29.Toccarti

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Quando riapro gli occhi è notte.
Mi sveglio perché mi sento quasi soffocare dal caldo, e infatti non appena sollevo le palpebre mi accorgo di essere spiaccicata contro qualcosa che emana calore.

Qualcosa che emana calore e respira.
Oddio.

Sollevo il busto di scatto e spalanco la bocca quando mi accorgo che non si tratta di qualcosa ma di qualcuno.
Francesco.

Ci siamo addormentati.
Ci siamo addormentati e nessuno ha provato a svegliarci.
Mi sporgo verso i letti di Carola e Serena, e proprio come temevo le due non ci sono.

Mi sento il cuore in gola e l'imbarazzo sulle guance al pensiero che ci abbiano visti qui e che, per qualche motivo, abbiano deciso di farci dormire insieme andandosene.
Sicuramente l'avranno detto a tutti, e io non sono decisamente pronta alle domande e alle occhiasti e che ci aspetteranno domani mattina.
Anzi, stamattina.

La sveglia digitale sul mio comodino dice che sono le 5 del mattino, quindi ormai il gioco è fatto.

«Cazzo»

Borbotto, guardandomi intorno ancora confusa.
Mi appoggio un palmo sulla fronte e lo sguardo mi cade su Francesco, addormentato con la guancia poggiata nel mezzo del materasso e l'espressione più pacifica del mondo stampata sul viso.

Indosso ancora la tuta che avevo su ieri sera, non mi sono neanche infilata il pigiama.
È strano vedere il cantante dormire così beatamente, perché mentre io avevo trovato rimedio alla mia insonnia lui ultimamente faceva ancora più tardi del solito.
Invece ora chissà da quante ore dorme.

Mi tolgo la felpa perché mi sento soffocare, la butto sul pavimento e rimango con una canotta che mi permette di avere un po' di sollievo dal caldo cocente che c'è oggi in questa stanza.

Lego i capelli e il mio panico è molto più rumoroso di quanto vorrei, tant'è che dopo l'ennesima volta in cui mi agito su me stessa Francesco comincia a muoversi nel letto mugugnando di fastidio.

Io non vorrei proprio svegliarlo, perciò cerco di fare più piano perché credo che per lui siano ore di sonno preziose.
A quanto pare il mio gomito non è d'accordo, infatti decide di schiantarsi contro il comodino affianco al letto facendo un rumore eccessivo.

Mi copro la bocca con entrambe le mani e mi giro verso Crytical per accertarmi che dorma ancora.
Purtroppo però il cantante aggrotta le sopracciglia e, lentamente, apre gli occhi in una piccola fessura e si guarda attorno confuso.

Quando mi vede sembra metterci qualche secondo per mettere a fuoco, si stropiccia gli occhi con le mani chiuse a pugno e poi torna a guardarmi visibilmente frastornato.

Io rimango in silenzio perché ho già fatto abbastanza rumore, e vorrei scusarmi ma sono troppo impegnata osservarlo mentre si solleva appena poggiandosi sugli avambracci.
Inclina appena la testa e mi osserva con la faccia stropicciata dal sonno e i capelli spettinati, sembra frastornato e credo si stia ricordando solo ora del motivo per cui è nel mio letto.

«Ma che fai?»

Chiede con la voce roca dal sonno, e giuro che è il suono più attraente che abbia mai ascoltato.

«Io...cioè..sono le 5, hai visto? Non so perché siamo qui, le altre sono andate e..»

Comincio a balbettare, un po' per l'imbarazzo un po' perché questa situazione mi crea un'ansia fastidiosa riguardo a cosa accadrà domani mattina.

«Qual è il problema?»

Chiede con le sopracciglia corrugate, cercando di riprendere la lucidità e uscire definitivamente dal mondo dei sogni.

Casa mia ||CryticalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora