•Capitolo 5•

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K=«Shigaraki... quando la smetterai di prendere soldi inutilmente solamente per il bambocchio?»

S=«Kurogiri... non sono solo per il bambocchio, sono anche per noi. Perciò smettila di lamentarti e preparami un bicchierino di Vodka a me e al signorino»

K=«...Subito»

Il villain dagli occhi fumosi e giallastri sbuffò mentre puliva con uno straccio bianco due bicchierini di vetro trasparente

Appena finì di pulirli, ci versò quel liquido alcolico per poi porlo al villain dai capelli azzurri

D=«Oi Shigaraki, non sei fuori che devi metterti il cappuccio, toglilo»

Arrivò nel suo campo visivo un'altro villain dagli occhi gelidi e azzurri come il cielo

Tomura si levò il cappuccio e con il suo ghigno 'favoloso' si rivolse al commento del moro vicino a lui:

S=«Va bene, Dabi»

D=«Piuttosto... dov'è il ragazzino?»

S=«Arriverà arriverà... tranquillo. E' uscito fuori a divertirsi un po'»

[•••]

Che divertimento! Vorrei non finisse mai questo momento!

Era felice. Quel bambocchio di soli 16 anni stava saltellando felice da un tetto all'altro con il suo amico fidato in mano

La luce della luna metteva a risalto quegli occhioni rossi che si spostavano da una parte all'altra per vedere il mondo intorno a loro che li circondava

Le stelle sopra al ragazzo sembravano muoversi ogni volta che si spostava e che correva sui tetti in mattoni rosso-arancione delle case

Ridacchiava. Ridacchiava perché finalmente poteva godersi la vita come voleva. Adesso la sua non era più una vita piena di rimpianti

Non l'avrebbe mai detto, ma quella vita da villain gli stava riempendo la mente di soddisfazioni... era bello

In un certo senso non aveva da frequentare nessuna scuola. Non aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse cosa fare. Non aveva nessuna regola. La principale era... lo sfogo

Perché per loro essere villain significava essere persone a cui dare importanza... un'importanza che non hanno mai ottenuto dalla gente

Un richiamo ad essere liberi di essere ciò che si desiderava da tempo. Ad essere desiderati come cittadini. Ad esser rispettati come tutti gli altri

Se ognuno è libero di fare ciò che gli pare, è così anche per i villain. Soprattutto per i villain

Lo sfogo per loro era uccidere coloro che li avevano feriti nella loro schifosissima vita, annientare coloro che consideravano un nemico: gli heroes

Ed era diventato un villain proprio per tutti questi motivi: si meritava una vita migliore, una gente migliore, un desiderio migliore

Izuku diventò villain dopo due settimane dalla morte di Inko, sua madre. L'unica persona che gli era rimasta, che lo accettava per com'era, che lo trattava dolcemente e amorevolmente. L'unica che non lo odiava, che non lo schifava, che non lo disprezzava

Lei aveva visto Izuku con gli stessi occhi di come lo guardava sempre. Mentre tutti gli altri che lo conoscevano, lo avevano iniziato a guardare con occhi diversi. Chi con schifo, chi con rabbia, chi con tristezza e chi con superiorità. E per quest'ultimo e per il primo la maggior parte

Il verdino odiava la sua vita per un'attimo, ma un raggio di luce gli aveva detto "Continua a vivere, solo vivendo troverai la felicità" e questo si avverò

!𝙽𝚎𝚟𝚎𝚛 𝚕𝚒𝚔𝚎 𝚋𝚎𝚏𝚘𝚛𝚎...!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora