Capitolo sette
passarono i giorni, e luglio stava per finire, Rosy intanto mi mandò una cartolina con dietro l'immagine del Colosseo scrivendomi che l'estate in città era noiosa che gli mancava l'hotel più che mai, ma principalmente io. Ed io nella lettera di mandata gli scrissi che anche lei mi mancava e che sarei giunto da lei a fine estate se non avesse fatto ritorno.
Intanto l'amicizia tra me Tae diventava sempre più intensa, le passeggiate serali si erano allungate a passare i pomeriggi durante le pause lavorative nella sua stanza di esercitazione o lungo la riva del mare quando era meno affollata; ed io mi innamoravo di lui sempre di più, lo cercavo in continuazione anche per cinque minuti anche se non capivo i suoi sentimenti nei miei confronti, notavo che a lui faceva piacere passare del tempo con me e mi raccontava tutto quello che gli passava per la testa, senza mai scendere nei dettagli, senza mai toccare quel discorso che affrontò quel pomeriggio, davanti al piano forte dove passavamo spesso il nostro tempo a sentirlo suonare ed io lo ascoltavo, come un credente ascolta il proprio Dio.Era una giornata caldissima, Alfred nella pausa pranzo leggeva il quotidiano e incredulo annunciò che la penultima settimana di luglio la temperatura toccava i trenta o al più grandi. Il piccolo ventilatore appoggiato alla reception non aiutava ad affrontare il caldo e nella mia testa decisi che a fine turno sarei andato giù al mare a fare un bagno.
Tae lo vidi solo di mattina mentre scendeva in giardino a fare la sua colazione e non era solito a farlo dato che preferiva mangiare il suo primo pasto in camera; solitamente lo vedevo verso il pomeriggio presto quando io avevo la pausa pranzo.
Mi scrisse un biglietto che fece mandare da un cameriere, ormai questo era il nostro metodo di comunicazione quando non eravamo insieme, di raggiungerlo dopo cena nel "nostro piccolo posto segreto", ovvero al fine della spiaggia dove vi era una piccola scogliera che faceva da scudo sulla visuale dell'altro lato dello stabilimento balneare.
Il pomeriggio e così anche la sera volarono in un battito di ciglia tanto che non riuscì a mantenere la promessa fatta a me stesso in mattinata e a fine cena dissi a mio padre di voler fare due passi in riva e lui accennò dicendomi di non fare tardi.
Camminai lungo la spiaggia raggiungendo Tae che probabilmente era già li ad aspettarmi e mi resi conto che alla fine dell'estate ormai non mancava così tanto tempo e dovevo chiedere a Tae fino a quando sarebbe rimasto lì.
Arrivai nel nostro posto e non lo vidi, "forse ancora starà cenando" pensai mentre guardavo l'orario sul mio orologio sul polso, erano le 21:50 e ormai il buio era già calato.
Non feci in tempo a sedermi sulla morbida sabbia che sentì delle mani coprirmi gli occhi e per un attimo sussultai sul posto ma quando sentì il suo profumo capì subito che era lui, era unico e inconfondibile. Assieme al suo odore sentì l'odore della sigaretta che fece soffiare sul mio collo ed io tremai sotto il suo tocco. Con il tempo non si strinse solo il nostro legame ma il contatto divenne sempre più presente ed io non mi lamentavo mai.
"BU!" mi sussurrò all'orecchio ridendo
gli staccai le mani e gli diedi una leggera spinta e lui fece finta di cadere sulla sabbia.
"sta volta sei arrivato tu in ritardo" mi sedetti poco più avanti di lui
"avevo un po' da fare dopo cena" spense la sigaretta sulla sabbia e distese totalmente il suo corpo portando le braccia incrociate dietro il capo ed io seduto con le gambe appoggiato al petto lo guardavo.
"tipo?"
"i soliti impegni, nulla di interessante. Stiamo preparando alcuni eventi per New York."
annuì mentre giocavo con i piccoli granelli.
"Tae"
"mh?!"
"fino a quando rimani qui?" non ci pensai, lo chiesi e basta e se da una parte volevo togliermi il peso, da un'altra parte non volevo saperlo.
Rimase in silenzio per un po' di tempo fino a quando non si alzò anche lui mettendosi nella mia stessa posizione.
"fino alla fine dell'estate."
dentro di me esplosi di gioia mentre al di fuori cercai di non farglielo capire; avevamo ancora un po' di tempo da passare insieme.
"capisco." dissi annuendo con la testa cercando di nascondere quel sorriso beffardo che si formava sulle mie labbra.
"perché me lo chiedi?"
"cosi..."
"non vuoi che vado via?" si avvicinò ancora di più appoggiando la sua guancia sulle sue ginocchia.
