ha riservato quando sono qui a Seul.

Restano lì in piedi Tae e Jin...guardandoci andare via allibiti.

-Non è per dire... Ma davvero il tuo amico è uno stronzo.
Inizia Tae.
-e il tuo allora è un violento.
Mentre Jin ed io abbiamo questo scambio di battute
Improvvisamente esce una donna tutta allarmata...
Capisco che è la mamma di Jin.
-dov'è Ailin...? La casa di cura ha chiamato il nonno sta morendo...sono sconvolta povero nonno... Povero Ailin...
La madre ha le lacrime agli occhi.
-ora lo chiamo...
Jin tira fuori dalla tasca il suo cellulare e chiama Jimin...
Ma sentiamo subito una canzoncina di un gruppo noto. Provenire da vicino il cassonetto... Dev'essergli caduto nella colluttazione. Lo raccolgo.
-chiamo io JK...
Suona a lungo ma non risponde.
-Jin... Te la senti di andare avanti tu alla clinica? Non posso lasciare il locale ora è pieno non posso buttare fuori la gente. Dovrei liberarmi fra un'ora e ti raggiungo Jin.
-ti accompagno io...
Mi offro perché capisco che la situazione è grave.
-hai un auto?
-prendete il furgone.
La madre lancia a Jin le chiavi.
Strappo di mano le chiavi a Jin.
-continua a chiamare Jk. È sotto JK in rubrica lui si chiama JK veramente.
Jin durante il tragitto ripetutamente chiama senza successo.
Già me lo immagino JK che gli urla in auto ad Ailin... Jimin come cazzo si chiama... Di tutto perché JK è così è sanguigno... poi dopo la prima sfuriata si renderà conto che non può comportarsi così... che ha fatto una cazzata.
-se Ailin perde suo nonno... Non so come farà è solo al mondo non ha nessuno. Non ha parenti nessuno... Suo nonno è importante per lui, gli ha fatto da genitore.
-oh... Certo sarà dura per lui.
Da quando lo conosci?
-da due anni ci siamo conosciuti in università Ailin è bravissimo mi ha aiutato con un paio di esami facendomi da tutor, poi ho saputo che cercava lavoro... Ecco perché lavora nel locale dai miei.
Perché il tuo amico ce l'ha con Ailin?
-per JK lui è Jimin... Non Ailin... Credo che il tuo amico abbia una doppia vita di cui non sei al corrente. Come credi che possa pagare la clinica, il suo affitto, l'università con uno stipendio da sguattero?
-Ailin ha una borsa di studio... Così mi ha detto.
-credo che dovresti conoscerlo meglio.... Sei piuttosto ingenuo Jin.
-sono maturo per la mia età.
-se lo dici tu... Continua a chiamare siamo arrivati.

Quando arriviamo è tardi il nonno di Ailin è morto.

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