PENNA IMPUDENTE

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Tengo i miei trascorsi nascosti
e riposti: sono a riposo.
Li può svegliare solo un incidente
di percorso o un rimorso di coscienza.
Lo metto in conto, tutto ha un costo,
ed è un prezzo che pagherò sempre.
Giuro sui miei avi che ora sono in pari,
ma atavici piani possono sballarmi.
L'equilibrio posticcio tra i miei sadici
malumori e i miei masochistici
amori mi dà nausea e vertigini.
Mi sono d'impaccio, sono io la mano
che ferma sempre il mio braccio,
ce l'ho io l'ultima parola che blocca
e serra questa mia timida bocca.
Ma la penna è impudente, è carica
spara a zero su di me, vuole ballare
sulla tomba di chi non la sa controllare.

Elisa Giusto

RIEMERSA - Poesie (ottobre-dicembre 2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora