36.Scelte

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Questa puntata è stata un disastro.
Era partita bene con il duetto con Francesco, è stato talmente pieno di emozioni che i giudici non hanno potuto far altro che metterci in cima alla classifica.

Poi però è peggiorata rovinosamente con l'eliminazione improvvisa di Rea e Nicol, decisa di punto in bianco da Rudy sulla base di stupide classifiche puramente soggettive.
Non me l'aspettavo, sono stata colta alla sprovvista, perché per quanto non fossero le mie migliori amiche qui dentro erano comunque una presenza importante nella casa, e vederle andarsene una dopo l'altra mi ha destabilizzata.

Questo ha influito largamente sul mio rendimento nell'esibizione successiva, che doveva essere completamente nelle mie corde ma che invece è stata a dir poco mediocre.
Nessun professore ha mandato di farmelo notare, e la botta finale è stata data da una battutina fuori luogo di Rudy che imputava la mia distrazione alla storia con Francesco.

Sarà facile immaginare l'umore con cui sono uscita dagli studi, per poco non mi uscivano le fiamme dalle orecchie e allo stesso tempo ero sul punto di scoppiare a piangere.

Adesso me ne sto da un quarto d'ora seduta sul divano con le gambe rannicchiate al petto, che mi mordo le unghie finché le dita non sanguinano e resto semplicemente in silenzio, con Francesco che se ne sta al mio fianco guardandomi preoccupato e facendo attenzione a non dire la cosa sbagliata.

Non ho neanche ancora fatto la doccia, ho troppa adrenalina negativa in corpo e sono troppo arrabbiata con me stessa per potermi concedere un po' di relax.
Il cantante al mio fianco invece se ne è fatto una di corsa, poi è subito venuto da me immaginando il mio umore.

Ora i suoi capelli bagnati gocciolano sul divano e sono l'unica distrazione dalla mia autoflagellazione che il cervello mi concede.

Poggia una mano sulla mia schiena e mi carezza dolcemente da sopra alla maglietta appiccicata alla pelle per il sudore ormai secco, senza dire niente.
Non cerca di rassicurarmi o di minimizzare l'accaduto, se ne sta solo seduto accanto a me per tutto il tempo che serve.

Capita a tutti di sbagliare, non è successo niente, io sono andata anche peggio, pensa che almeno tu sei ancora dentro.

Queste sono tutte le frasi consolatorie che ho ricevuto dai miei compagni man mano che passavano davanti alla mia faccia da lutto, e nessuna di queste ha aiutato.

Il silenzio di Francesco in confronto è una vera benedizione, anche perché forse la sua presenza è l'unica cosa di cui ho bisogno adesso.

«Sei sicura che non vuoi andare a sciacquarti? Io intanto ti cucino qualcosa»

Sono le prime parole che dice, dopo un'altra manciata di minuti passati senza aprire bocca, e io poggio gli occhi su di lui.
Faccio cenno di no con la testa, ricevendo in risposta uno sguardo dispiaciuto.

«Vuoi parlarmi di come ti senti?»

Chiede allora poi, senza arrendersi, avvicinandosi di più a me e circondandomi le spalle con un braccio.
Nonostante sia un fascio di nervi il contatto con lui mi rilassa impercettibilmente, così mi decido a rivolgergli un breve sorriso per fargli capire che apprezzo la sua presenza.

«Sono un po' frustrata. E delusa da me stessa»

Confesso, stringendomi nelle spalle, ho brividi di freddo che mi percorrono tutto il corpo per colpa della finestra aperta accanto a noi.
Sto prendendo aria dopo aver sudato, mamma non sarebbe fiera di me.

«Non è giusto. Sei stata l'unica a doversi esibire subito dopo le eliminazioni, chiunque avrebbe reagito allo stesso modo.

«Ah sì? Facendo un disastro?»

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