8. Trovato

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Finalmente è primavera, Seul è bellissima in questa stagione i ciliegi perdono i petali dei loro fiori...sembra neve... I ragazzi e le ragazze si innamorano.
Io no... non mi innamoro.

Sfreccio con la mia bicicletta, solito zainetto e cappellino... E via sto andando a lezione.
Poi la moto non l'ho potuta comprare i soldi mi sono serviti per il nonno.
Dopo Londra ho fatto un paio di lavoretti per Jackson Ford poi ho rifiutato. Hanno capito che non voglio prostituirmi...che non sono disposto a tutto.. posso essere un ladro... Un imbroglione per soldi ma non voglio dare via il mio corpo.
La notte con JK ha lasciato dei ricordi indelebili.
Non riesco a dimenticare le sue mani... il suo respiro.. la sua bocca.
E mi sento tanto in colpa per quello che ho fatto.
Ha avuto una perdita economica notevole, anche se ho letto sul giornale due mesi dopo, che acquisendo di sorpresa due società ha guadagnato il doppio del perduto. Dev'essere davvero bravo in quello che fa.
Mica come me...
Il nonno non sta bene, sono molto preoccupato due volte alla settimana riesco ad andare a trovarlo.
Ora lavoro alla sera in un ristorantino a conduzione familiare, i proprietari sono i genitori di Jin un mio compagno di università.
Lavoro per l'organizzazione solo quando i soldi finiscono, e rifiuto sempre i lavori di Jackson Ford.
Come sempre mi presto solo all'estero mai qui in Corea.

Intanto JK...
-l'investigatore ti ha portato questa busta.
Tae me la porge curioso.
La apro è piena di foto, le metto una ad una sulla scrivania.
-è lui? L'hai trovato?
-Si finalmente... Sai come si chiama?
Ailin Jimin Park.
-Jimin è il suo secondo nome, l'investigatore ha faticato a trovarlo a causa di questo.
Sui documenti il primo nome è Ailin
Lui si è presentato a me come Jimin Parks... Il suo cognome non ha la s.
-e ora cosa farai?
-e ora caro Tae... Ci prendiamo una vacanza... Cosa ne dici?
-ok... Magari... Trovo qualcuno anch'io in Corea con cui divertirmi...
E così partiamo staremo via una decina di giorni.
Non so cosa vado cercando.
È ovvio che la persona che troverò non sarà quella che ho pensato di aver incontrato.
Lo costringero' a ripagarmi.
Mi ha ferito profondamente, certe notti lo sogno ancora, sento le sue mani incerte sul mio corpo la sua bocca dolce e carnosa sulla mia.
Poi mi arrabbio con me stesso al risveglio per la mia debolezza.
Ailin... Jimin... Park o come cazzo ti chiami ti odio per quello che mi hai fatto. Ti odio per aver superato in quella notte i miei confini... Ti odio perché non riesco a dimenticarti.

Non sono abbastanza per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora