In soffitta, tra i ricordi,
c'è un vecchio carillon
con una ballerina di plastica.
Ogni volta che volteggia,
mossa dagli ingranaggi
e accompagnata da un motivo dolce
e metallico, può specchiarsi.
Ma gli occhi chiusi e il sorriso
angelico suggeriscono
che non ha necessità di ammirarsi.
Sa che a guardarla c'è una bambina
che non ha mai potuto essere piccola,
ma che ha sempre sognato
di essere al suo posto.
Quanto avrebbe voluto ballare senza sosta,
cullata da quel motivetto così familiare,
come lo sono state solo
le ninne nanne della nonna!
Ora è una donna
con un'anima impolverata,
una gonna-tutú argentata,
un sorriso e uno sguardo dolci e malinconici,
che danza e canta quando è sola,
che si specchia e vorrebbe essere guardata.
Che prova ad essere la bimba che non è mai stata,
che da quando ha imparato ad amarsi
sa che merita di essere amata.Elisa Giusto
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RIEMERSA - Poesie (ottobre-dicembre 2020)
PuisiScrivo per tramutare in farfalle i macigni che mi pesano sul cuore. 🦋