"no."
silenzio. Nessuno dei due parlò e pensai che quella sera non fossi in me, quasi sembrava che avessi bevuto ed ero ubriaco dalla forza che avevo per eliminare totalmente la mia sciocca timidezza."e tu? Vuoi andare via?" gli chiesi alzando lo sguardo e notai che i suoi occhi erano già su di me. "ancora ti prego. Non smettere mai" e quello che gli avrei voluto dire.
"no, non voglio andarmene. Ho preso una pausa lavorativa per lo stress che mi ha portato per quanto ami il mio lavoro" continuò "ma ce qualcosa che mi lega a questo posto."non mi azzardai a chiedergli niente, rimasi in silenzio a fissarlo. Capivo a chi si riferisse e il mio cuore pensai che a momenti sarebbe uscito fuori dal petto.
"volevo dirti che-" mi bloccai quando mi resi conto cosa stavo per dire ma, probabilmente l'amore per quel ragazzo era riuscito ad aprire in me uno spiraglio di un essere nascosto che era sempre tentato ad uscire ma non io lo reprimevo; è questo l'amore vero?
"volevo dirti che?" continuò lui.
"volevo dirti che, probabilmente so cosa tu voglia intendere quando dici di aver paura di essere te stesso."
distolse lo sguardo all'improvviso e il panico prese piede spazzando via quelle emozioni provate prima.
"sai cosa vuol dire. Ma non sai quanto è difficile esserlo quando sei un personaggio pubblico."
"non cambia. Devi fare distinzione tra il vero te e chi vogliono che tu sia."
"non è così semplice" giurai di aver sentito la sua voce spezzata e mi maledissi per aver toccato questo argomento ma in quel momento capì come Rosy si sentì.
Mi avvicinai a lui, gli accarezzai i capelli morbidi e mossi, con la mano libera gli asciugai il viso bagnato dalle lacrime.
Gli diedi un leggero bacio nell'angolo della bocca e lui socchiuse gli occhi; sentì svuotarmi e riempirmi il mio corpo e quasi temetti di perdere il controllo.
"Jungkook, io- io non sono pronto." continuava a piangere "non sono riuscito mai ad amare qualcuno. Perchè mi sentivo limitato." piangeva e piangeva. Non la finiva mai:" tu mi spaventi. Con te non riesco." lo disse sottovoce che io lo sentì ugualmente.
Capì che tae, nonostante era più grande di me non aveva avuto chissà quale esperienza e, egoisticamente, mi sentì inquieto al solo pensiero di essere io la sua prima volta."ti prego" gli sussurrai all'orecchio mentre le mie labbra non finivano di lasciargli piccoli baci da sotto il suo lobo fino al poco incavo che non era nascosto dalle sue braccia.
Alzò lentamente il capo dalle sue braccia, luccicanti erano le sue labbra rosse per il mordersi da dove uscì un sospiro impaurito.
"ti prego" lo supplicai:" posso baciarti?"
Tae ascoltò le mie preghiere.
"si"Gli diedi un bacio leggero all'inizio ma i sentimenti presero il sopravvento: Nel preciso momento in cui le nostre labbra si incontrarono Tae strinse le sue braccia attorno al mio collo ed io gli passai una mano fra i suoi capelli tirandoli piano. Lo baciai rimanendo senza respiro , con tutta la passione che non avevo mai potuto dimostrare a nessuno.
Il bacio fu il migliore della mia vita, era un bacio atteso e ne ero già drogato del suo sapore.
La sua lingua era così calda quando avvolgeva la mia che nei millesimi secondi che ci staccammo per prendere fiato gli dissi: "ancora" e lui continuò ad ascoltare le mie preghiere senza stancarsi mai e nemmeno io di lui.Se qualcuno fosse passato in quel momento avrebbe visto un fiume di scintille e tutti avrebbero capito l'amore. Tutti se ne sarebbero accorti.
quella sera di luglio, per la prima volta baciai l'uomo che mi resi conto di amare fin dal primo giorno in cui lo vidi e che, non ho mai smesso di amare fino alla fine dei miei giorni._
Ciao a tutti! Vi chiedo già in anticipo scusa perché non ero abituat* a scrivere cose un po' smult lol🥲 ( anche se questo è solo un assaggio😌)
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo💜✨Kiss kiss XX
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The Novecento Hotel| Taekook
Fanfiction1975: Tra l'azzurro del cielo che si univa al colore del mare e la brezza fresca della stagione, vi era il Novecento hotel. L'albergo più lussuoso della costa, dove, le persone di più alta borghesia da ogni parte del mondo, trascorrevano le loro vac...