Isolata, non guardo fuori,
abbarbicata alla stasi,
mi chiamano hikikomori
io mi sento gli spazi invasi.
Sto in disparte, sto nel guscio
perché vivo un estremo dolore,
non mi avvicino all'uscio:
uno sguardo mi perfora il cuore.
Non riesco ad essere inserita
in questa richiedente società,
c'ho provato ma ora è finita
la ricerca di un'identità.
Sono anima annichilita,
il contatto mi devasta,
dopo una lotta infinita,
scusate, ma ora dico basta.
Lasciatemi nella mia stanza,
la paura è troppo forte,
sento il panico che avanza,
quando sbattete le porte.
All'esterno tutto è minaccia,
non ne sono all'altezza,
mi spaventa la vostra faccia,
vivo nell'indeterminatezza.
Non ho futuro ma sono viva,
solo qui mi sento sicura,
sola, fredda, schiva,
ma è stata troppo dura.
Dite che ne uscirò,
che la terapia funzionerà,
la vostra sicurezza non l'ho,
so solo che voglio rimanere qua.Elisa Giusto
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RIEMERSA - Poesie (ottobre-dicembre 2020)
PuisiScrivo per tramutare in farfalle i macigni che mi pesano sul cuore. 🦋