18. Ti Amo

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Ed è così che ci concentriamo solo su noi stessi, cercando di avvicinarci nei mesi che seguono. Non c'è più il contratto lo dimentico, lo dimentica. C'è solo il piacere di stare insieme. Io sono cambiato... la mia casa è cambiata, la mia vita non è più la stessa... l'impronta di Jimin c'è in ogni cosa che mi circonda.
Lui si trasforma, è così amorevole, attento, disponibile. Continua i suoi studi con profitto facendomene partecipe e rendendomi orgoglioso di lui, non mi dà modo di sentirmi geloso o insicuro.
Ma un giorno rientrando dal lavoro mi ha fatto prendere uno spavento appena l'ho visto.
-non ti arrabbiare JK...
La sua camicia bianca era tutta sporca, e strappata in un punto.
Ho pensato al peggio.
Oddio mi son venuti certi pensieri e l'ansia mi è salita alle stelle.
Ho pensato a qualcuno della sua vita passata che lo avesse assalito.
-Uscendo da casa di Jin e Tae ho sentito un lamento veniva da un bidone delle immondizie.
Sono in queste condizioni perché ci sono entrato nel bidone...
Mi fa un megasorriso...
-e ho trovato lei...
Si gira e prende un cestino con dentro un gattino maculato sporchissimo quanto lui che dorme beatamente.
-non è bellissima?
Sinceramente quel mix di colori improbabili non è che mi entusiasma. Ma mi entusiasma il suo sorriso... Il sorriso di chi ha un tesoro fra le mani.
E allora cedo... Per lui farei qualsiasi cosa.
È così Milli è entrata in casa nostra. Una gattina orrenda con un miagolio fastidioso... Ogni volta che mi siedo sulla mia poltrona di pelle in studio passo le mani sui braccioli e sento il ruvido causato dalle sue unghie.
Milli è dolcissima solo con Jimin... Io gli passo a fianco e mi soffia incazzata nera.
Quando ceniamo passa struscian dosi ruffiana con lui contro sue gambe mentre a me fa sentire i dentini oltre ai calzetti.
La sera manco a dirlo sul divano siamo in tre Jimin fra le mie braccia e Milli in braccio a lui.
La dobbiamo chiudere in studio quando scopiamo.
È una rompiballe continua a grattare sulla porta e a miagolare ed è estremamente irritante.
Ma Jimin la adora ed io adoro lui e così sono coinvolto in questo circolo vizioso.

Ieri sera l'abbiamo fatto nella doccia lo tenevo su premuto contro le mattonelle con le sue gambe intorno ai miei fianchi, oltre al rumore dell'acqua i suoi sospiri e nostri versi in un piacere in crescendo
È stato così intenso, coinvolgente che gli è scappato un"ti amo".
Mi sono fermato immediatamente.
-no che faiiii... Continua ti prego...
Mi ha detto lamentandosi per l'interruzione.
-che hai detto?
Ho chiesto dandogli un'altra stoccata lasciandolo senza fiato.
-cosa hai detto?
Ancora una...
-che sono tuo...
-eh no...
Rispondo premendomelo contro.
-oh si... Così ancora... Si.. Si ho detto Ti amo... Ti voglio...
Continuo sorridendo sulle sue labbra, penetrando la sua bocca con la mia lingua seguendo il ritmo con il resto e portando a termine la nostra unione.
L'ha detto.
L'ha detto... Mi ama.

Mancano dieci giorni allo scadere del contratto. Più si avvicina il termine e più mi agito. Neanche parlare con Tae mi è di aiuto.

Una sera poi.... Il cataclisma.... rientro a casa, Jimin non è ancora arrivato, strano... certo doveva andare da Jin ricordo poi.
Entro in salone ma non c'è, l'unica presenza Milli che dorme acciambellata su una sua felpa, vedo sul mobile il suo cellulare.
Sempre più strano... Non lo dimentica mai.
Lo prendo... È assurdo non ha il pin... Scorro le chiamate ricevute e mi viene un colpo riconosco il numero... È lo stesso che c'era nell'altro telefono è il numero dell'organizzazione di Jackson Ford. E ce ne è pure un altro che si ripete. E un paio di messaggi decisamente sconci sempre di quella donna assurda che gli scriveva. Uno in particolare... "voglio che mi fai quello che mi hai fatto l'ultima volta"
Sono scioccato.
Sento la porta d'ingresso aprirsi.
Jimin entra e vede che ho in mano il suo cellulare.
-da quanto ti chiamano su questo numero?
Chiedo grave senza salutarlo.
Lui è diretto come lo è sempre stato, non si nasconde.
-da tanto... Quasi da subito..
Da quando hai distrutto l'altro.
Cosa credevi? Quando sei in quel giro trovano sempre il modo di contattarti.
Se ti sei sporcato una volta può essere che tu sia disponibile a sporcarti ancora. E allora continuano a chiamarti.
-che schifo.
Commento esterrefatto, ho una tale rabbia in corpo che lo picchierei.
-Loro chiamano JK ma io non rispondo. Ho fatto un errore il primo mese del contratto ho chiamato Taemin per chiedergli di controllarmi casa a Seul... Lui deve avergli dato il mio numero.
Cerca di giustificarsi.
-non ti credo.
-puoi guardare... Non ho mai risposto.
-perché non me l'hai detto?
-perché sapevo che avresti reagito come stai facendo ora.
-non ti credo... vattene.
Gli dico arrabbiato, deluso... Non posso credergli... Non ci riesco.
Mi fa troppo male dentro.
-ok...
Risponde sbrigativo senza far trapelare nessuna emozione.
-Tanto ormai eravamo arrivati al capolinea. Voglio un biglietto per tornare a Seul era nel contratto me lo devi, Milli la terrà Jin la trafila per l'espatrio degli animali è troppo lunga non riesco a portarla subito con me, non posso aspettare qui non ho una casa, me la porterà Jin quando ritornerà in Corea a trovare sua madre.
- prenditi pure tutto.
Gli dico
-i vestiti... tutte le tue cianfrusaglie che ho comprato per te, lascia la carta di credito sul mobile dell'ingresso e vattene domani quando rientro non ci devi essere. Farò avere il biglietto aereo a Tae.
Jimin annuisce e si chiude in bagno.
Prendo la mia 24h e rientro in ufficio, dormirò lì... lavorerò... lavorerò... mi annientero' per non pensare... Ci avevo creduto avevo sperato che potesse cambiare che potesse amarmi.

Non sono abbastanza per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora