35.Emergenza

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Francesco chiude la porta dietro di sé con un tonfo, per poi avventarsi sulle mie labbra facendo pressione col corpo sul mio, spingendomi sempre più indietro fino a che non arrivo a toccare il lavello.

Mi bacia con necessità, lussuria, stringendo il mio fondoschiena tra le sue dita come se volesse approfittare del tutto della prima volta in cui siamo in assenza di telecamere.

Io sento una forte pressione al bassoventre che aumenta ogni volta che la sua lingua si intreccia con la mia quasi con violenza, e il suo sapore dolce si mischia al suo odore fresco che mi riempie le narici mandandomi in estasi.

Mi poggia una mano sulla vita e spinge leggermente all'indietro, invitandomi a sedermi sul lavello poco sopra all'altezza del mio fondoschiena.
Accolgo la sua richiesta urgente e non appena lo faccio, si insinua col corpo tra le mie gambe riprendendo a baciarmi con foga.

Mi sento completamente in preda delle sue azioni, ogni centimetro del mio corpo è bollente e non riesco a trattenere un ansimo quando lui si spinge contro di me facendo scontrare il suo cavallo dei pantaloni con il mio interno coscia.

A quel suono mi morde un labbro con più forza del previsto facendomi mugolare ancora, stavolta dal dolore.

«Non ho mai desiderato qualcosa così tanto»

Soffia al mio orecchio, e mentre mi paralizzo a quelle parole la sua mano si muove.
Dal fianco si sposta fino alla mia coscia nuda, intrufolandosi sotto al vestito che sono decisamente felice di aver indossato, e finendo tra le mie gambe.

Istintivamente le stringo, e lui con poca delicatezza me le allarga di nuovo, senza smettere di baciarmi lungo una linea immaginaria che va dalla mia mandibola fino al collo.

Carezza lievemente il mio interno coscia, soffermandosi sull'inguine e respirando rumorosamente quando arriva a sfiorare il bordo delle mie mutandine.
Io perdo qualsiasi briciola di lucidità mi fosse rimasta, appoggio il palmo della mano sul retro del suo collo e trattengo il respiro mentre mi tocca come se fossi fatta di porcellana.

Percorre i bordi dei miei slip in cotone con le labbra schiuse, io sento le guance bruciarmi e il desiderio sovrastare prepotentemente il lieve imbarazzo che provo.

La sua esitazione diventa frustrante, sembra che voglia godersi ogni reazione che il mio corpo ha quando mi tocca attraverso il tessuto leggero, accrescendo in me il bruciante desiderio di un contatto più approfondito.

«Fra...»

Mugolo, afferrando il suo polso con la mia mano e rivolgendogli uno sguardo supplicante.
Lui allora alza gli occhi su di me, sono accesi di passione e sembra volermi mangiare da un momento all'altro.

«Cosa?»

Chiede, accennando un breve sorrisetto sadico, anche se sa perfettamente a cos'è dovuta la mia protesta.

Quando capisce che però non sono abbastanza coraggiosa per esplicitarlo, smette di far finta di niente e, in un gesto rapido, scosta leggermente le mie mutandine entrando a contatto con la mia pelle che sta andando a fuoco.

«Ti faccio sentire così?»

Sussurra nel mio orecchio, avvicinandosi di più a me riferendosi alla temperatura troppo alta e all'umidità eccessiva della mia intimità.

Mi limito a schiudere le labbra mentre le sue parole non fanno altro che peggiorare quella situazione.
Poi, senza ulteriori attese, fa scivolare un dito dentro di me provocandomi un mugolio di sorpresa mista a piacere.
Inarco la schiena e chiudo gli occhi per la sensazione troppo forte, percependo il mondo vorticare attorno a me mentre lui prende ad entrare ed uscire con lentezza, godendosi ogni espressione di piacere che mi contrae il volto.

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