17.Non mi piace

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Oggi è il giorno della puntata.
Finalmente, oserei dire.
Non mi aspettano sfide particolari o esibizioni più impegnative del solito, quindi l'adrenalina supera di gran lunga la paura di poter uscire, anche perché grazie ai pareri positivi dei professori in questo periodo sono un po' sotto una campana di vetro.

I medicinali omeopatici che mi sono stati somministrati hanno fatto il loro lavoro, contrariamente a quanto mi aspettassi, e sto riuscendo a dormire quasi sei ore a notte.
Alle sei del mattino sono comunque sveglia, però addormentandomi a mezzanotte la situazione è decisamente più vivibile di prima.

Il lato negativo, per quanto mi riguarda, è che inevitabilmente il mio sonno ritrovato ha messo fine alle mie chiacchierate notturne con Francesco.
Infatti, le due sere che sono passate dopo alla festa di Luca, siamo stati assieme solo per mezzoretta prima che sentissi i fiori di Bach fare effetto.

Dobbiamo regolarci perché non siamo abituati a questi miei nuovi ritmi, quindi forse dovremmo trovarci uno spazio nostro per chiacchierare prima del solito.
Un po' mi dispiace perché comunque non sarà la stessa cosa. Si sa che la notte ha il suo fascino, e molte volte fa dire più cose di quelle che si direbbero alla luce del giorno.

Infilo le culotte che mi serviranno per il passo a due, e sopra indosso un paio di pantaloni della tuta che poi toglierò all'occorrenza.
Una canottiera viola sopra, e poi sono pronta.

Approfittando del mio anticipo e del fatto che Albe e Luigi, compagni di stanza di Francesco, sono in cortile a fumare, decido di raggiungere il cantante per passare un po' di tempo con lui prima della puntata.

Cerco di dedicargli tutto il tempo che riesco a ritagliare ultimamente, anche se come sempre nei giorni sotto alla puntata è più difficile trovarlo.
Con una scusa liquido le mie coinquiline e scappo fuori dalla mia camera per avviarmi a quella di Crytical.

Ieri mi ha fatto sentire il pezzo che canterà oggi in puntata, e il mio cuore ha tremato. Lui è un po' teso per la parte melodica, ma io gli ho detto che solo un idiota farebbe caso a qualche imperfezione nell' intonazione dopo aver sentito ciò che ha scritto.

Lui però come sempre ha faticato a credermi, e nonostante si sia un minimo tranquillizzato, sono quasi sicura che adesso lo troverò piuttosto teso.
Persa nei miei pensieri e decisa a non farmi vedere da nessuno mentre lo raggiungo, apro la porta della sua camera in tutta fretta dimenticandomi di bussare.

«Ehi sono venuta a...»

Le parole mi muoiono in bocca appena appoggio lo sguardo sulla sua figura.
Avvampo non appena mi rendo conto che non indossa la maglietta, lui invece mi guarda stupito con le sopracciglia alzate senza traccia di imbarazzo sul viso angelico.

Senza volerlo spalanco la bocca dalla sorpresa, e i miei riflessi non sono abbastanza veloci da impedirmi di far scorrere distrattamente lo sguardo sulla sua figura asciutta.
La pelle del suo corpo è chiara come quella del viso, ha dei muscoli appena accennati che conferiscono maggiore forza al suo aspetto snello ma allo stesso tempo potente, proprio come me l'ero immaginato.

No, cioè, non intendevo questo. Non me lo sono certo immaginato.

Il moro si schiarisce la voce per attirare la mia attenzione, facendomi tornare nel mondo reale e permettendomi di realizzare per quanti secondi l'avevo effettivamente osservato.
L'intera faccia mi si scalda in modo inimmaginabile, tanto che sento persino le orecchie bruciare, e non sapendo cosa fare nel panico della situazione mi volto di scatto dandogli le spalle e rivolgendomi verso il suo armadio.

«Oddio! Scusa! Dovevo bussare, che cretina. Insomma, ecco, ho invaso la tua privacy ma..l'ho fatto per errore non volevo trovarti mezzo nudo! Beh, cioè, sì non è che mi dispiaccia però ecco non era mia intenzione! Scusa! Non ho visto niente comunque»

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